[Forum glbtq]
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La rete Queerforpeace, che dal 2003 interviene nei
territori
palestinesi per
affiancare l'emergere del movimento gay-lesbico-trans
dentro il
movimento di
liberazione palestinese, esprime solidarietà al
compagno del Mario
Mieli, al
compagno palestinese aggredito, e a tutti le/i
gay-lesbiche- trans
palestinesi.
Negli anni ne abbiamo incontrati tanti/e e conosciamo
le difficoltà
che le
persone GLBTQ affrontano in un contesto di occupazione
e oppressione da
parte dello Stato Israeliano, dentro una società
bloccata, senza vie
di
uscita, se non la resistenza o l'implosione.
40 anni di occupazione non hanno certo aiutato lo
sviluppo
dell'autonomia
dei singoli/e in una società, come quella palestinese,
che non ha
stato né
sovranità, e dove il destino di ognuno è affidato alle
reti
familiari-patriarcali.
Del resto, se in Italia forze politiche che siedono in
parlamento
inneggiano
alla pulizia etnica contro gli omosessuali e gruppi
neofascisti/neonazisti
imperversano nelle strade con aggressioni e violenze;
se il
fondamentalismo
cattolico sposato dalle gerarchie vaticane aggredisce
quotidianamente
le
persone GLBTQ, possiamo facilmente immaginare cosa
succede in un paese
senza
stato né legge, in un contesto di guerra dove vari
gruppi girano
armati e il
fondamentalismo religioso ha preso molto terreno nella
politica.
L'Europa, da parte sua, più che invocare il rispetto
dei diritti più
elementari nei territori palestinesi, non solo dei
gay, ma degli esseri
umani, si è spesso voltata dall'altra parte, oppure si
è unita
(Italia
compresa) senza critiche a un embargo internazionale
che ha
disconosciuto
l'esito delle elezioni, spezzato la fragile
costruzione di una
struttura
democratica palestinese e diviso la resistenza
palestinese per il solo
vantaggio delle sue componenti maggioritarie.
Nei contesti di conflitto e in società militarizzate
come quella
palestinese
e israeliana, le prime vittime sono spesso donne, gay,
lesbiche, trans.
La
loro resistenza è per noi il punto di partenza per una
trasformazione
sociale che marcia di pari passo con il riconoscimento
della dignità e
libertà del popolo palestinese.
Per questo, anziché appellarci alle formulazioni
astratte - da troppo
tempo
utilizzate per coprire le peggiori nefandezze delle
"guerre umanitarie"
- e
agli squallidi giochi delle diplomazie occidentali,
chiediamo al
Movimento
GLBTQ in Italia più solidarietà dal basso al movimento
gay-lesbico-trans
palestinese, che sta tentando di affermarsi in questo
contesto
difficile sia
nei territori occupati dal 1967 che entro i confini
del '48.
E lo facciamo avendo proposte concrete da avanzare,
comprendenti
attività
politiche, culturali, sociali in Palestina per il
2008, in continuità
con
quanto realizzato sin ora. A questo proposito la rete
Queerforpeace
darà
informazioni su modalità e dettagli a partire dal
nuovo anno.
Riaffermiamo infine l'importanza di rafforzare reti di
resistenza
trans-nazionali che combattano il gli integralismi
religiosi che, in
varie
forme, stanno egemonizzando lo spazio politico
globale.
QUEERFORPEACE.
www.queerforpeace.org
info@???
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