[autorgstudbo] Espress - Facciamoci radiare! - 18/05@Vag61_s…

Delete this message

Reply to this message
Autor: News AutOrg.anizzazione Stud.entesca BO
Data:  
Dla: autorgstudbo
Temat: [autorgstudbo] Espress - Facciamoci radiare! - 18/05@Vag61_sottoattacco!
*Facciamoci radiare!*

VENERDI' 18 MAGGIO

Finalmente un po' di RADIO!
(ché ormai la tivvù ha ucciso le radio-star)

Una giornata a ritroso nelle emozioni delle RADIO LIBERE!

ore 19 > Proiezione del video (autointerpretata, autoripreso, autotutto)
"LA RADIO SCANDISCE LE ORE DELLA GIORNATA"

ore 21 > Imperdibile! L'autore Mauro ORRICO presenta il suo ultimo libro:
"RADIO LIBERE, MA LIBERE VERAMENTE"
Viaggio nella storia e nelle storie delle radio libere

- - -e naturalmente APERITIVO + CENA SOCIALE

a Vag61 - Officina dei media indipendenti
via Paolo Fabbri 110 / bus 20-28-37

= = =
Es.P.Rés.S.
Esistenze Precarie Resistenza Sociale
espress.noblogs.org - ribellarsiora@???

assemblea tutti i mercoledì ore 13
all'aula autogestita di Via Zamboni 34

[ON AIR] radioboom!
noi canaglie, noi teppisti, noi ribelli
siamo in onda tutti i lunedì ore 14
sui 103.1 fm di radiocitta' fujiko

[ON LINE] uniboom - controportale dell'autorganizzazione universitaria
http://www.inventati.org/uniboom

= = =
Vag61 è sotto attacco, riportiamo l'appello dell'assemblea di
autogestione alla città

Non alzeremo il livello dello scontrino

Una battaglia di libertà che l'Officina dei Media Indipendenti di via
Paolo Fabbri, dopo l'attacco dell'assessora Sant'Andrea, porterà
avanti non solo per VAG 61, ma per tutti i luoghi dell'aggregazione
sociale e culturale, che alla loro indipendenza ci tengono.

Conferenza stampa vag 11 maggio 07 Sono passate poche settimane da quando
si è parlato dei centri sociali come luoghi che alimentano un "brodo di
coltura" in cui il terrorismo può attecchire. Di fronte allo scarse
fortune di questa bizzarra teoria, adesso, a Palazzo d'Accursio,
sostengono che "non c'è pregiudizialmente nessuna ostilità verso
questi soggetti, ma le loro iniziative devono rispettare le regole e si
devono svolgere all'interno della legalità". Insomma, la pericolosità
sociale, non si misura più, come nei mesi passati sul terreno
dell'eversione, ma su quello dell'evasione (fiscale).
E' singolare che in una città in cui la maggioranza dei dentisti
dichiara meno di un lavoratore precario, in cui gli affitti in nero sono
un elemento distintivo come le famose "3 T", che si decida (dopo
l'ordinanza anti-birra, le ruspe lungo il Reno, il racket dei
lavavetri) di proseguire la non proprio strabigliante campagna "law &
order" con un nuovo scontro politico con i centri sociali sullo
"scontrino".
E la cosa ancora più curiosa è che a sollevarla sia un'assessora che si
è iniziato a conoscere quando propose, con un vero e proprio coup de
théâtre, di analizzare il DNA delle cacche dei cani.
Forse diversi degli zelanti amministratori del Comune di Bologna non si
sono accorti che, da due anni a questa parte, in via Paolo Fabbri 110,
esiste un luogo, un'Officina dei Media Indipendenti che ha uno strano
nome: VAG61.
Passando dall'incrocio con via Sabatucci, si possono notare i muri
dipinti, i graffiti che via via si sono sovrapposti, o le tante persone
che frequentano questo luogo. E non è difficile afferrare che quel
grande edificio, un tempo pieno di carte giudiziarie e forse anche di
fantasmi, per anni buio e abbandonato, è oggi un luogo vivo, dove
centinaia di persone si incontrano, discutono, producono informazione...
(e a volte si divertono pure!).

Noi non abbiamo nessun problema a spiegare (a chi ancora non ci conosce)
chi siamo e cosa vogliamo.

Siamo un gruppo di giovani e meno giovani, di varia provenienza e con
interessi diversi, ma con un obiettivo comune: costruire uno spazio
pubblico aperto a tutti i cittadini, per promuovere il dibattito
sull'informazione, sulla comunicazione, sulle tematiche sociali e
politiche locali, nazionali e internazionali. Per questo abbiamo
lottato, fino a conquistarci un luogo fisico dove poter costruire una
nuova idea di città, confrontandoci con i sogni e desideri di molti. E'
un progetto ambizioso, difficile e anche costoso, che stiamo portando
avanti grazie all'apporto volontario di tante persone che credono in
questi obiettivi. Attualmente a Vag 61 operano una radio, un gruppo
video, la redazione di un giornale on-line, un centro di documentazione
sui movimenti, un infoshop, una libreria, uno studio di registrazione,
un gruppo teatrale, corsi di lingue straniere, e tante altre attività.
Spesso ospitiamo iniziative proposte da associazioni cittadine, tra le
più diverse. Proponiamo proiezioni gratuite di film, presentazioni di
libri, mostre, assemblee e dibattiti. Tutti i martedì, dalle 18 alle 21,
si tiene un mercatino dei produttori biologici.
Le serate del sabato, fino allo scorso 21 aprile, erano dedicate alla
musica. Pensavamo e pensiamo ancora che anche questi sono momenti
importanti per tanti giovani, che oggi a Bologna (dove chi non ha soldi
non può permettersi di bere neanche una birra) incontrano molte
difficoltà a ritrovarsi in luoghi pubblici. Siamo convinti di questa
scelta, perché riteniamo che i tanti studenti che fanno di Bologna una
città vitale (per non parlare degli introiti che portano alla città)
abbiano diritto a spazi di aggregazione e di socialità.
Proprio perché siamo attenti alla realtà che ci circonda, abbiamo cercato
di limitare l'impatto sonoro di queste serate, e di sensibilizzare
tutti affinché rispettassero il sonno altrui.
Quando ci siamo resi conto che, comunque, alcune famiglie venivano
disturbate dalle iniziative musicali del sabato, abbiamo deciso di
sospenderle. Anche perché non siamo degli irresponsabili che non hanno a
cuore anche la sicurezza delle persone che vengono in via Paolo Fabbri.
Quello che non accettiamo è la descrizione che l'assessora Sant'Andrea
e il questore Cirillo hanno voluto dare di noi, la prima paragonandoci
alla stregua dei rapinatori, il secondo come se fossimo degli
spacciatori di alcol (pericolosi per la salute di tanti giovani) o la
discoteca più trasgressiva della città.

Vag 61 non è una piccola impresa (più o meno alternativa) del
"divertimentificio" bolognese, è un luogo dove, attraverso l'impegno
volontario e gratuito, si tenta di esprimere un bisogno di socialità per
tante persone che non trovano risposte dalle proposte dell'industria
dell'intrattenimento: il calendario delle iniziative che si può trovare
sul nostro sito (http://www.vag61.info/vag61/articles/art_895.html) è
una cartina di tornasole di quello che siamo e delle idee che avanziamo.
Le iniziative di autofinanziamento, come le feste e le cene, sono
necessarie per sostenere i nostri progetti culturali, politici e
sociali, ma, a volte, sono anche iniziative di solidarietà verso chi ha
bisogno, come nel caso delle cene per la raccolta fondi a favore della
Casa delle donne per non subire violenza, dei collettivi migranti o di
progetti internazionali in Colombia e Palestina.
Anche questa attività è importante e trasparente e continueremo a farla,
non ce ne "vergogniamo" e non abbiamo paura a rivendicarla. Pensiamo
sia una delle tradizioni più belle dei nostri territori: è la storia di
anni e anni, che attraversa le associazioni di mutuo soccorso, le leghe
operaie e bracciantili, le case del popolo, le associazioni di
volontariato, i movimenti e i centri sociali (e un altro lunghissimo
elenco di esperienze di aggregazione).

Ora, noi non chiediamo solidarietà per l'attacco che ci è stato rivolto,
abbiamo spalle robuste per poter rispondere in maniera adeguata. Quello
che chiediamo alle associazioni, ai collettivi, alle reti di movimento e
alle singole persone che hanno frequentato VAG 61, che conoscono il
nostro progetto e che l'hanno anche solo parzialmente sostenuto e
condiviso, di fare un percorso insieme, per costruire delle alternative
al deserto culturale e sociale che ci circonda