Re: [NuovoLab] lettera aperta

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Autor: fernanda
Data:  
Para: Mailing list del Forum sociale di Genova, forumgenova@inventati.org
Asunto: Re: [NuovoLab] lettera aperta
Cara Giovanna, sono daccordo con te. Anch'io
andrò a votare perchè non voglio darmi per vinta, non voglio mollare.
Penso,inoltre, che la caduta del governo Prodi
non ci porterà a rosei e rivoluzionari avveniri,
ma a lunghi anni di governi di destra.
Per quanto riguarda le manifestazioni concordo
con quanto hai scritto. Sarebbe l'ora che noi di
sinistra crescessimo e la smettessimo di
dividerci su tutto, basta farci del male da soli.
Ciao.
fernanda












At 09.44 24/05/2007, Giovanna Caviglione wrote:
>Da semplice cittadina da sempre comunista, non
>iscritta a partiti politici né militante di
>alcun gruppo, devo dire che condivido entrambi
>gli scritti quindi andrò a votare perché penso
>che i miei veri nemici non stiano dentro
>rifondazione bensì siano sempre quelli
>(ricordate Morti di Reggio Emilia? “ed il nemico
>attuale è sempre quello uguale...)
>andrò a votare perché sono convinta che ci sia
>bisogno di tenere una porta bene aperta.
>andrò a votare perché trovo ingiusto, infantile
>e masochista continuare a dividerci come una
>cellula impazzita, punire rifondazione e solo
>rifondazione, come sembra possa succedere.
>andrò a votare perché mi sembra di ricordare che
>il tanto peggio tanto meglio non ha mai
>funzionato nel senso che è sempre servito a dare
>il peggio ai soliti (vedi berlusconi nel 2001per limitarci a tempi vicini).
>forse il mio ragionamento è troppo semplicistico
>e non va al di là del naso nel senso che non
>sono in grado di elaborare una nuova via al
>socialismo possibile e soprattutto una tattica
>vincente...forse ho fretta e mi accontento di
>poco e nonostante le delusioni quotidiane non
>intendo mollarli anche se loro in un certo senso mollano me..
>andrò a votare perché intendo assumermi questa
>piccola responsabilità individuale e poi perché
>non ho chiaro il percorso alternativo proposto
>da coloro che non voteranno, che sono duri e
>puri, che auspicano la caduta del governo prodi.
>Forse queste persone sanno che la rivoluzione è
>dietro l’angolo? Che grandi masse li seguiranno
>o li seguirebbero? Che si tratta soltanto di
>dimostrare di essere duri e puri e dopo prodi
>arriverà un governo davvero degno della nostra partecipazione?
>Ugualmente, sono d’accordo con entrambe le
>manifestazioni antibush e in questo caso non
>andrò a nessuna delle due.Conosco molte persone
>che non andranno per questa stessa ragione.
>Persone che auspicano una unica manifestazione
>che metta al centro quello che unisce il più
>alto numero di cittadini. Ma anche in questo
>caso temo prevalga la rigidità e la demagogia. A
>chi giova tutto questo? Chiedo in tutta
>sincerità di capire dove stiamo andando perché
>la confusione mi sembra grande. Una cosa però mi
>sembra di capire e cioè che le forze
>conservatrici, in questo momento maggioritarie
>nel governo e nel paese, vorrebbero che la
>sinistra politica fosse cacciata via e le sue
>istanze completamente emarginate. Quindi, questa
>saldatura fra i conservatori ed i duri e puri
>d’accordo nel punire queste forze, mi preoccupa e confonde.
>giovanna caviglione
>
> Ho letto la lettera di Norma. Piacevole.
> Scritta bene. Piena di quell’ironia che fa
> bene, l’unica arma il cui uso sia consentito e
> auspicabile da chi si dichiara pacifista e lo è
> davvero. E qui colpisce, anche perché
> Bertinotti ha offerto il fianco, con frasi e
> concetti inusuali, quando non banali,
> sbagliate, inutili, in qualche caso persino offensive verso altri.
>La lettera di Norma ha un rischio, immagino
>calcolato: sostenere che Rifondazione è
>inaffidabile, tanto quanto il suo nume tutelare.
>E siccome fra pochi giorni si vota, pensiamoci.
>Qui sono in pieno disaccordo con Norma. Perché
>non votare è un errore ben più grande di quello
>di Bertinotti (e dico non votare perché oggi
>l’astensione o la scheda bianca sono il salto
>più facile per chi votava Rifondazione).
>L’Italia é divisa in due, si dice. E se chi sta
>da una parte non vota più è pari pari al fatto
>che vota per l’altra parte. Sarà semplicistico ma é così.
>Io credo invece che il pericolo maggiore, oggi,
>in Italia, venga da un’altra parte. Anzi, quel
>pericolo è presente da 147 anni ma recentemente
>ha assunto una pericolosità immensa e
>sottovalutata. Sto parlando di quel cancro al
>centro del Paese, che ne condiziona esistenza,
>scelte e futuro. Sto parlando del Vaticano e
>della gerarchia ecclesiastica. Non bastano a
>confermarlo l’omofobia, la difesa ad oltranza
>della pedofilia, la lotta ai DICO, a qualunque
>diritto delle coscienze laiche. L’ultimo esempio
>lo fornisce ancora una volta Bagnasco. Ha
>parlato di lotta alla povertà. L’altra sera Anno
>Zero ci ha informato che i primi a sfrattare e
>cacciare in strada le famiglie povere sono i
>padroni di un terzo della proprietà immobiliare
>di Roma, cioé la gerarchia ecclesiastica. Per
>parlare di allarme povertà avendo firmato la
>mattina l’ordine di sfratto e di sgombero ci vuole una bella faccia.
>Cent’anni fa gli anarchici truculenti cantavano
>“impiccheremo l’ultimo papa con le budella
>dell’ultimo re”. “Purtroppo” si sono limitati a
>cantarla. Oggi sarebbe impossibile e inutile
>(devo dire anche sbagliato, ovviamente?).
>Inutile perché di re per fortuna non ne abbiamo
>più e per l’ultimo discendente, quella specie di
>paguro bernardo sfruttatore di lucciole, sarebbe
>persino un indebito onore. Inutile perché
>abbiamo dovuto verificare che è proprio vero che
>“morto un papa se ne fa un altro”, spesso peggiore del precedente.
>Allora? Allora penso che, se si è d’accordo che
>quello è davvero un cancro, un pericolo,
>qualcosa possiamo e dobbiamo fare. Spiegare,
>diffondere l’informazione, rappresentare,
>rinforzare la coscienza di quelli che hanno la
>laicità debole. E farlo distinguendo la
>cancerogenesi della gerarchia dalla
>rispettabilissima fede in quel grande uomo che è
>stato Gesù Cristo e nel suo messaggio di pace.
>di amore fraterno, di solidarietà. In questo
>sforzo, ha ragione Norma, possiamo unirci tutti,
>credenti, atei, cattolici, musulmani, ebrei, e chi più ne ha più ne unisca.
>Un ultimo suggerimento: leggete “Il vangelo
>secondo Gesù Cristo” di Saramago. E’ una bibbia del ventesimo secolo!
>
>Giuliano Giuliani
>
>----- Original Message -----
>
>From: norma <mailto:norma.b@libero.it>
>
>To: forumgenova@??? ;
>aderentiretecontrog8 <mailto:aderentiretecontrog8@egroups.com>
>
>Sent: Tuesday, May 22, 2007 10:24 AM
>
>Subject: [NuovoLab] lettera aperta
>
>
>
>Ho mandato questa lettera ai giornali,
>ma qualcosa mi dice che non la pubblicheranno......
>
>Leggetela almeno voi; altrimenti che l'ho scritta a fare?
>
>Norma
>
>
>
>Lettera aperta a Fausto Bertinotti
>
>
>Caro Compagno, Signor Presidente
>
>
>La gelosia, si sa , è un brutto sentimento.E non fa onore a dei pacifisti.
>
>
>Ma dobbiamo confessare di averlo provato quando
>abbiamo letto le tue opinioni sui paracadutisti
>della Folgore. Non possiamo credere che tu
>voglia più bene ai parà che a noi pacifisti e
>pacifiste. Eppure le tue parole sono chiare:
>
>
>"La Folgore? La migliore vetrina del
>paese......Questa missione è la migliore
>vetrina per l’Italia… Vi sono grato e sono
>orgoglioso di appartenere a questo paese…
>Bisognerebbe che i politici ascoltassero
>questi militari, venissero qui in Libano a
>vedere la loro capacità di comprensione… La
>loro è davvero una presenza militare di pace…Se
>qui ci fosse una Ong, farebbe le stesse cose
>che fate voi… mi sono proprio commosso a vedere
>le divise dell’esercito con i bambini…"
>
>
>
>
>E allora siamo passati ad un severo esame di
>coscienza, e ci siamo accorti di averi davvero deluso.
>
>
>
>
>Alcuni di noi, i migliori di noi, sono andati
>nei più vari teatri di guerra e di miseria,
>come i tuoi cari parà. Dove hanno
>sbagliato? Dovevano andare armati, farsi paracadutare, mettersi in divisa?
>
>
>Ahimè, non c’erano soldi per quella roba. E poi
>sembrava loro un tantino inopportuno
>presentarsi con il mitra o con il FAL, visto
>che volevano solo distribuire viveri e curare ammalati.
>
>
>
>
>Non abbiamo una "preghiera del pacifista",
>mentre , riconosciamolo, quella del parà è
>davvero bella.: Recita, tra l’altro: ".....Se è
>scritto che cadiamo, sia! Ma da ogni goccia del
>nostro sangue sorgano gagliardi figli e
>fratelli innumeri,orgogliosi del nostro
>passato, sempre degni del nostro immancabile
>avvenire........E per noi,o Signore, il tuo glorificante sorriso"
>
>
>Una preghiera commovente davvero, specialmente
>nella parte sull’immancabile avvenire! Ma non è
>colpa nostra se noi non ne possediamo una:
>siamo inguaribilmente pluralisti, è quelli di
>noi che sono pagani, cattolici, musulmani, atei
>o altro cercano di dimostrare con i fatti e non
>con le parole la bontà della propria ideologia.
>
>
>
>
>Alla fine delle nostre riunioni non ci salutiamo
>gridando "Folgore!" Ci auguriamo semplicemente
>la buonasera. Mentre un grido marziale è una
>cosa davvero simpatica,che rinsalda lo spirito
>di corpo ed il senso di appartenenza.... Ma
>cerca di comprenderci: alla fine delle riunioni
>qualcuno/a di noi deve ancora lavorare ( i più
>fortunati), studiare,
>stirare, lavare....Abbiamo tagliato un po’ sulla coreografia, perdonaci.
>
>
>
>
>Non abbiamo occupato pagine di cronaca con
>episodi come quello del paracadutista Emanuele
>Scieri caduto la notte tra il 13 ed il
>14 agosto del 1999 da una torre per paracadute
>all’interno della caserma Gamerra di Pisa in un
>modo che ha lasciato molti dubbi. Ma non abbiamo
>caserme: solo sedi molto spartane, che paghiamo
>di tasca nostra. Pochissime le scale; pochissime le esercitazioni. Perdonaci.
>
>
>E nonci siamo neppure fatti ritrarre in foto
>come quelle di Epoca e Panorama durante Restore
>Hope in Somalia (1993) che ritraevano
>una giovane somala terrorizzata e circondata da
>parà sghignazzanti.O quella con un ragazzo
>somalo steso a terra, mentre il sergente Valerio
>Ercole inizia la tortura con gli elettrodi ai
>genitali, dopo averlo bagnato per rendere
>più violenta la scossa. O quella di una ragazza
>violentata ed ancora un giovane incappucciato,
>legato con lo spago e trascinato via come fosse un animale.
>
>
>
>
>Ma quando hai guidato la svolta nonviolenta di
>Rifondazione Comunista non ci hai spiegato che
>dovevamo fare dei prigionieri.....Perdonaci.
>
>
>
>
>Norma Bertullacelli - a nome di alcuni pacifisti e pacifiste gelosi.
>
>
>
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