Autor: Marco Zerbino Datum: To: lista cm-roma. Betreff: Re: [cm-Roma] R: Re: quando lo scontro verbale aiuta a capirsi
atalared@??? ha scritto: > Potremmo discettare all'infinito sul generoso tentativo
> rivoluzionario di ottobre, ma sta di fatto che la generosità popolare è stata
> soffocata sul nascere dall'ideologia (menscevica, bolscevica, trotzkista...fa
> poca differenza). Non credo occorra fare l'esame di storia su questa lista, ma
> Kronstadt e la Spagna del 36 tanto per fare due esempi fra i più noti, qualcosa
> dovrebbero insegnarci. La tessera del Partito Comunista Italiano era in tasca a
> molti "combattenti" che sono stati spediti in Spagna non certo a raccogliere
> margherite nei prati! Durante la resistenza contro il fascismo la
> discriminazione delle brigate partigiane libertarie da parte del C.L.N. e degli
> "ortodossi" marxisti - comunisti - leninisti - popolari etc. è storia. Sul
> patriottismo, nazionalismo "comunista" al confine fra Italia e Jugoslavia in
> quei tempi quanto ha scritto Pasolini sulla morte del fratello partigiano
> qualcosina ci dovrebbe suggerire.
> L'unica equazione che mi riesce di proporre è
> ideologia = ideologia, e in questa equazione la cosiddetta ricchezza dei
> comunismi e marxismi purtroppo ,quando non degenera in sopraffazione, rimane
> uno sterile esercizio retorico.
>
> Smentire il "buon atalared" (che invece è incazzato
> come na biscia) è facile, ma con la storia è un po' più difficile.
>
Si e' vero, potremmo discettare all'infinito. E non e' il caso. Pero',
siccome non mi va di passare per uno stalinista o per un fan della Corea
del Nord, una risposta a questo messaggio te la do.
Perche' mi citi la Spagna? perche' pensi che sia uno che si rivendica la
criminale condotta del Comintern agli ordini di Stalin durante la guerra
civile? Be', sappi che non e' cosi'. E, se non ricordo male, in Spagna
c'erano dei marxisti che lottavano fianco a fianco con gli anarchici.
Sui titini, anche qui, e' un esempio fuori luogo, visto che nessuno s'e'
messo a fare l'apologia degli infoibatori.
Su Kronstadt, il discorso sarebbe piu' lungo e, ripeto, non voglio
annoiare nessuno.
Dico pero' che, quando si mette in moto un processo rivoluzionario, si
aprono inevitabilmente delle contraddizioni e si da inevitabilmente la
possibilita' di scelte che hanno qualcosa di tragico e doloroso.
E questo non per colpa di una minoranza di ideologhi cattivi che,
fregandosi le mani, non vedono l'ora di tradire le masse, che sarebbero
"buone" per natura...Ma per il semplice fatto che, dall'altra parte,
c'e' chi non e' tanto disposto ad accettare cambiamenti epocali quali
l'abolizione di un sistema di oppressione poilitico sociale secolare.
Taluni anarchici spagnoli, se non sbaglio, pressati dagli eventi e dalla
reazione dei nacionales, divennero ministri del governo repubblicano.
La societa' non e' una somma di individui piu' o meno autoritari, piu'
o meno assetati di potere, ma un'entita' complessa che nasce da un
insieme di rapporti produttivi e sociali: pertanto, non la si cambia con
le buone intenzioni o con i comportamenti individuali (o meglio: non
solo con questi, che pure sono importanti). Ne la si cambia
riappropriandosi degli spazi (anche se pure questo va fatto ed e'
importantissimo). La si cambia prioritariamente avendo la possibilita'
di mettere in discussione i rapporti sociali stessi. Per far questo c'e'
bisogno di porsi il problema del potere (oltre che per difendersi dalla
reazione). Il problema del potere non sparisce ignorandolo. Se non ce
l'hai tu, ce l'ha qualcun'altro, magari molto peggiore di te.
Se questo ti sembra un esercizio di vuota retorica, sei libero di
pensarlo, ma a me sembra di aver detto delle cose e di aver posto dei
problemi (come hai fatto anche tu del resto).
Circa il futurista, non so proprio da dove l'hai tirato fuori.
Statti bene.