[Lecce-sf] Fw: Comunicato DN dell'11.11.2008 - Alitalia

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Autor: Rosario Gallipoli
Data:  
Para: forumlecce
Asunto: [Lecce-sf] Fw: Comunicato DN dell'11.11.2008 - Alitalia
Non sono in molti a difendere i lavoratori dell'alitalia di fronte ai pescicani come Colaninno e soci che vogliono fare profitti d'oro sulla pelle dei lavoratori, dei licenziati e dei passeggeri.

Proprio come dicono i compagni dei CARC sta passando la linia di attacco contro gli operai in difesa degli enormi profitti dei padroni, attaccando il diritto di sciopero e di manifestazione, proprio come stanno facendo con la scuola pubblica e le manifestazioni studentesche. Fortunatamente le minacce non stanno frenando le lotte ma le stanno incentivando.

Rosario.





Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)

Via Tanaro, 7 - 20128 Milano - Tel/Fax 02.26306454

e-mail: resistenza@??? - sito: www.carc.it

Direzione Nazionale



Comunicato DN dell'11.11.2008



Pieno appoggio e solidarietà ai lavoratori Alitalia in lotta!

La crisi dei padroni non la pagheremo noi, rivoltiamogliela contro per cambiare le cose come va bene a noi!

Mandiamo via Berlusconi e la sua banda di criminali!

Facciamo di ogni lotta un problema di ordine pubblico!



I lavoratori Alitalia stanno scioperando per difendere se stessi (posto di lavoro, salari e condizioni di lavoro) e i passeggeri da Colannino e dai suoi complici che, con il sostegno della banda Berlusconi, mirano a mettere le grinfie sul traffico aereo per fare affari d'oro a spese e sulla pelle dei lavoratori Alitalia, dei passeggeri e dei contribuenti!



I lavoratori Alitalia stanno lottando contro il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei lavoratori, contro il taglio di posti di lavoro e l'intensificazione dei carichi e ritmi di lavoro, contro lo sfruttamento selvaggio di quelli che restano o i nuovi assunti. E' una questione che riguarda non solo i lavoratori dell'Alitalia, ma tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati. E' una questione di difesa del posto di tutti i lavoratori: respingere l'attacco contro una categoria vuol dire indebolire l'attacco contro tutto il fronte dei lavoratori. E' una questione di solidarietà di classe contro al tentativo di "dividere e comandare", di mettere una parte dei lavoratori contro l'altra, di soffiare sulla "guerra tra poveri" per distogliere dalla guerra contro i padroni e i ricchi.



La lotta dei lavoratori Alitalia è una battaglia contro la banda Berlusconi e la ricetta per uscire dalla crisi che vuole imporre per conto e a favore degli industriali, dei banchieri, dei finanzieri, degli speculatori, degli avventurieri, dei ricchi, contro l'arroganza dei padroni, contro la loro barbara aspirazione a togliere subito e senza tante storie, a ridurre i lavoratori a una variabile dipendente dai loro profitti, da far lavorare se, come e quando gli conviene e da buttare via quando non servono, a eliminare i servizi, la sanità e l'istruzione pubblica: Colannino e Fantozzi vanno a braccetto con la Gelmini.



I piloti, le hostess e il personale di terra in sciopero stanno affrontando difficoltà, minacce, pressioni, ritorsioni per difendere il loro lavoro e la sicurezza dei passeggeri. Chi si deve vergognare sono i dirigenti della CISL, della UIL e della CGIL che hanno sottoscritto una cambiale in bianco a Colannino e compari anziché organizzare e promuovere la lotta contro questa cordata di sciacalli e il governo che la sostiene! Se hanno intenzione di fare lo stesso con la scuola o con il CCNL sono avvertiti: la lotta di Alitalia è un esempio per tutti i lavoratori, gli studenti, gli insegnanti, per tutti quelli che difendono i loro diritti e le loro conquiste, che lottano dalla Val di Susa a Vicenza e Chiaiano per la salvaguardia del loro territorio, per il loro futuro! Altro che concertazione: mettere al centro senza se e senza ma gli interessi dei lavoratori e delle masse! Altro che rispetto delle regole: non farsi legare le mani dalle leggi dei padroni e dei loro governi, è legittimo tutto quello che serve a difendere ed estendere i diritti e le conquiste dei lavoratori e delle masse anche se è vietato dalle leggi dei padroni, dalle leggi fatte per salvaguardare il potere e i privilegi dei padroni! Altro che difendersi per non perdere tutto, per salvare il salvabile, per il meno peggio: difendiamo per prendere tutto, per cambiare le cose sì, ma come va bene a noi!



Lo sciopero dei lavoratori Alitalia è giusto! E' selvaggio il piano di Colannino e soci: fare palate di soldi tagliando posti di lavoro, salari e diritti dei lavoratori, attingendo alle casse dello Stato, cioè dalle nostre tasche e mettendo a rischio la sicurezza dei passeggeri!



Quelli che devono vergognarsi sono il governo, il Vaticano e gli imperialisti USA! E' una vergogna quello loro hanno fatto con Alitalia (come con le altre imprese statali)! L'hanno spremuta all'osso: il Papa e la sua corte viaggiano gratis su Alitalia, le alte cariche dello stato lo stesso, gli amministratori delegati si sono intascati milioni e milioni di euro tra stipendi e buoneuscite, gli imperialisti USA e i sionisti si sono fatti costruire zone d'imbarco riservate, Scajola si è fatto costruire una linea Roma-Albenga. E' questa gentaglia che ha mandato in rosso Alitalia, non i lavoratori! Sono i privilegi, i lussi e i servizi resi a questa gentaglia che i passeggeri stanno pagando, non "i privilegi" dei lavoratori Alitalia come starnazzano lorsignori per spezzare la resistenza dei lavoratori in sciopero e mettergli contro i passeggeri!



Lo sciopero dei lavoratori Alitalia è legittimo! E' illegittimo quello che i padroni e i governi stanno facendo con il trasporto aereo e ferroviario, con la sanità, con la scuola e tutti i servizi pubblici: privatizzarli, cioè trasformarli in merce. Non vuol dire solo che chi ha i soldi per pagare può permetterseli, chi non ce li ha deve arrangiarsi. Vuol dire anche incidenti, morti e feriti! Fabio Berti lo aveva dichiarato apertamente: ridurre il personale, allungare l'orario di lavoro, tagliare le pause non peggiora solo le condizioni dei lavoratori, ma mette a rischio la sicurezza dei passeggeri (oltre che dei lavoratori stessi). E' stato subito duramente attaccato da varie parti (tanto che ha ritrattato) perché metteva a rischio il buon nome dell'azienda, cioè le possibilità di affari di Colannino e soci. Ma è la pura e semplice verità! Lo abbiamo già visto nelle ferrovie: incendi dei vagoni, guasti ai motori, distacco di pezzi di vagoni, guasti alle porte, fino ai disastri di Crevalcore e Roccasecca. E' quanto Dante De Angelis ha denunciato pubblicamente, e per questo è stato licenziato: anche lui metteva a rischio il buon nome di Trenitalia!



Sacconi e tutta la sua banda dicono che lo sciopero di Alitalia dimostra la necessità di regolamentare il diritto di sciopero per tutti i lavoratori, non solo per i dipendenti pubblici, in nome della "salvaguardia dei diritti degli utenti". Sacconi e gli altri della sua risma sostengono che il servizio prodotto da un'azienda pubblica o privata non è una questione che riguarda solo i lavoratori di quell'azienda, ma riguarda centinaia e migliaia di altre persone: il venir meno di quel servizio le danneggia o addirittura paralizza le loro attività, quindi si ripercuote negativamente su tutta la società. Per questo, secondo Sacconi e compagnia, il diritto di sciopero non può essere un diritto di cui i lavoratori dispongono a loro volontà, un diritto che ogni singolo lavoratore esercita a suo giudizio e in difesa dei suoi interessi.

In una società come l'attuale, la produzione e la distribuzione di quasi ogni bene e di quasi ogni servizio sono questioni di pubblica utilità: i padroni e le loro autorità però lo fanno valere solo contro i lavoratori, contro il loro diritto di sciopero, contro le "pretese" dei lavoratori a un lavoro dignitoso, a condizioni di lavoro sicure e igieniche, a un salario decente, ecc. contro le "pretese" degli abitanti della Val di Susa, contro chi non vuole una discarica di rifiuti vicino a casa sua, o in situazioni analoghe.

Proprio perché è vero che i beni e i servizi prodotti dalle aziende sono una questione che riguarda tutta la società, la gestione e il funzionamento delle aziende non può più essere una questione che riguarda il singolo padrone o gruppo di padroni, i servizi non devono essere privatizzati, le grandi aziende, le reti di servizi e distribuzione non devono più essere proprietà privata di un padrone, non devono funzionare solo se e solo quando i padroni ne ricavano profitti! Non è compatibile con la vita della società attuale che i rifornimenti di beni e servizi correnti e comunque necessari, che la produzione e distribuzione di beni e servizi dipenda dalla convenienza e dalla volontà di un individuo che ci guadagna o no. Sono tutte questioni di interesse sociale, di interesse pubblico, quindi devono essere gestite pubblicamente, secondo criteri pubblicamente condivisi e sostenuti, devono funzionare in base alle esigenze e agli interessi delle masse popolari: la produzione pianificata di una società diretta da e per i lavoratori, una società socialista! Una società dove ogni persona ha il dovere di fare la sua parte del lavoro comune, dove tutte le attività sono gestite in modo collettivo, cosciente e democratico, dove le aziende non producono profitti per un pugno di padroni e parassiti, ma beni e servizi che servono alle masse, dove casa, cibo, vestiti, istruzione, assistenza sanitaria, cinema, teatro, vacanze, ecc. sono un diritto di tutti i membri delle masse popolari, non qualcosa che chi ha i soldi può acquistare e chi non ce li ha si arrangia; non un diritto proclamato o scritto, ma di cui nei fatti usufruisce solo chi ha soldi, bensì l'obiettivo di tutta l'attività sociale, la misura del progresso di tutta la società, del grado di civiltà raggiunto da tutta la società.



Sosteniamo la lotta dei lavoratori Alitalia: è una battaglia di tutti i lavoratori e le masse popolari! E' una battaglia contro la barbarie del sistema marcio e superato in cui viviamo e della classe che ci dirige! E' una battaglia per la civiltà!

La difesa dei diritti, della dignità, delle condizioni di vita e di lavoro delle masse popolari, la salvaguardia dell'ambiente in cui viviamo, la costruzione di un futuro di civiltà sono nelle mani di chi si ribella alla banda Berlusconi e ai suoi mandanti!

I padroni senza i lavoratori non possono fare nulla, i lavoratori senza i padroni possono fare tutto e meglio!

Facciamo dell'Italia un nuovo paese socialista!