* In
www.askapena.org photos di Milano, Roma, Atenas, Santiago de
Chile, Belfast, Cork, Dublin, Caracas...
_ ASKAPENA, DAVANTI ALLA SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE._
Askapena ringrazia tutte le dimostrazioni
di solidarietà ricevute da distinti punti del pianeta, specialmente le
persone ed organizzazioni che si stanno mobilitando in solidarietà con
gli e le detenute nell'ultima operazione poliziesca del Governo di
Zapatero contro la dirigenza di Batasuna, e reclamando il diritto di
autodeterminazione ed una soluzione negoziata per Euskal Herria.
Euskal Herria non è sola nella sua lotta e conta su buone amiche ed
amici in tutto il mondo, queste settimane possiamo vederli, mostrando
la loro solidarietà, nelle strade di fronte a consolati ed ambasciate
spagnole, realizzando conferenze e colloqui informativi sulla
situazione di apartheid politica che vive Euskal Herria...
Questo lavoro di solidarietà non è in vano e causa danno alla
strategia del governo spagnolo di prolungare un conflitto che dura
già da molti anni.
Il governo di Zapatero è ossessionato dal mantenere l'oscurantismo
sulla sua politica in Euskal Herria, prova di ciò è quanto accaduto
in Caracas (Venezuela), dove nel giorno dell'ispanicità si proiettò
il documentario "Euskal Herria una storia di lotta e resistenza"
prodotto da Resumen Latinoamericano ed Askapena.
Addirittura lo stesso ambasciatore della Spagna in Venezuela, chiamò
il responsabile del recinto, affinché non proiettassero detto
documentario, inoltre anche chiamarono dall'ambasciata al
Viceministero per l'Europa della cancelleria venezuelana per
manifestar loro che 'non consideravano appropriato detto evento.'
Gli organizzatori dell'atto denunciarono queste pressioni e
risaltarono la "coincidenza" che avessero luogo un 12 di ottobre.
"Sembra che 515 anni dopo, l'impero spagnolo considera ancora il
Venezuela una colonia" manifestarono.
Inoltre hanno annunciato una campagna di solidarietà con Euskal
Herria e di denuncia delle detenzioni della direzione politica di
Batasuna.
Durante quello stesso atto si diffuse un manifesto elaborato da
diverse organizzazioni popolari venezuelane in cui si denunciano le
detenzioni di dirigenti di Batasuna da parte del giudice Garzón, del
quale si ricorda il suo passaggio per il Venezuela invitato da
un'associazione di impresari di opposizione. In quell'occasione, le
dichiarazioni di Garzón ebbero risposta dal vicepresidente della
Repubblica che ricordò la chiusura di vari quotidiani nei Paesi
Baschi, il cancelliere Nicolás Maturo che qualificò a Garzón come
"pagliaccio" e la Presidentessa della Corte suprema che manifestò che
"Garzón era un esempio di quello che non deve essere mai un giudice."
Garzón è stato denunciato anche in Cile, dove il Movimento
Patriottico Manuel Rodríguez, affermava sul ben conosciuto in Cile
"giudice Baltasar Garzón" che 'la sete di questo giudice che si
lavora al più puro stile come i pubblici ministeri militari cileni,
accorrendo agli appianamenti e ricevendo nei suoi uffici i
prigionieri torturati, non ha solo cercato di imprigionare gli
indipendentisti, farla finita coi loro partiti, ma inoltre ha chiuso
riviste, quotidiani e radio in lingua basca, nel più puro stile
franchista.' Il MPMR si concentrò di fronte all'ambasciata spagnola
su Santiago del Cile.
In Europa molte sono stati le dimostrazioni di solidarietà tanto
dalla sinistra, come da parte delle nazioni senza stato europee.
dall'Andalusia al Kurdistan: Galiza, Castiglia, la' Piattaforma per
la pace, il dialogo ed i diritti' di Madrid, Països Catalans,
Bretagna, Corsica, Sardinia, Occitania, Scozia, Irlanda, Italia,
Grezia...
In queste tre ultime le dimostrazioni di solidarietà sono state
accompagnate da mobilitazioni in Belfast, Cork, Milano e Roma. In
Irlanda ci fu una nutrita rappresentazione con partecipazione oltre a
militanti del Sinn Féin e della gioventù' Ogra Sinn Féin' e
l'organizzazione di ex-carcerati repubblicani Coiste. Ed annunciano
una gran mobilitazione in Belfast.
In Atene le Forum Sozial Greco e le Spazio Anti-imperialist e le
Organizazione di Communisti di Grecia (KOE) si concentrò di fronte
all'ambasciata spagnola.
In Italia si diedero le concentrazioni più numerose di fronte al
consolato spagnolo a Milano e nell'ambasciata spagnola a Roma. Questa
ultima contò sulla partecipazione di tutte le forze della sinistra,
sia istituzionale, I Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista
stanno nel governo, o la sinistra radicale, qui stanno i
partecipanti: Rete dei Comunisti, Federazione Giovanile Comunisti
Iitaliani Roma, Comitato con la Palestina nel cuore, Radio Euskadi
(RadioOndaRossa), Confederazione Cobas, Federazione Romana del Parto
della Rifondazione Comunista, Coordinamento per l'unità dei
comunisti, CDR, Militant, Associazione Sinistra Critica, L'Ernesto,
Erromako Euskaldunberriak, Marco Odorici, Capogruppo PRC Comune
Casalecchio sul Reno, Fosco Giannini, senatore Prc, direttore di"
L'Ernesto", Enrico Campofreda (giornalista) Roma, Adriana Spera,
Capogruppo P.R.C - S.E al Consiglio Comunale di Roma, Claudio Ortale,
capogruppo PRC-SE Municipio Roma 19, Nando Simeone, Consiglio
Provinciale di Roma.
Altre dimostrazioni da sottolineare sono quelle di due deputati del
PRD messicano, Quebracho e Martín Fierro in Argentina, La
Coordinatrice Continentale Bolivariana, Movimento 26 di Marzo-fronte
Ampio e Fogoneros in Uruguay, dove si annuncia una concentrazione per
il giovedì in Montevideo, il Partito Comunista della Bolivia, il
Fronte Nazionale di Lotta per il Socialismo del Messico...
È indubbio che si vive un momento critico nel nostro paese, per quel
motivo ci piace specialmente vedere che da un lato in Euskal Herria
si risponde tanto agli attacchi mediante mobilitazioni, come con
iniziative politiche come quella di ANV che annuncia la sua
partecipazione alle elezioni di Marzo, o il messaggio di Batasuna di
oggi 14 di Ottobre sottolineando che rispondiamo e proseguiamo con
maggiore iniziativa politica se possibile, lavorando gomito a gomito
coi nostri militanti, coltivando le basi del nostro progetto politico
con un'interlocuzione permanente nel risultato di uno Stato Basco
indipendente e socialista" e per l'altra parte, la solidarietà
internazionalista con la lotta del nostro paese per i suoi diritti
aumenta, avanza ed erode l'immagine 'democratica' degli stati a
livello internazionale.
hamaika herri, borroka bakarra!
(Molto popoli, una sola lotta, NdT)
Askapena, 17 ottobre di 2007