Aspettando la più On Topic lista aulaC, incollo per chi fosse interessto
(si presti attenzione all'inversione dell'onere della prova, che non è
assolutamente una cosa leggera):
Mafia e carcere, giro di vite sul 41 bis
Sì del Senato all'articolo 34 del ddl sulla sicurezza che inasprisce il
regime di detenzione per i mafiosi
ROMA - Con 249 voti a favore, 5 contrari e 14 astenuti il Senato ha
approvato l'articolo 34 del ddl sulla sicurezza che inasprisce l'articolo
41 bis che viene applicato soprattutto per i condannati di mafia e camorra.
Un voto «quasi unanime» come ha sottolineato il presidente del Senato
Renato Schifani che ha espresso plauso per «modifiche strategiche per il
contrasto alla mafia. Credo che con questo voto il parlamento abbia dato un
fortissimo segnale al Paese di come il contrasto alla mafia, alla
criminalità organizzata, fossero l'esigenza della convergenza fra tutte le
forze politiche , per lo meno tra la stragrande maggioranza delle forze
politiche. La presidenza non può che compiacersi della quasi unanimità di
questo voto» ha detto Schifani.
[...panegirico su quanto è efficace la lotta alle mafie del governo...]
COSA CAMBIA - La norma aumenta a quattro anni la durata dei provvedimenti
restrittivi per chi è accusato di reati di mafia, inverte sostanzialmente
l'onere della prova e sposta la competenza funzionale al Tribunale di
sorveglianza di Roma per tutti i ricorsi, garantendo così omogeneità di
giudizio per tutto il territorio nazionale. Vizzini spiega poi che nel
corpo della norma vi sono anche misure più restrittive che riguardano il
regime detentivo per impedire che dalle carceri i boss possano esercitare
il loro potere sul territorio. I detenuti sottoposti a regime speciale, per
esempio, dovranno essere ospitati in istituti loro esclusivamente dedicati,
preferibilmente nelle isole. I colloqui tra i detenuti e le loro famiglie
dovranno sempre essere ascoltati e registrati. Inoltre, i colloqui con i
difensori non potranno essere più di tre a settimana. Anche la permanenza
all'aperto continuerà a essere consentita ma con maggiori restrizioni: non
potrà superare le due ore e non potranno godere più di quattro detenuti
alla volta. Ancora, saranno introdotti alcuni accorgimenti per evitare che
si comunichi tra detenuti, si scambino oggetti e si cuociano cibi. Si
punisce con la reclusione da uno a quattro anni chiunque consenta ad un
accusato di mafia, sottoposto a regime del carcere duro, di comunicare con
altri. Ed è inserita l'aggravante se il fatto è commesso da un Pubblico
ufficiale, da un incaricato di pubblico servizio o da un avvocato.
Da:
http://www.corriere.it/cronache/09_febbraio_04/carcere_inasprimento_41bis_fcdc7682-f2b0-11dd-8878-00144f02aabc.shtml