[Incontrotempo] Appello - verso la Mayday di Napoli

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Autor: albertodenicola\@libero\.it
Data:  
Para: Lista POP
CC: incontro tempo, pre cog, rekombinant liste, lista reddito Roma
Asunto: [Incontrotempo] Appello - verso la Mayday di Napoli
MAY DAY 07 :: Student@ e precar@ di Roma verso la parade di Napoli

Siamo ormai al settimo appuntamento della May Day. Nel corso degli anni questo evento si è esteso, intrecciando soggetti e lotte differenti, tagliando trasversalmente lo spazio angusto della sovranità nazionale, assumendo una dimensione pienamente europea.
La MayDay ha fatto emergere, irreversibilmente, la centralità delle nuove forme di vita e la loro irriducibilità ai nuovi dispositivi di sfruttamento capitalistico; al contempo ha esteso lo spazio dei conflitti sul tema della mobilità, del reddito, del libero accesso ai saperi.
La precarietà come condizione permanente e come elemento strutturale dei nuovi processi lavorativi è diventata ormai tema all’ordine del giorno nell’agenda politica dei vari governi europei. Tale parola, e i conflitti che attorno ad essa si sono dipanati, rischiano di essere neutralizzati ora che il termine è di uso comune da parte dei partiti e dei governi.
Di fronte ai nuovi processi di governance non è più sufficiente attestarsi sulla mera “autorappresentazione” del precariato; nella migliore delle ipotesi si rischia di essere messi all’angolo nella ritualità di un evento festoso e nell’autoreferenzialità del sociale; nella peggiore di essere assorbiti nella griglia della rappresentanza politica.

In Europa negli ultimi due anni nuovi conflitti hanno dato nuova aria al discorso sulla precarietà, aprendo prospettive inedite di generalizzazione. In Francia lo scorso anno il movimento contro il Cpe, dopo un mese di scioperi, occupazioni e barricate, ha bloccato una riforma che mirava accelerare il processo di precarizzazione della forza lavoro cognitiva; a Copenhaghen poche settimane fa un grande movimento ha reagito allo sgombero del centro sociale “Ungdomshuset”, trasformando una lotta di resistenza in un nuovo processo di soggettivazione politica; in Grecia sono ancora in corso delle fortissime lotte universitarie che contestano il tentativo di ingresso di aziende e forze di polizia nelle università pubbliche e rivendicano accesso per tutti alla formazione.

A fronte di ciò in Italia oggi abbiamo l’urgenza di rilanciare i conflitti sulla precarietà, di ricercare nuovi percorsi che vadano ad intrecciarsi con quanto accade nel resto d’Europa. In questo senso oggi il tema del reddito diventa ancora più decisivo.
L’apertura, da parte del Governo, di un tavolo sugli ammortizzatori sociali spacciato per riforma contro la precarietà, con la proposta di un sussidio minimo legato al passaggio da un lavoro ad un altro, in un contesto come quello italiano dove non c’è traccia di un vero mercato delle competenze, non può soddisfarci e segnala la debolezza e al contempo la forte matrice lavorista di questo governo e della sinistra che ne fa parte.
Crediamo sia necessario, al di là delle mediazioni, aprire un nuovo spazio pubblico dei movimenti che si interroghi sull’apertura di una campagna sul reddito di cittadinanza e sulla costruzione di nuovo Welfare, rilanciando pratiche dirette di accesso e di autoriduzione e collegandosi con le numerose lotte che i precari già stanno conducendo.

In tal senso riteniamo vada vissuto quest’anno l’appuntamento della May Day, come un momento conflittuale dove aprire nuove reti e dove ribadire l’opposizione ad un Governo, che in continuità con quelli precedenti, continua a fare la guerra ai precari.
Per questo parteciperemo come student@ e precar@ alla May_Day di Napoli. Innanzitutto per intrecciare le mobilitazioni universitarie che dopo settimane di protesta dentro e fuori l’università Orientale sono riuscite ad ottenere un risultato concreto: il blocco degli aumenti delle tasse. La vittoria degli studenti di Napoli ci parla di un nuovo modo di declinare la lotta contro la precarietà, dove la battaglia per la trasformazione delle condizioni materiali di vita è oramai inscindibile dal conflitto sul terreno dei saperi. Bloccare l’aumento delle tasse nel nuovo modello formativo basato sull’inclusione differenziale e sul controllo dei saperi significa mettere in crisi gli stessi meccanismi di regolamentazione della nuova forza lavoro precaria.
Diamo a tutt@ appuntamento alle ore 9.30 alla stazione Termini per raggiungere la parade di Napoli.
Un ultima cosa, decisiva, vogliamo dirla sul tema della mobilità, dopo i fatti verificatisi negli scorsi giorni a Milano e Padova, dove centinaia di precari che volevano raggiungere Trento per partecipare ad una manifestazione in difesa degli spazi sociali, sono stati accerchiati e bloccati dalle forze dell’ordine e solo dopo diverse ore, grazie alla determinazione dimostrata attraverso il blocco delle stazioni, sono riusciti a partire e raggiungere il corteo.
E’ grave che con il Governo Prodi il problema della mobilità si sia ancora di più accentuato, non solo per chi manifesta ma per chiunque voglia spostarsi, con un rincaro dei prezzi elevatissimo ed insostenibile, deciso dai vertici di Trenitalia in accordo con il Governo.
Rilanciare la campagna sul reddito passa anche per il diritto alla mobilità. Se flessibilità e mobilità costituiscono un tratto strutturale delle nuove forme lavorative, chi si muove ha diritto a farlo gratuitamente.
Per questo il primo maggio raggiungeremo la May Day di Napoli praticando l’autoriduzione del prezzo del biglietto.

REDDITO, SAPERI, MOBILITA’ PER TUTT@
1 MAGGIO ORE 9.30 :: Staz. TERMINI :: Verso la MAY DAY PARADE 07 di Napoli


Rete per l’Autoformazione (La Sapienza – Roma3), Esc, Atelier occupato, Astra 19, Rdb-Cub, Rete per il Reddito






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