Autor: giuseppe caprarelli Data: Dla: cm-roma Temat: [cm-Roma] da parigi with critical
ciao a tutti: ho letto con un po di apprensione i messaggi circa questo
famoso intervento alla riunione ciemmonica: so che esistono sempre persone
non abituate alla dicotomia ciemme = gesto politico,
volevo solo dire che mi trovo perfettamente d'accordo con rossella, e dare
un po uno spunto su quelle che sono le modalità qui a parigi per
l'organizzazione della velorution, figlia naturale della ciemmona dell'anno
scorso:
se c'é una cosa che i ciclisti critici di tutta europa ci invidiano, é la
capacità di organizzare e catalizzare intorno a un evento festivo, un cosi
grande numero di persone, in una gioiosa, pacifica, colorata sarabanda , e
allo stesso tempo riempirla di un significato per nulla scontato. la massa
critica romana é forse il piu bello dei movimenti ciclistici d'europa, e
sicuramente il piu leggittimo, visto che a differenza degli altri paesi non
ci sono ascolti alle nostre richieste, e la città continua a macerare nel
suo smog come se niente fosse.
a parigi si rivendica, lo vedrete se verrete, con slogans, megafoni,
volantini molto molto politici, su quanto sia brutto questo sistema di
sviluppo autocentrico, di quanto sia fascista l'occupazione delle strade da
parte delle autoimmobili; eppure questa città stende ciclabili, disegna
nuovi quartieri, ascolta, annota, e con lentezza ma risolutezza affronta i
problemi di mobilità diversa e sostenibile.
quello che a roma abbiamo, é pero' una voglia e una necessità di organizzare
dal basso, senza intermediari, radicalmente autogestito (fa fede di tutto
cio' anche il ritrovarsi seduti ad un picnic e parlare della ciemmona anche
con chi non l'ha mai fatto prima). quindi basta ricordare a chi pensa che la
ciemmona dovrebbe essere meno critica, che quando la ciemme non sarà piu
critica, meno politica, e piu festosa, si insinueranno come gia avviene qui
per la convergence (na specie di ciemme annacquata priva di rivendicazione)
venditori di bici, politici, amministratori da telecamere, discorsi sterili,
e sopratutto, una gestione dall'alto di tutto il discorso. a quel punto non
ci sarà piu da barattare criticità o politica, perché la politica, quella
sporca e intrisa di commercio e svendita, avrà preso in mano le redini, e
allora col cavolo che si potrà parlare di riunioni, di decisioni collettive,
o anche solo di voci fuori dal coro. quello che rimarrà, saranno numeri di
telefono dietro cravatte da migliaia di euro, che decideranno dove sfamare
il gregge facendo piu margini, dove piazzare i venditori, e dove far
convergere la festa finale, a pagamento.
io continuero' a preferire la disorganizzazione, il chaos (+chaos) il colre,
le trombette, e le 5000 e piu voci uniche che per tre giorni, occupano la
strada, e sabotano il regolare fluire di denaro, macchine, e inquinamento.
questa é la base della scelta politica della ciemme. non servono duemila
idee, una ne abbiamo e funziona da starter a tutte le altre: il sistema ci
chiede di abbassare la testa, mettersi dietro un volante, e consumare, il
piu velocemente possibile.
noi rallentiamo, ci fermiamo, ci baciamo, liberiamo il cielo da una porzione
di schifo nero, rallentiamo il fluire delle cose piu disumane, e proponiamo
un nuovo metodo per vivere la città, fatto di condivisione, di rispetto, di
gioia e di colore. questo é politico, é un gesto di una profondità estetica,
etica, e umana incredibile. non perdiamola, vi prego, non perdetela.
vi amo, e a maggio vengo giu per amarvi ancora di piu, ci vediamo per le
strade di roma a maggio, e nelle cucine snia il sabato :)