Autor: usiait1@virgilio.it Data: Dla: precari_roma Temat: [Precari_roma] APPALTI AGOSTANI AL COMUNE DI PISA NEI NIDI E PER
REFEZIONE...COME A ROMA
IL COMUNE DI PISA APPALTA I NIDI, I SERVIZI EDUCATIVI E DI REFEZIONE SCOLASTICA COME AL COMUNE DI ROMA, ESTERNALIZZAZIONE, BANDI DI GARA AD AGOSTO...
NESSUNA SALVAGUARDIA REALE DEI POSTI DI LAVORO, POCHE GARANZIE PER SALARI, CONTRATTI, PRECARIETA' E CONTINUITA' EDUCATIVA.
A cura della Unione Sindacale Italiana - Enti Locali e Coordinamento Cooperative e terzo settore usiait1@???
e milano@???
Il mese di Agosto per gli Enti Locali è diventato il mese dei bandi di gara di appalto o di affidamento per i servizi educativi, con gestione esternalizzata.
Dopo la vicenda dell'Azienda Speciale Comunale Farmacap, dove per servizi di nidi aziendali all'AMA (azienda municipale ambiente) e quello della Faramcap, gestiti fino al 31 luglio dalla Faramcap stessa e ora con ulteriore esternalizzazione e con 40 posti di lavoro a rischio, tra tempi indeterminati e determinati ausiliarie ed educatrici, è ora la volta del COMUNE DI PISA, che ha bandito l'appalto per alcuni dei suoi servizi educativi.
Sono 2 asili nido, dati in affidamento e gli ultimi due costruiti (costo medio di un asilo nido a norma con el disposizioni di sicurezza, 1 MILIONE DI EURO), compreso quello per il SOSTEGNO AI BAMBINI DISABILI INSERITI NEI NIDI E NELLE SCUOLE MATERNE COMUNALI.
L'APPALTO E’ DI DURATA QUINQUENNALE fino al Giugno 2014,co un costo e budget complessivo pari a 5.701.785 EURO. Quindi il costo relativo alla gestione dei bambini è decisamente al ribasso, il parametro di confronto non è quello del servizio pubblico a gestione diretta (che risulta più alto perchè il personale è retribuito con un contratto collettivo diverso, quello degli Enti Locali), ma è la cifra stabilita dalla Regione Toscana per i servizi di qualità che il Comune dichiara di volere salvaguardare.
Visto che si tratta di nidi affidati a gestione in affidamento, con immobili comunali o in concessione al Comune (come il nido di S. Rossore) il soggetto gestore esterno ha la facoltà di decisione sugli orari prolungati di apertura del servizio come pure quella di utilizzare le strutture anche per "i campi solari" a pagamento.
L'Amministrazione comunale di Pisa, assegna per il punteggio finale da attribuire una rilevanza particolare per il "progetto educativo", in realtà stabilisce cifre basse di budget, proprio perchè l'accordo con il terzo settore e le centrali cooperative è quello di sfruttare la forza lavoro esternalizzata non solo con l'applicazione di CCNL diversi da quello degli Enti Locali quindi con un costo del lavoro più basso, ma ponendo le condizioni per un "risparmio" su altri aspetti importanti del rapporto di lavoro e delle condizioni di efficacia del servizio, dalle sostituzioni per le assenze sempre con il contagocce, carichi di lavoro pesanti e mansioni non previste dal proprio profilo professionale, assenza di forme di contrattazione decentrata in sede aziendale per adeguare retribuzioni e migliorare le condizioni di lavoro rispetto ai minimi tabellari del CCNL Cooperative Sociali.
Anche sul sistema di controllo in corso di appalto o affidamento, che dovrebbe essere fatto dal Comune sotto forma di "monitoraggio di servizio" non vi sono applicazioni concrete, il Comune si è limitato a verificare i costi di gestione e senza fare sopralluoghi e verifiche "sul campo". Nessuna clausola di obbligo per controlli periodici o senza preavviso per verificare la qualità del servizio affidato all'esterno e le condizioni di lavoro, di dignità di chi ci lavora o il rispetto dei CCNL (per esempio per le sostituzioni delle educatrici in caso di malattia) è stata inserita nel bando, nemmeno sulla tutela della salute e della sicurezza, poichè la documentazione relativa a questo aspetto è fatta dallo stesso Comune.
E' ammesso poi il "subappalto di servizio", che va dalla fornitura delle derrate alimentari (nei nidi comunali è previsto il menu biologico, in quelli convenzionati invece no, non si capisce perchè in questo caso la "qualità del servizio" non si appplica creando disparità di trattamento tra bambini/e di serie A nei nidi comunali e bambini/e di serie B nei nidi in convenzione), alla preparazione e somministrazione dei pasti, sulle pulizie e la manutenzione dei locali utilizzati.
Anche sul servizio di sostegno, ogni bambino disabile ha un "costo" quantificato in Euro 2.400 per 30 ore settimanali, con una valutazione costi/benefici si sarebbe potuto assorbire la figura professionale, a parità di costi almeno, con l'assunzione diretta negli organici comunali...quindi si assiste anche alla ESTERNALIZZAZIONE DI FATTO DEL SERVIZIO DI SOSTEGNO CON UN MECCANISMO DI "LAVORO A CHIAMATA" per il personale insegnante, perchè quando il bambino-a disabile non è presente a scuola per malattia, il personale è utilizzato per fare le supplenze oppure è impiegata in altre strutture diverse da quelle dove è assegnata, dello stesso appalto, estraniando sempre di pià la lavoratrice dal contesto del lavoro di gruppo e facendo combaciare l'attività professionale con l'esclusiva presenza dell'alunno disabile, quindi una sorta di assistenza materiale svincolata dal lavoro collegiale...ALTRO CHE QUALITA' DEL SERVIZIO, oltre al fatto che in caso di lunga assenza del disabile, la lavoratrice di sostegno non sarebbe pagata
Non è solo il servizio educativo ad essere oggetto di gare di appalto al Comune di Pisa, in questo si verifica una coicidenza con tutti gli altri Enti Locali, a partire dalle grandi città metropolitane e dal COMUNE DI ROMA, che da capitale d'Italia sta facendo ...SCUOLA in quanto ad appalti e gare estive, qundo le Commissioni Consiliari non sono operative, le scuole o i nidi sono chiusi ed è difficile mobilitare lavoratrici e genitori dei piccoli utenti per salvaguardare POSTI DI LAVORO, specie delle PRECARIE, livelli salariali e condizioni di orario, carichi e mansioni e la qualità reale dei servizi..Tutto il mondo è paese, quindi a Pisa il Comune ha già di fatto aggiudicato, per un importo di 3 MILIONI DI EURO ANNUI PER 5 ANNI DI APPALTO, ANCHE IL SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA.
Per la prima volta dal 2000, l’Amministrazione Comunale di Pisa sceglie l'accorpamento dei servizi ausiliari dei nidi e delle scuole d’infanzia col servizio di refezione, eliminando le ausiliarie- "Bidelle" dai servizi educativi per includerle nella refezione scolastica insieme a cuochi e "sporzionatrici".
E' LA STESSA OPERAZIONE INIZIATA DALLE GIUNTE DI CENTRO SINISTRA, come al Comune di Roma per il servizio di ausiliari (Osse) di nidi e scuole, nei trasporti scolastici, nei servizi di affidamento del verde pubblico e di manutenzione di spazi verdi di scuole e nidi, con affidamenti alla ROMA MULTISERVIZI SpA (ora ad agosto del 2009, con maggioranza societaria alla MANUTENCOOP, cioè cooperative...), OPERAZIONE PROSEGUITA SEMPRE PER FARE UN CONFRONTO CON ALTRI ENTI LOCALI GRANDI, DALLE GIUNTE DI CENTRO DESTRA (Milano e Roma). Segno che in tempi di crisi, anche gli Enti Locali RIDUCONO I COSTI COMPLESSIVI, SCARICANDO LA GESTIONE DI SERVIZI PUBBLICI E SOCIALI ALL'ESTERNO, CON APPALTI DI FATTO AL RIBASSO E UN PEGGIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DI QUALITA' DEL SERVIZIO, CON CONTRATTI DIVERSI E ELIMINANDO LA FORZA LAVORO CON ESTERNALIZZAZIONE E PRECARIETA', anche per chi si trovasse con contratti a tempo indeterminato. Infatti, i sindacati di base dai Cobas fino all'Usi Enti Locali, chiedono alla società che si è ormai aggiudicata l'appalto della refezione scolastica l'Avenance SpA, come si adeguerà per lòe figure ausiliare che fin dal 2000 hanno svolto la funzione nelle scuole, in merito al monte ore complessivo settimanale, alla retribuzione, al carico di lavoro effettivo e agli organici, al riconoscimento di livelli e scatti di anzianità maturati, delle 16 lavoratrici a tempo indeterminato e dlele 5 precarie con contratto a tempo determinato, ma previste come unità necessarie per garantire il servizio in condizioni decenti. Come sindacato autorganizzato USI e come coordinamento del terzo settore, la richiesta è di assorbimento di TUTTE le 21 lavoratrici, alle condizioni contrattuali di miglior favore per livelli da attribuire, retribuzione e mansionbi e con il passaggio delle 5 precarie a tempo indeterminato, all'interno del monte ore complessivo.
Sarà poi doveroso che le lavoratrici facciano un passaggio di autorganizzazione, senza delegare a soluzioni clientelari o di elemosina al ribasso, la soluzione del loro passaggio al nuovo soggetto gestore e alle loro condiizoni di lavoro, situazione senza la quale ogni tentativo di difesa collettiva è ridotto nella sua efficacia e portata.