Ragazzi,
sempre a proposito di repubblica e dell'informazione mediatica... oggi leggevo un editoriale di Ilvo Diamanti, a anche lui (sigh sigh) sosteneva che la nostra protesta, in quanto universitari, non avesse a che vedere con il decreto Gelmini approvato il 29... inoltre molti giornali non sanno proprio e/o non parlano del fatto che l'università si schierava contro la 133/08 ed era quello il nostro obiettivo.
Inoltre leggevo che nella finanziaria vi è un taglio del 60% dei contributi sul diritto allo studio!!!! Sarà che sono poco informato ma sta cosa non l'avevo proprio capita e letta sul decreto...
E poi volevo sottolineare l'intervento di Gelli... ragazzi, è pericolosissimo! Se si pensa al mometo storico-politico ma anche culturale che stiamo vivendo questo ritorno non è casuale. Si inserisce precisamente all'interno del clima di questi mesi... la la domanda d'ordine, di sicurezza, la crisi economica che creerà tante aspettative frustrate, il maestro unico (simbolo di un autorità unica del sapere), la disciplina, le dichiarazioni di cossiga, i tentativo di rendere la scuola una scuola d'élite, le infiltrazioni di piazza navona e la sfacciattagine delle bugie dette da stampa e governo...
Dovremmo fare un'analisi attenta... le cose che stanno succedendo ed il clima che si respira non è molto roseo...
Gino
From: sficciolo@???: nogelminispbo@???: Sun, 2 Nov 2008 11:51:05 +0100Subject: [Nogelminispbo] 2
Scusate se spammo, sono un tardone. Da Repubblica.it :Anche perché la seconda puntata del pacchetto Gelmini prende spunto proprio dai "tagli" stabiliti dal ministro dell'Economia. Secondo alcune indiscrezioni, il progetto punterebbe a bloccare la "proliferazione" dei corsi, a cancellare le sedi distaccate considerate in eccesso e a trasformare gli istituti in Fondazioni di diritto privato (il decreto 112 già contemplava la "possibilità" per i singoli di atenei di compiere questa scelta che diventerebbe invece obbligatoria). Non solo. Il piano verrebbe accompagnato dalla "sospensione" dei concorsi per i professori - quelli già banditi nel 2007 e nel 2008 - al fine di rendere effettivo il blocco del turn over. Ai piani alti del ministero si sventola una ricerca in cui si evidenza come i docenti italiani assunti a tempo indeterminato siano circa 65 mila e in Germania "solo" 40 mila. Per Berlusconi, però, non è più il tempo di forzare la mano.
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