[cm-Roma] Critical Mass: contagiosa modalità di protesta

Delete this message

Reply to this message
Autor: Antonio Maini
Data:  
A: cm-roma
Assumpte: [cm-Roma] Critical Mass: contagiosa modalità di protesta
Cara lista
Sto scrivendo una tesi dal titolo Strutture organizzativa e strategie
comunicative dei gruppi di pressione ambientalisti. Un capitolo è dadicato
alla Critical Mass.
La relatrice sta venendo a conoscenza del movimento per via della mia tesi,
i miei amici non sono mai stati ad una Cm e anche la mia ragazza non sembra
troppo interessata all'argomento; da qualche settimana ha sempre una scatola
di Moment nella borsetta: come attacco a parlare di movimenti ambientalisti
a lei viene un forte malditesta, fa finta di mandar giù una pasticchetta e
si stende sul divano con gli occhi chiusi, la bocca aperta e una garza
inumidita sulla fronte.
Insomma, ho bisogno di qualche feedback, Invio uno stralcio della tesi, si
tratta del paragrafo conclusivo riguardante il capitolo sulla Critical Mass.

Appresto

Antonio

Conclusioni

Un processo di comunicazione è fondamentalmente un
processo di trasformazione. Il grado di trasformazione può
variare tra due estremi: duplicazione e distruzione. Solo le
rappresentazioni che vengono ripetutamente comunicate e
molto poco trasformate dal processo diventano alla fine parte
della cultura.
Dan Sperber

La particolarità della Critical Mass non risiede solo nella sua struttura
flessibile, nella sua assenza di
portavoce e leader; come visto, anche nel nostro paese, sono già esistite
realtà di movimenti nati
inizialmente liberi da gerarchie e caratterizzati da una gestione
orizzontale. Solitamente il loro
naturale sviluppo nel corso degli anni, al crescere dei risultati di
influenza e di militanza, avviava
una lenta trasformazione verso l'adozione di strutture organizzative sempre
più piramidali e
burocratizzate, più capaci di dialogare con le istituzioni pubbliche ma più
timorose e trattenute
nelle azioni dimostrative e di protesta.
L'incipit che apre questo paragrafo è tratto da un saggio dal titolo Il
contagio delle idee, l'autore nel
testo illustra la teoria secondo cui le dinamiche culturali rispondono a
leggi epidemiologiche. Le
usanze, i nuovi usi delle parole come i nuovi vocaboli oppure le leggende
popolari, sono aspetti
della cultura che nascono e vengono tramandati non attraverso la
“pubblicità” istituzionale, per
esempio la scuola o l'università, bensì grazie alla ripetizione continuativa
e invariata praticata dalle
persone. La fortuna di una fiaba, per esempio, è già scritta nella sua
struttura narrativa, nel suo
grado di difficoltà di memorizzazione, nelle sua capacità di emozionare la
platea che l'ascolta e dal
numero di occasioni in cui è possibile e appropriata la sua ripetizione.
La Critical Mass pur essendo un movimento informale e senza organizzazioni
centralizzate alle
spalle, in pochi anni ha raggiunto dimensioni globali, come questo sia
successo credo sia spiegabile
in parte attraverso la prospettiva epidemiologica proposta da Dan Sperber.
La Critical Mass è una
modalità di protesta altamente “contagiosa” in quanto è facile da
organizzare, sia logisticamente che
economicamente, inoltre è replicata con frequenza (in alcune città come
Torino o Milano anche
una volta alle settimana); è capace di creare un ambiente piacevole e
stimolante tra i partecipanti e
soprattutto riesce, ed è riuscita, durante gli anni, a sensibilizzare molte
persone ad abbandonare i
mezzi motorizzati e preferire le due ruote a pedali per gli spostamenti
quotidiani. In una città la
nascita di una CM è solitamente seguita da un aumento dei ciclisti urbani e
della loro visibilità,
quindi spesso anche da una maggiore attenzione delle loro esigenze da parte
delle pubbliche
amministrazioni.
Nonostante il largo successo e la sempre maggiore partecipazione alle CM,
credo sia difficile che in
futuro il movimento Critical Mass possa assumere la forma di un
organizzazione formale o
concentrarsi attorno alla figura di qualche leader, questo non per delle
particolari qualità delle
persone che ne fanno parte, anzi, sono convinto che a molti farebbe gola
coordinare e diventare
portavoce della CM di qualche città. Il motivo per cui ciò ancora non è
accaduto e con molta
probabilità non accadrà è dato dal fatto che la pratica della Critical Mass
contiene nella sua
struttura un limite al cambiamento e alla trasformazione in qualcosa di
diverso, o magari, sotto un
altro punto di vista, l'organismo Critical Mass è dotato di efficaci
anticorpi che non consentono
possibili sue evoluzioni in qualcosa di più complesso. Questi limiti sono
principalmente dettati dal
codice civile: se un partito o una associazione decidesse di organizzare una
Critical Mass sarebbe
passibile di denuncia per manifestazione non autorizzata e occupazione di
suolo pubblico. La
Critical Mass può continuare ad essere tollerata fino a quando continua a
non essere perseguibile,
cioè finché mantiene l'aspetto di un incontro “casuale” di ciclisti. La sua
grande forza risiede
proprio in questo suo freno evolutivo. Parallelamente a questa rigidità del
fenomeno CM, il
movimento e la manifestazione sono capaci di avviare un circolo virtuoso in
grado di dar vita a
nuovi eventi e associazioni, comunque legati al mondo della mobilità
alternativa e
dell'ambientalismo.