[Forumlucca] la paura fa Ferrero

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Autor: annmedr@tin.it
Data:  
Para: forumlucca, forumdonne.prc
Asunto: [Forumlucca] la paura fa Ferrero
… e così la paura fa Ferrero

Finito il congresso di rifondazione ci
troviamo con un nuovo segretario, supportato da ben quattro mozioni e
da due voti di scarto.
A ben vedere una figura totalmente simmetrica a
Veltroni, quello di “andiamo da soli alle elezioni, non importa se si
perde” salvo portarsi dietro il giustizialista per eccellenza, Di
Pietro, che però ha il merito di amare la satira politica e i suoi
artisti.

A Ferrero piace il richiamo forte all’identità comunista che
allontana la paura del vuoto sociale ripristinando simboli che poco
hanno a che vedere con la complessità dell’esistente. Per lui è
sufficiente alzare la testa e mettere in mostra il proprio dissenso per
costruire opposizione sociale e politica: caspita, una vera
soggettività politica! Ciò che non capisce è che la destra ha vinto a
livello di strati popolari e di alleanze di poteri, sta ponendo le basi
della propria egemonia nella società (esercito nelle piazze, fine dei
diritti, lavoro di sopravvivenza). È qualcosa di più della sconfitta
della, delle sinistre.

Veltroni inibisce una seria opposizione perché
gioca all’uomo di stato, dando credito alle potenzialità di grande
statista di Berlusconi. E si trova nel ruolo della rana della famosa
storiella dello scorpione che vuole attraversare un rigagnolo e chiede
di essere portarlo sulle spalle alla riva opposta. A metà della
traversata, la povera rana sente la puntura del pungiglione e prima di
annegare lo scorpione sospira “scusami, ma fa parte della mia natura”;
fa parte della natura di Berlusconi fare prima di tutto i propri
interessi.

Io, che appoggiavo la mozione di Vendola, senza essere
particolarmente bertinottiana, sono un po’ sfasata. Ma tanto sono una
donna , difficilmente partecipo a comunità politiche in senso stretto,
più facilmente mi muovo nel sociale, volontariato e opere di bene in
generale, sempre al servizio di qualche identità forte e maschile.

Annamaria Medri