On 4/4/11 1:03 AM, blicero wrote:
> più che altro una nota che c'entra relativamente con la proposta, dato che
> questa non è una ml che parla di lavoro e politiche sul lavoro e sul reddito
> ho postato qui questa cosa per sensibilizzare chi magari non sapeva che stava
> succedendo.
> cmq...
Si ma lo sai che a me piace discutere, sopratutto se ci sono punti di
vista diversi :-)
>> E se adottassimo un modello svizzero dove:
>>
>> - Le aziende possono licenzare quando vogliono
>
> questo praticamente lo fanno già. e non mi tirare fuori la menata delle
> difficoltà a licenziare un lavoratore assunto a tempo indeterminato, perché al
> di là di tutto la maggior parte delle persone NON viene assunto a tempo
> indeterminato e quindi viene preso a calci appena il datore di lavoro vuole
> farlo.
> e mi spiace, ma i datori di lavoro illuminati sono veramente pochi.
Questo è parzialmente vero (discorso lungo) tuttavia il punto importante
è che aimè i diritti vanno ribilanciati e non c'è modo di garantire gli
stessi diritti del passato alle nuove generazioni.
Cioè posto che alle generazioni precedenti sono stati garantiti modelli
previdenziali, sociali, lavorativi non economicamente sostenibili nel
lungo periodo (vedi il modello previdenziale retributivo), oggi quale è
il modo di ribilanciare il sistema?
Certamente non puntare al vecchio sistema (insostenibile) nè al sistema
di transizione (quello in cui c'è il super-garantito-posto-fisso e il
super-precario-a-tempo, concordo non equo) ma a un ribilanciamento dei
diritti presenti sul sistema.
Il ribilanciamento lo fai TOGLIENDO diritti ha chi ne ha acquisiti in
eccesso (aimè per colpa di una politica magnona), ridistribuendoli in
modo equo a chi in questo momento si trova ad averne in difetto.
Flex security (
http://en.wikipedia.org/wiki/Flexicurity ) ? Maybe
Quello che mi da' fastidio è vedere un atteggiamento che punta
esclusivamente a raggiungere il massimo livello di diritto possibile,
cioè si cerca di tornare verso il livello non sostenibile del passato
anzichè evidenziare che il divario è fra "chi ne ha troppi"(posto fisso)
e chi "ne ha troppo pochi" (precario).
Tutto senza considerazioni di merito su esigenze di variazione profonda
del modello a livello sistemico, ovviamente in modo pragmatico e non
utopistico.
Così le cose non vanno bene.
Ma è così scandaloso affermare che l'unica strada per dare "ai precari"
si deve togliere qualcosa "ai posti fissi" e "ai pensionati basati sul
retributivo" oltre a modificare aspetti sistemici del welfare?
>> IMHO in un mondo "globalizato" non c'è più spazio per le certezze, che
>> sono solo una finzione, percepita nel breve periodo da chi ne gode dei
>> privilegi a discapito di chi nel futuro ne pagherà le conseguenze.
>>
>
> mi pare un punto di vista vagamente piccolo borghese (per usare uan terminologia
> antiquata) o banalmente un po' superficiale, una di quelle frasi un po' buttate
> lì che fanno scena in tv ma che poi per chi vive la vita di tutti i giorni
> cercando di sbarcare il lunario senza santi in paradiso e senza il welfare
> italiano (=famiglia) fanno solo incazzare.
> quali sarebbero questi privilegi? tanto per capirsi? e quali le conseguenze?
> perché il problema è più di fondo, da questo punto di vista, e riguarda
> l'esistenza o meno di strategie a livello complessivo di sviluppo economico.
> e da questo punto di vista l'Italia non esiste da tempo, noi pensiamo di
> viverci, ma siamo in una specie di ologramma a tempo.
>
>> Ad esempio vedi quel 14% di PIL italiano che va' in pensioni che i
>> 30enni come me pagano con i propri contributi ma non vedranno mai perchè
>> economicamente insostenibili...
>
> ERRORE.
> la pensione mia madre se l'è pagata con 45 anni di contributi spezzandosi la
> schiena. e io pago ancora i contributi (quando mi assumono) per finanziare una
> cosa che mia madre si è già pagata.
Aimè non è vero perchè tua madre, come la mia, si è pagata la
sostenibilità della sua pensione corrente.
Ha versato i suoi contributi con un modello economico-finanziario non
sostenibile nel lungo periodo, ovvero quello "retributivo" .
I politici le hanno detto una bugia.
Le hanno detto che poteva avere diritto a una pensione equivalente
all'ultima busta paga, ma ciò non è sostenibile.
Ora lei, come mia madre, sta godendo un privilegio INGIUSTO, SCORRETTO e
che DANNEGGIA le nuove generazioni (ma mica per colpa loro, sia chiaro).
L'unico modo di risolvere il problema è che le vecchie generazioni
(loro) che oggi godono di diritti INSOSTENIBILI che NOI paghiamo se li
vedano ridimensionati a vantaggio delle nuove generazioni (noi) che
invece devono confrontarsi con la realtà dei numeri e con il "precariato".
> Io non so tu, ma io voglio che mia madre viva serena la vecchiaia che si è
> meritata. La soluzione ai problemi economici del mio presente non è mandare in
> culo anche la sua vita, ma pretendere che lei abbia quello che si è pagata e che
> io possa avere un futuro. Ci sono soluzioni migliori che non "io non pago perché
> non fruirò e così neanche voi fruirete perché così stiamo tutti di merda". no?
Il sistema dovrebbe essere ri-bilanciato perchè oggi i 20enni, 30enni e
40enni pagano le pensioni dei 50-60-70enni.
La differenza è che io oggi pago 100 per garantire 90 al 70enne, che ha
versato forse 40 se va bene.
Ma io, avendo versato 100, prendero' 40-50 se mi andrà bene quando andrò
in pensione.
Allora forse non dovremmo ribilanciare i diritti acquisiti per fare si
che quando io andrò in pensione l'INPS non sia fallita?
Io ODIO l'ingiustizia sociale, e oggi la percepisco nei miei confronti
come generazione.
Ma l'ingiusitizia sociale non si risolve solo "chiedendo più diritti",
ma anche chiedendo di toglierne a chi indebitamente (per via di una
classe politica magnona che ha fatto promesse insostenibili) ne ha
acquisiti troppi, arrivando alla situazione che "non ce ne sono
abbastanza per tutti".
E io oggi mi sento preso per il culo da chiunque chieda più diritti
senza chiedere ESPRESSAMENTE di toglierne a chi ne ha di acquisiti
secondo un modello INSOSTENIBILE.
Questo è il motivo principale del volore trasmettere il mio pensiero,
cioè che le comunità che "lottano per il diritto" si propongano con una
visione complessiva che tiene in considerazione il fatto che non è
possibile solo "aggiungere carico al sistema" ma che il sistema deve
essere ribilanciato.
Per ribilanciarlo bisogna affermare con vigore quello che nessuno
affermare perchè politicamente scomodo, cioè che bisogna mettere mano ai
diritti acquisiti perchè per tutti non ce n'è.
Fabio