Auteur: massimiliano.piacentini@tin.it Date: À: forumlucca Sujet: [Forumlucca] Il sacrificio dei Dico
da "Il Manifesto" 24/2/2007
Il sacrificio dei Dico
Gianni Rossi
Barilli
Qui lo Dico o qui lo nego? Il dubbio attanaglia il risveglio
dal coma del Prodi 1/bis e suscita baruffe interpretative che nulla di
buono lasciano presagire, in caso di fiducia parlamentare, sul cemento
programmatico della (forse) rediviva maggioranza. La sola certezza è
che tra i 12 punti blindati che il professor Romano ha posto come
condizione per prolungare ancora un po' la sua permanenza a palazzo
Chigi non compare l'impegno di governo sui diritti delle coppie di
fatto. Neppure in quel tono minore che la logica della mediazione
politica aveva imposto al disegno di legge sui Dico partorito appena
due settimane fa. Il valoroso Mastella, con gli amici teodem, brinda
all'ultima vittoria del cardinale Ruini. Mentre la testarda Rosi Bindi,
con l'appoggio esterno della Rosa nel pugno, obietta che le coppie di
fatto non fanno parte degli impegni futuri perché sono uno scoglio già
superato dal Prodi 1 e stanno ora nella capaci mani del parlamento. Chi
avrà ragione? Entrambe le interpretazioni sembrano formalmente
legittime, così come il proverbiale bicchiere d'acqua può essere
definito mezzo pieno o mezzo vuoto secondo il tono dell'umore di chi lo
osserva.
Analizzando però la questione in termini di prospettiva,
bisogna essere ciechi per non vedere che l'omissione programmatica dà
più ragione a Ruini. Basta pensare che il cammino parlamentare della
tormentosa riforma parte dal senato, dove i pronostici sul tema delle
coppie di fatto sono ancora più sfavorevoli che sulla politica estera.
Constatando poi anche che la ricerca di allargamenti della pericolante
maggioranza cade su estremisti di centro ansiosi di ottenere la testa
dei Dico.
Altra spia del disagio che attraversa l'Unione sull'argomento
è l'assordante silenzio della gran parte della sinistra, riformista e
non, ipnotizzata dallo spettro del ritorno del cavalier Silvio e
disposta proprio a tutto pur di evitarlo. Così va il mondo e tanto di
cappello al cardinale Ruini, che si prepara alla pensione carico di
allori. Non si disperino le coppie more uxorio etero e omo, perché la
storia non finisce domani e un civile conflitto sui loro diritti farà
certo maturare il paese più della brutta legge che rischia di morire
sul nascere.
Il dramma vero riguarda tutti gli elettori laici, che a
questo punto non sanno più a che santo votarsi. E si chiedono se Romano
val bene una messa.