[Intergas] R: Pesce (lato A)

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Autor: Raffaella
Data:  
Para: 'Lista del coordinamento dei GAS milanesi'
Asunto: [Intergas] R: Pesce (lato A)
Grazie Sabina per l'interessante resoconto.
Posso vedere se da noi (a Buccinasco) si potrebbe fare l'incontro di prova.
Dovrebbe essere uno spazio abbastanza agevole per depositare il pesce, per
il ritiro...e naturalmente per parlare. Ho in mente due posti (il locale
equo-solidale di Corsico Bem Viver (ha un locale seminterrato ampio, che dà
su un cortile) oppure la Cascina Fagnana (del Comune). Sono spazi già molto
utilizzati, ma forse è possibile trovare una sera libera. Mi informo? Oppure
la zona è troppo decentrata per gli altri Gas?
Raffaella

-----Messaggio originale-----
Da: intergas-bounces@??? [mailto:intergas-bounces@inventati.org]
Per conto di caloges@???
Inviato: venerdì 4 maggio 2007 22.41
A: intergas
Oggetto: [Intergas] Pesce (lato A)

Nei prossimi giorni seguirà "Pesce (lato B)"

Ci sono state diverse mail sulla questione pesce; intanto riferisco rigurdo
all'incontro che abbiamo fatto con Marcos e un altro socio della coop di
Noli; siamo andati (Mauro e Annamaria del Filo di Paglia ed io del Dergano)
durante le vacanze di fine aprile e li abbiamo incontrati una mattina
durante l'ora di vendita diretta sul lungomare; abbiamo fatto una lunga
chiacchierata sul progetto pesce e anche sulla loro situazione lavorativa.
L'incontro è stato molto interessante, loro ci sono sembrate persone molto
consapevoli e attente ai diversi aspetti del mondo della pesca, del lavoro
in generale e delle tematiche del loro territorio; e anche appassionati e
interessati al progetto (con la convinzione di riuscire a coinvolgere tutta
la coop: "sapete come sono i vecchi pescatori liguri..." ci dicevano "un po'
restii al cambiamento, ma se vedono partire le prime consegne di pesce
...").
Sui banchi del pesce (dedicati alla coop e divisi per "flotte" di
due/quattro barche; mauro ha fatto fotografie ai pesci e forse anche alle
barche, proverò a chiedergli se sono pubblicabili sul sito) c'erano
prevalentemente "sugarelli" (pesce azzurro), triglie, un grosso scorfano e
qualche altro tipo di pesce: ma era già mattina inoltrata e il pesce
pregiato è ovviamente il primo ad essere venduto. I prezzi andavano dai 5
(sugarelli) ai 25 euro (le triglie), piuttosto trattabili. I pescatori
arrivano dal mare alla mattina presto, e si trattengono al mercato finchè
hanno venduto il vendibile; quello che rimane, se c'è stato molto pescato e
pochi acquirenti (quasi mai turisti, ci han detto: qualche ristoratore ma
non di quelli dei ristoranti per turisti, che comprano in pescheria; e
qualche cliente stabile affezionato al pesce fresco non di allevamento e non
"di pregio" - ossia caro), va a finire all'ingrosso a Savona: ma sono sempre
molto scontenti di mandarlo, perchè, sottratti i costi del trasporto, il 14%
all'astatore (le persona che mette all'asta), rimane ben poco. Anche l'unica
industria conserviera rimasta (non più artigianale come era fino a qualche
decennio fa) usa di solito pesce "comprato fuori" perchè vuole forniture
standardizzate e costanti; talvolta ritirano anche loro, ma sempre a prezzi
stracciati.
I pescatori lamentano una progressiva perdita di senso del lavoro, tanto che
uno di loro aveva da poco lasciato per andare a fare il portiere, e il
nipote di Marcos non vede molto futuro nella pesca e sta pensando di
rivolgersi a qualche altra attività.
I competitori di questi piccoli pescatori sono, come per tanti altri
settori, i concorrenti "industriali": gli armatori che hanno navi più grosse
e potennti, che possono tirare reti a strascico (mentre loro pescano a
sciabica). La differenza è rilevante: lo strascico è tirato da due pesanti
"aratri" trainati da due navi potenti che li tengono separati e solcano il
fondale strappando e raccogliendo tutto quello che c'è (molto spesso,
spazzatura: tanto che ci raccontavano che a volte il lavoro della pesca a
strascico è più separare il pesce dalla spazzatura che pescare in sè). In
questo modo si fanno dei "mucchi" di fango, pesce, alghe e spazzatura; il
pesce spesso riporta lesioni ed ematomi, si mescola al fango ("mentre i
nostri pagelli, quando li peschiamo, profumano di fragola", ci tenevano a
dire). La sciabica invece non ha i due grossi aratri che la trascinano sul
fondo; ha dei pesi più leggeri che le fanno "pettinare" (così han detto; chi
sa se esageravano) alghe e poseidonie (ci han riferito di uno studio dell
università di genova che sostiene che dove si fa pesca a sciabica il fondale
vegetale, ora che il clima è cambiato e le mareggiate sono sempre più rare,
addirittura migliora perchè viene almeno un po'smosso, altrimenti spesso
ristagna senza rinnovo del verde).
Altro aspetto penalizzante, la normativa sulla provenienza: la legge impone
di targare "pescato nel mediterraneo" sia il loro pesce, che arriva da poco
più lontano dell'isola di Bergeggi, che il pesce importato per esempio
(concreto) dal Marocco (immaginiamo da quali fondali, visto che spesso il
mare e i laghi africani sono la pattumiera dell'Europa). Per cui la loro
dicitura "pescato nel golfo di Noli" è stata ritenuta fuori legge, e devono
esporre un cartello che li equipara al pesce di importazione.
Rabbrividisco a pensare al filetto di pesce persico del lago Tanganica, in
vendita al GS...lago che raccogolie gli scarti e le tracce da nascondere dei
maggiori conflitti bellici (euro)africani degli ultimi anni (a proposito di
filetti di pesce: Marcos suggerisce di spiare sui banchi dei supermercati il
pesce giorno per giorno: l'invenduto viene esposto, riesposto...fino al
giorno in cui scompare e...voilà, compare il giorno dopo il filetto dello
stesso pesce...butta via la testa che il resto sembra fresco..).

Per venire a noi, abbiamo confermato l intenzione di partire con un incontro
di prova (l'ultima settimana di maggio o la prima di giugno, data da
stabilire che verrà comiunicata con ampio anticipo) ; porteranno a Milano il
pescato della mattina (magari anche quello del giorno prima: niente
scandalo, il pesce "fresco" dura per legge 15 giorni, noi rarissimamente
compriamo quello con meno di 2 giorni), organizzando in proprio il trasporto
refrigerato: l'incontro servirà per conoscersi, per far vedere il tipo di
pesce; loro ce ne parleranno, con aggiunta di consigli di preparazione e
cucina.
Non si è ancora deciso il luogo dell'incontro; lo stiamo organizzando
Annamaria Mauro Sabina e i pescatori; chi dell'intergas milano vuole
collaborare fattivamente è ovviamente il beneaccetto.
Nel frattempo delineeremo le procedure per il "pieno regime" che vorremmo
far partire da settembre. Abbiamo confermato l'importanza di fare "cassette
miste" uguali per tutti, a prova di "sgocciolatura" (ne esistono di
polistirolo ma per legge non sono riciclabili, vedremo). Per il peso,
pensavamo circa 3 kg sia un quantitativo ragionevole (ognuno dovrà poi
pulirselo e se vuole congelarlo); ovviamente si possono ordinare più
cassette.

Sull'assaggio...passo la parola ad Annamaria e Mauro, che hanno comprato e
assaggiato sugarelli e triglie, ed avranno sicuramente anche altri aspetti
da sottolineare.

sabina



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