[cm-Roma] R: [ciclofficine-popolari] Eva

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Autor: rotafixa@movimentofisso.it
Data:  
A: cm-roma, ciclofficine-popolari
Assumpte: [cm-Roma] R: [ciclofficine-popolari] Eva
queste sono le parole che vorrei sentire da tutt* noi.




>Cari compagni, cari ciclisti urbani,

ieri ho percorso 110 km in auto,
in città, a Roma
circa 6/8 ore nel delirio della città impazzita sotto
il diluvio.
Ho consumato almeno 10/15 kg di benzina. Ho percorso tutto
il GRA,
non mi era mai successo prima, nel tentativo di evitare
almeno
uno degli ingorghi.
750 kg il peso del mezzo, 140 kg il peso del
carico: due persone.
Avrei voluto avere un alternativa. Un tram, una
metro, un treno un, pallone aerostatico , un dirigibile,
un mezzo
collettivo qualunque, per raggiungere una meta agli antipodi
urbanistici ma non c'è nulla di tutto questo a Roma.
Non per dove ero
diretto io.
Quando siedo nella "gabbia", impugno il volante e comincio
a consumare benzina in quel modo mi sale una rabbia sorda,
feroce,
vorrei trasformarni in un parigino un londinese un
berlinese, un
moscovita, un newyorkese, uno insomma che l'auto
non deve nemmeno
averla. Uno che a Parigi trova sui marciapiedi le strisce
che
delimitano le corsie ciclabili, e non le bancarelle
abbusive,
uno che
puo'usare le corsie dei bus e il bus lo segue senza
obiezioni.
Ho
bruciato sprecato e inquinato e l'ho dovuto fare per forza e
contro la
mia volontà.
Per me non esiste la "distrazione". Ammazzare un innocente
con il ferro della propria auto è come ammazzarlo conl il
ferro di una
pistola.
Non fa differenza. Quindi guido usando tre occhi quattro
orecchie e mai il piade destro! Ma so che sono come un
bambino con una
pistola in mano.
Anche questo, olrte allo spreco mi fa rabbia.
Sui 15
kg della mia bici da riciclo, invece, sono libero, puro,
innocente, e
soprattutto innocuo. 15 Kg per portarne 90 e non 750 per
portarne
sempre 90.
Pedalo spesso per la città per andare in tutti i posti
dove
posso arrivare in tempi ragionevoli e su distanze quotidiane
di non più
di 20 Km.
Come molti di voi la uso al posto dell'auto ogni volta che
è
possibile. Anzi, se permettete, che è "plausibile".
Ora però concordo
anche io con la posizione di chi ritiene questi
comportamenti meramente
"privati".
L'uccisione di Eva da parte del tassista è l'occasione per
un uscita pubblica di tutto il movimento.
Scusate, forse vi sembrerà
sciocco, ma la prima cosa a cui ho pensato è stata di
chiedere il
permesso ai familiari di sfilare
ai funerali. Insomma, bisogna
"scampanellare" più forte. Nella percezione comune gli
"incidenti"
stadali sono un fatto privato,
una tragedia familiare, come una
malattia incurabile. Qualcosa che colpisce a caso (ed è
vero) ma di cui
non si può dare la colpa a nessuno,
nemmeno allo sbadato e involontario
assassino. La colpa invece c'è. Personale. e sociale.
Voglo la libertà
di un alternativa.
Non mi basta più il comportamento "alternativo"
privato esteso al massimo ad altri 5000 come me.
La fiaccolata di
venerdì è una bella iniziativa, ma perchè non
anticiparla sotto le
finestre del sindaco?
Che dovrebbe lavorare proprio vicino al luogo
dove è stata uccisa Eva. Le foto diffuse on line mi hanno
colpito solo
per un motivo, sono familiari, sono di una vittima che
probabilmente ho
visto allle CM.
Per questo ho scritto questo sfogo. Su quello stop
potevamo esserci tutti.
Grazie

Francesco Giuliani
Ciclofficina Ex
Lavanderia