Il giorno 08 aprile 2011 17:31, Arturo Di Corinto
<arturo.dicorinto@???> ha scritto:
>
> 'U maro, ancora co sti' discorsi? Ma allora tutto il thread sui nerd, geek,
> admin, copywriter precari non è servito a niente?
> Ancora la differenza tra lavoro manuale e intellettuale? Si tratta comunque
> di vendere la propria capacità di lavorare per campare. A meno che uno non è
> ricco di famiglia. Eppoi è meglio lavorare per la multinazionale del cartone
> dove stai tu (http://www.smurfitkappa.it/) che in una enciclopedia?
Almeno non devo cedere la mia proprietà intellettuale e posso
rilasciare quello che faccio con la licenza che più mi aggrada, senza
negare a gli altri dei diritti.
Poi scusami tanto se non sono fico come te da scrivere articoli a
destra e a manca e devo campare ugualmente (oltre a tirar su gli euri
che mi servono per fare lotta).
>
> Guarda, tu mi stai sul cazzo e penso che la cosa è reciproca a giudicare dai
> tuoi interventi. Perciò se ti va parliamo e leggi sotto se non chiudiamo qui
> e non leggere oltre.
no, non mi stai sul cazzo, mi sta sul cazzo quando mandi 300 mail
vuote in lista e NON CAPISCI che devi smetterla.(punto)
In compenso mi sta sul cazzo non tanto che si indaghi sulla mia vita
(più o meno) privata, tant'è che è tutto pubblico in rete, quanto che
il mio lavoro (che mi ha permesso di uscire dal precariato dopo *soli
10 anni*) venga usato come metro "etico" in un contesto in cui non
c'entra un benemerito...
>
> Ma ti credi che il sapere si produca solo per strada e venga diffuso solo
> sulle mailing list? Pensi che chi va a scuola, studia e fa ricerche copia
no
>
> solo su wikipedia? Non pensi che un ragazzino che non si può comprare il
si, penso che faccia (quasi) solo quello, e penso che non dovrebbe
limitarsi a quello.
>
> Cecchi-Sapegno, il Devoto-Oli, l'enciclopedia del fanciullo, abbia
> un'utilità di usare un'enciclopedia online, magari a scuola o in biblioteca?
si, ma....
>
> E non pensi che la scelta di andare gratuitamente online sia buona? Tra
gratuitamente un CAZZO enorme.
quello che tu chiami "gratuitamente" è un costo in termini di libertà,
in primo luogo di chi ci lavora che è costretto a cedere i propri
diritti, in secondo luogo a chi la usa, perchè non mi risulta che la
treccani vada online con licenza libera (in fondo al sito c'è un
bellissimo "Treccani © All rights Reserved").
>
> l'altro la Treccani, come la Siae e il governo stanno pian piano venendo
> sulle nostre posizioni con l'open data, i contenuti accessibili, i creative
> commons...perché è sbagliato? Mica diventano belli, ma guarda al lato
> pratico delle cose e al risultato politico che abbiamo ottenuto in questi
> anni...
c'è ancora molto da fare eh... visto che Treccani non rilascia una
minchia libera, la SIAE fa costante disinformazione e terrorismo verso
le licenze CC e siamo ancora costretti a cacciare a calci nei coglioni
gli omini SIAE che cercano di spillar soldi alle serate dei centri
sociali e, beh, il governo temo che si commenti da solo...
> Mettiti l'anima in pace, chi fa lavoro intellettuale vende la forma
> espressiva delle sue idee e non è stronzo per questo motivo. Anche chi fa
> free software (tutelato a livello internazionale dalle leggi sul diritto
> d'autore) non trova sbagliato farsi pagare. Perciò smettiamola con ste'
> sparate.
Ma smettila tu, dioporco!
Di mandare mail vuote, di quotare accazzo, e poi di dire minchiate
come questa quà sopra...
non c'è nulla di male nel farsi pagare, ci mancherebbe.
Un'altra cosa è svendere i propri diritti e le proprie libertà e farsi
pagare per questo.
Oltretuto senza preoccuparsi che contribuisci a negare queste libertà
e questi diritti anche ad altri.
--
Marco Bertorello
System Administrator
http://bertorello.ns0.it
"LA GUERRA È UNA MERDA!"