Ricevo e inoltro da Gino Stasi.
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Lecce, 02/04/2008
Banditi del clima: il Tar annulla l'ordinanza del Questore
"L'attività dimostrativa (dei manifestanti di Greenpeace, n.d.r.) è stata
attuata a difesa di valori costituzionalmente protetti quali lambiente e la
salute della popolazione"... la manifestazione trova apprezzabili e
giustificati presupposti nella situazione di grave rischio ambientale
dichiarata da tempo per il territorio di Brindisi.
Questi sono due dei passi più significativi delle motivazioni della sentenza
con cui il Tar di Lecce ha annullato lordinanza emessa dal questore di
Brindisi che vietava a dodici attivisti di Greenpeace di rientrare in città
per i prossimi tre anni.
Il Questore li aveva ritenuti socialmente pericolosi perchè il 30 novembre
scorso entrarono nella centrale a carbone di Cerano e calarono lo
striscione: First Climate Killer in Italy (Primo killer del clima in
Italia).
Oggi lordinanza è stata annullata dalla prima sezione del Tar di Lecce
(Aldo Ravalli presidente, Ettore Manca e Carlo Dibello) che si è pronunciata
sull'atto di impugnazione all'ordinanza a firma di Giuseppe Onufrio,
direttore della campagna di Greenpeace, difeso dei legali Luca Gaslini di
Alessandria e Nicola Stefanizzo di Lecce.
I giudici del Tar hanno sospeso l'ordinanza del Questore considerando "che
lazione di Greenpeace appare reazione alla violenza inquinante cui è
sottoposto il contesto ambientale". Ciò costituisce giustificazione al
recesso del "significato eversivo" ed a "modalità ed intrusioni attuate
diversamente non ammissibili" e quindi "nel contesto descritto, appare del
tutto inconfigurabile la valutazione di persona socialmente pericolosa.