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La caduta del falco
Si dimette Shinzo Abe, Primo ministro giapponese
Shinzo Abe si è dimesso. A sorpresa, il più giovane Primo ministro giapponese
dal dopoguerra, ha riconsegnato il suo mandato dopo aver minacciato le
dimissioni domenica scorsa e averle ritirate il giorno successivo. In molti
avevano visto nella mossa un escamotage per contrastare le pressioni
dell'opposizione, socialdemocratici in primis.
La disfatta. Invece, il Premier ultraconservatore si è presentato alla
televisione giapponese con un discorso franco, anche se il suo volto è apparso
teso e rassegnato: "Nell'attuale situazione - ha detto - è difficile portare
avanti le mie politiche e conquistare il sostegno e la fiducia della gente. C'è
bisogno di un cambiamento. La gente ha bisogno di un leader che guadagni la sua
fiducia e il suo supporto, un nuovo leader nella lotta al terrorismo". Durante
il suo discorso, Abe non ha mai fatto cenno all'Iraq e all'Afghanistan, ma la
decisione, presa domenica, di voler estendere l'appoggio navale alla missione
afghana a guida Usa, è probabilmente stato il fattore scatentante della
decisione. L'opposizione, in un Paese tradizionalmente pacifista, è insorta,
minacciando di non far passare il provvedimento e chiedendo a gran voce le
dimissioni del Premier. Dopo la crisi del suo gabinetto, le dimissioni di tre
ministri e il suicidio di un quarto, il partito di Abe aveva infatti perso la
maggioranza nella Camera alta della Dieta giapponese. Una disfatta politica che
aveva lasciato il segno. La sua popolarità, a differenza del suo predecessore
Yunichiro Koizumi, è andata calando di giorno in giorno, fino alla decisione
presa stamani, nella quale, tuttavia, alcuni intravvedono una disperata mossa
per ottenere dall'opposizione una maggiore disponibilità sull'approvazione
della legge di appoggio militare agli alleati.
Politica realista. Abe, 52 anni, fu eletto un anno fa. E' considerato un
ultra-conservatore, un realista, il cui obiettivo era ridefinire lapparato
militare, modificare la Costituzione e far rinascere un sentimento patriottico
nel paese. Tra i temi centrali dellagenda politica una riforma scolastica che
prevedeva di introdurre delle lezioni atte a 'insegnare' il patriottismo agli
studenti. Filo-americano sin dalla sua elezione a presidente del Partito
liberaldemocratico, la sua politica sì incentrata sul deciso riaffermarsi della
nazione nel difficile contesto regionale, parallelamente ad un riappacificamento
dei rapporti con i Paesi vicini. In questo senso va la sua apertura verso la
Cina. Abe ha affrontato la controversa questione dell'invasione nipponica degli
anni '30 e '40, riconoscendo, per la prima volta ufficialmente, il fatto che il
Giappone causò 'enormi danni e sofferenze' alla popolazione cinese.
La successione. Mizuho Fukushima, capo del partito socialdemocratico, ha
definito 'irresponsabile' la scelta di Abe dimettersi in un momento delicato
come questo, aggiungendo che Abe avrebbe dovuto lasciare il suo incarico dopo
le elezioni di luglio. Il più probabile successore è Taro Aso, segretario
generale del partito liberaldemocratico, stretto collaboratore di Abe, con il
quale condivide l'impostazione da falco sulla politica estera di sicurezza del
Paese.
Luca Galassi