[RSF] FW: il pallone sul corpo delle donne

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Autor: pilar anita quarzell castel
Data:  
Para: forumroma
Asunto: [RSF] FW: il pallone sul corpo delle donne



> Date: Sun, 20 Jun 2010 17:38:24 +0200
> From: vaniavan@???
> Subject: il pallone sul corpo delle donne
>
>
> >da promiseland.it
> >
> >I mondiali degli uomini
> >
> >Vogliamo rivolgerci agli uomini, e in particolare a tutti gli uomini
> italiani
> >che hanno atteso con trepidazione l’inizio del campionato mondiale di calcio
> in
> >Sudafrica.
> >
> >Migliaia di ragazze africane strappate nei mesi scorsi alle loro case e
> alle
> >loro famiglie con la violenza, o con l’inganno e il ricatto vengono messe
> per
> >strada dalle organizzazioni criminali nelle città sudafricane che
> ospiteranno
> >nei prossimi giorni le partite del mondiale.
> >
> >Si tratta di un impressionante traffico di esseri umani provenienti dai
> paesi
> >limitrofi al Sudafrica come il Mozambico, finalizzato allo sfruttamento
> forzato
> >della prostituzione, dell’accattonaggio, della pedofilia e del turismo
> >sessuale.
> >
> >Come denunciano molte organizzazioni internazionali (U.E., Amnesty …)
> fenomeni
> >analoghi caratterizzano da alcuni anni tutti i grandi eventi sportivi
> >internazionali. Si calcola che ben 40.000 ragazze, tra le quali molte
> >minorenni, furono trasferite con la forza in Germania dai paesi dell’est-
> Europa
> >in occasione dei mondiali di calcio del 2006.
> >
> >Anche in Italia ogni anno molte ragazze africane, sud-americane, est-
> europee
> >etc. arrivano sulle nostre strade come schiave. Il meccanismo è lo stesso:
> >vengono minacciate di morte insieme alle loro famiglie e costrette a
> >prostituirsi per pagare il debito contratto con chi aveva promesso loro l’
> >illusione di un lavoro in un paese più ricco, e quando si rifiutano, o non
> >potendone più, cercano di scappare vengono picchiate e stuprate anche fino
> alla
> >morte. Cinquecento sono state le donne vittime di tratta assassinate in
> dieci
> >anni nel nostro paese.
> >
> >A milioni (4 secondo alcune statistiche, 10 secondo altre), noi maschi
> >italiani continuiamo ad andare “a puttane”. Facciamo finta di non
> accorgerci
> >che gran parte delle volte davanti a noi non c’è una persona che dispone
> >liberamente del proprio corpo e della propria vita e che potrà spendersi
> quei
> >soldi che le diamo come meglio crede, e così andiamo ad alimentare il mercato
> e
> >il traffico di esseri umani, di organi, di armi e droga, rendendo sempre
> più
> >violente e invivibili le nostre città e le nostre stesse vite. Un prezzo
> >davvero troppo alto da pagare e far pagare!
> >
> >Ma davvero disporre del corpo di una donna non libera è un esperienza
> >appagante? Davvero abbiamo una percezione così misera dei nostri corpi e
> della
> >nostra sessualità?
> >
> >Siamo sicuri che solo con il denaro, il potere, la violenza possiamo
> ottenere
> >quello che cerchiamo e desideriamo nella relazione con una donna (un uomo o
> una
> >trans) e con il suo (loro) corpo?
> >
> > A chi andrà in Sudafrica per i mondiali o a chi pensa di festeggiare una
> >notte magica di vittoria o sfogare la rabbia di una sconfitta con un vero e
> >proprio “stupro a pagamento” nelle strade delle nostre città, a noi, agli
> >uomini tutti, chiediamo di aprire gli occhi e vedere quali sono le
> condizioni
> >di vita che spingono tante donne e uomini a fuggire dal proprio paese
> >illudendosi di trovare fortuna in un paese più ricco, e trovando invece
> troppo
> >spesso l’orrore, lo sfruttamento, la disperazione, la morte.
> >
> >A tutti vogliamo dire che si può andare in Sudafrica (o godersi il mondiale
> in
> >TV o per strada) e tornare a casa alla fine di una giornata di lavoro, di
> una
> >partita, di un viaggio, senza diventare criminali o complici di tutto
> questo.
> >Semplicemente rimanendo umani.
> >
> > Maschileplurale.it
> >
> > P.S. questa nostra presa di posizione è stato stimolata dall'articolo
> >"Smarchiamoci dalla prostituzione" pubblicato sul sito noidonne.org da
> Layla
> >Mousadel (del Coordinamento Nazionale Donne dell'Uisp) e da alcune donne,
> >amiche e compagne femministe con cui abbiamo la fortuna e la gioia di essere
> in
> >relazione. La frase conclusiva è stata ispirata dal grido di Vittorio
> Arrigoni
> >lanciato da Gaza, "Restiamo umani!"
> >
> >
>
>

                      
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