Qualche settimana fa, un assessore regionale che nel frattempo ha aperto
una specie di agenzia regionale di collocamento per i propri portaborse,
affermò, in risposta a un mio intervento, che era falso che la neonata
corrente "Rifondazione per la sinistra", puntasse a una scissione dal Prc.
Premesso che questa cosa mi appassiona quasi quanto il campionato
australiano di golf, ritengo però necessario dimostrare chi dei due, in
quell'occasione, stava raccontando delle balle..
Da "Il Manifesto", 4/11/2008
*SINISTRA*
*Migliore: «Liste con Mussi Anche se Ferrero non ci sta»*
*L'area vendoliana di Rifondazione a un passo dalla scissione*
Matteo Bartocci
Avanti tutta con la sinistra «senza aggettivi». Per Gennaro Migliore, il
coordinatore dell'area «vendoliana» del Prc, la sinistra unitaria deve
prendere esempio dalle manifestazioni nelle scuole e nelle università di
questi giorni. E sul piano politico se non è scissione poco ci manca. Liste
aperte a chi ci sta e unità delle opposizioni, incluso il Pd, anche in
piazza. Il movimento nelle scuole indica alla sinistra una strada chiara:
«Si autorappresenta, non mendica spazio sui giornali, se lo prende e basta.
E' una protesta che eccede rispetto alle previsioni di una politica incapace
di scendere corpo a corpo con un senso comune di destra radicato ma non
invincibile».
*Migliore, sembra che alle europee si voti con la vecchia legge.
Liberamente, senza sbarramenti.
*E' ormai difficile immaginare colpi di mano della maggioranza. Il tramonto
della riforma elettorale è il segno dei tempi, della fine dello sbocco
bipartitico.
*E che conseguenze vedi per la sinistra?
*L'idea di una lista unitaria oggi è più forte perché deve interagire con
movimenti «irrappresentabili» come quello nella scuola. A maggior ragione
perché non c'è più lo sbarramento.
*Uniti dunque, Ma in cosa dovrebbe essere diverso dall'Arcobaleno?
*Una nuova finzione non si sopporta più. Sarà diverso innanzitutto perché
oggi c'è la forza critica sufficiente per una sinistra senza aggettivi.
*Anche se l'unità della sinistra è in contrasto con il documento del Prc
approvato al congresso di Chianciano?
*Sì, perché la politica deve adeguarsi alla realtà. A Chianciano si parlò di
un deserto sociale che invece per fortuna mi sembra piuttosto affollato. E'
la realtà a dettarci l'agenda. Da luglio a oggi possiamo veramente spostare
a sinistra tutta l'opposizione, compreso il Pd. Anche la maggioranza di
Rifondazione comunista che vinto il congresso non può più rappresentare la
situazione a botte di falce e martello ma deve avere un respiro e una
vocazione più lungimirante.
*Cioè?
*Cioè deve porsi il problema di tanti che non credono che esista un'identità
preconfezionata ma vogliono una politica al loro servizio.
*Quindi l'associazione per la sinistra andrà avanti comunque?
*La nostra associazione parte subito. Parte perché pensiamo di avere un
compito che guarda a tutte le forze della sinistra, maggioranza di
Rifondazione inclusa. Parte perché c'è bisogno di spingere decisamente nella
costruzione di una nuova rappresentanza politica. Parte perché ci sono tante
realtà che sui territori stanno costruendo esperienze unitarie.
*Ma c'è già un simbolo, un manifesto, uno statuto?
*Dobbiamo andare avanti in modo diverso dal passato. Un partito non può
certo nascere dalla testa della Minerva in base alle idee di un gruppo
dirigente più o meno illuminato. Ciò che serve è una consultazione
democratica di massa. Che migliaia di persone decidano sul simbolo come
sulle regole di convivenza e la carta di intenti. Le leadership servono ma
non esauriscono certo lo spazio della politica. Lo schema chiuso e
federativo dell'arcobaleno è morto e sepolto.
*Dal basso dunque. Ma rispetto all'Arcobaleno i Verdi sono indecisi e il
Pdci mi pare punti a un'unità dei comunisti. Andrete avanti anche solo con
Sd?
*Se prevalgono le diplomazie di partito il discorso è già chiuso. Il
processo invece deve partire dai territori. Sarà qui che si perfeziona la
qualità e la credibilità dell'intero processo. In Puglia, a Firenze ci sono
già esperienze positive di unità a sinistra. Ragioniamo insieme a Verdi e
Pdci su liste unitarie. Non è un processo a tavolino che prescinde da quello
che ci accade intorno. Cerchiamo di aprire gli occhi e di essere pronti. Io
lancio questa proposta innanzitutto al mio partito, perché penso che una
comunità politica anche se ferita non meriti questo ignorarsi reciproco. Non
possiamo fare finta che gli altri non esistano. Né noi né i compagni in
maggioranza. Non possiamo più aggrapparci a un lato non dico identitario ma
ormai identitaristico.
*Vedi un appuntamento pubblico a breve?
*Il coagulo più alto tra politica e sociale è lo sciopero generale, già
indetto dai dipendenti pubblici e dai metalmeccanici Cgil. E' questo il
punto più alto della nostra lotta.
*Ma pensi a un corteo col Pd?
*La piazza del 25 ottobre è stata un successo ma ora bisogna far emergere
un'opposizione intransigente in parlamento. Io auspico che il Pd faccia
ostruzionismo sulla finanziaria. Ma sono sicuro che è possibile una
convergenza sull'agenda sociale dai salari alla scuola. E auspico
un'iniziativa comune delle opposizioni fino a una mobilitazione generale.