Autor: FAI Torino Data: Para: cerchio Asunto: [Cerchio] Torino. Solidali con la rivolta greca. Punto info giovedì 11
Torino. Solidali con la rivolta greca. Punto info giovedì 11
Giovedì 11 dicembre punto info solidale con chi, nelle strade e nelle piazze greche, sta lottando contro lo Stato assassino.
Appuntamento alle 18 in via Po all'altezza del civico 16.
In caso di pioggia o neve sotto i portici.
Dalla Grecia all'Italia
Rivolta contro lo Stato
Alexandros Andreas Grigoropoulos era un anarchico di 15 anni. Il 6 dicembre, un sabato sera, stava di fronte ad un bar con altri compagni. La questura locale ha sostenuto che all'arrivo di una pattuglia di polizia lui e gli altri l'avrebbero assalita con bastoni e pietre. Questa versione è stata subito smentita dai numerosi testimoni presenti. Al passaggio dell'auto della polizia i compagni si sono limitati a insultare gli agenti, che, poco dopo, sono tornati a piedi davanti al bar. Uno di loro, Epaminondas Korkoneas, estratta la pistola, ha fatto fuoco colpendo al cuore il giovane Alexandros Andreas. L'assassino in divisa, spalleggiato dal collega Vasilis Saraliotis, si è poi allontanato lasciando a terra nel suo sangue un ragazzo di 15 anni.
Quella stessa notte e poi nei giorni successivi in Grecia è scoppiata la rivolta: nelle città principali come nei piccoli centri sono stati assaliti e dati alle fiamme questure e commissariati, auto della polizia, banche e centri commerciali. L'8 dicembre e poi ancora il 9 la polizia ha respinto a fatica gli assalti al parlamento. Cortei imponenti hanno attraversato il centro di Atene e Salonicco: in più occasioni i manifestanti hanno attaccato la polizia che ha reagito caricando e sparando lacrimogeni. Negli scontri numerosi sono i feriti e gli arrestati. Tutte le università sono occupate mentre il paese si prepara allo sciopero generale di mercoledì 10 dicembre.
Negli ultimi anni in Grecia la riforma delle pensioni e quella del mercato del lavoro hanno determinato un impoverimento crescente e l'aumento della precarietà. Le condizioni di sicurezza sul lavoro sono peggiorate in modo drastico: il moltiplicarsi di incidenti - spesso mortali - ne è il segno più evidente. Recentemente ai cantieri navali di Perama al porto del Pireo sono morti 8 operai.
La crisi economica, le conseguenze devastanti delle selvagge politiche liberiste del governo Karamanlis, il peggioramento delle condizioni di vita dei lavoratori, l'erosione di ogni garanzia e tutela definiscono un quadro in cui l'iniziativa contro la repressione e la brutalità poliziesca si salda con le lotte sociali in un cocktail che potrebbe diventare ancora più esplosivo.
In Grecia come nel nostro paese, gli interessi dei soliti pochi, le rudi politiche disciplinari attuate dai governi di destra non meno che da quelli di sinistra mietono ogni giorno le loro vittime. Immigrati, poveri, lavoratori pagano il prezzo più alto. In Grecia in migliaia e migliaia hanno deciso che la misura è colma, che è tempo di farla finita con lo Stato e con il Capitale. Senza se e senza ma. Alla guerra civile contro i poveri fomentata dai vari governi, hanno preferito il sapore aspro ma bello della guerra sociale.
La nostra solidarietà ai compagni e alle compagne che stanno lottando nelle strade greche per affermare la propria opposizione ad un ordine fondato sullo sfruttamento e sulla repressione.
Lo Stato e il Capitale uccidono ogni giorno, in ogni dove. La rivolta degli sfruttati e degli oppressi è la nostra rivolta.