Invitiamo tutte le realtà locali e le persone sensibili ad aderire alla allegata petizione
per la revoca dell'accordo di cooperazione militare tra Italia ed Israele
ed a raccogliere le firme come passo concreto per disinnescare
la stategia della guerra infinita.
FIRMIAMO LA PETIZIONE POPOLARE PER LA REVOCA DELL'ACCORDO DI COOPERAZIONE MILITARE TRA ITALIA E ISRAELE
La "guerra infinita" dichiarata dagli USA e dai suoi alleati continua a mietere ogni giorno centinaia di vittime e ad alimentare vecchi e nuovi conflitti nell'area mediorientale con sviluppi imprevedibili e tragici per tutti i popoli del mondo. Le mire di spartizione delle zone di influenza e delle enormi risorse energetiche presenti in quelle regioni si traducono in una politica di ricorrenti missioni militari secondo una logica neo-colonialista. L'obbiettivo evidente è quello di occupare tutte le zone nevralgiche e impedire l'autodeterminazione dei popoli della regione e l'esistenza di stati che adottino politiche non rispondenti alla volontà delle potenze occidentali, sostenendo invece Israele quale tutore nell'area di questi interessi e appoggiando incondizionatamente la sua politica espansionistica e razzista. Lo stato di Israele, prima durante e dopo l'invasione del Libano di quest'estate e i relativi massacri perpetrati anche con armi non convenzionali, ha continuato ad opprimere il popolo palestinese, tentando di piegarne la volontà di indipendenza con quotidiane carneficine e soprusi in violazione di qualsiasi diritto internazionale.
L'invio di un contigente italiano in Libano all'interno di una forza internazionale su mandato ONU con la motivazione ufficiale di separare le parti belligeranti è un tassello di questa "guerra infinita" per l'egemonia planetaria e il controllo delle risorse a cui anche l'Italia partecipa. La missione infatti non ha quel ruolo di equidistanza che viene propagandato dal governo italiano. Il contingente UNIFIL è stato inviato in forza di una risoluzione ONU che ignora che Israele ha invaso e occupato il Libano, ha deliberatamente colpito la popolazione civile, distrutto infrastrutture (depositi farmaceutici, ponti, centrali del latte, ecc.), sperimentato armi non convenzionali. Inoltre, le truppe sono interamente schierate sul territorio del paese invaso e non a cavallo del confine tra le parti belligeranti, e la loro composizione è sbilanciata verso gli alleati di Israele. L'Italia, in particolare, è ben lungi dall'avere una veste neutrale tra le due parti, dal momento che ha ratificato nel 2005 un preciso accordo di cooperazione militare con lo stato di Israele.
Non di forza di interposizione si tratta dunque, ma di una missione interventista volta a stabilizzare il Libano in ottica filo-occidentale e a rendere più sicura Israele nel dominio delle risorse e dei territori occupati (oltre alla Cisgiordania e alla Striscia di Gaza, le Alture del Golan e le Fattorie di Sheba). Il massiccio schieramento di uomini e mezzi nel sud del paese rappresenta una pesante ipoteca sulle scelte politiche ed economiche dello stato libanese, sempre più in balia dei diktat degli Stati Uniti e dei suoi alleati.
L'Italia, nonostante il cambio di governo, continua ad attribuire alla guerra, all'interventismo e allo sviluppo del settore militare un ruolo strategico. La Finanziaria del governo Prodi prevede oltre 2 miliardi di euro in più per le spese militari rispetto alla finanziaria del governo Berlusconi, rendendo quello militare l'unico settore immune dalla logica dei risparmi e dei tagli.
Vogliamo che l'Italia esca dalle folle logica della "guerra infinita" ritirando immediatamente le truppe in Libano e Afghanistan, per permettere la libertà e l'autodeterminazione di tutti i popoli dell'area mediorientale ed uscire altresì dalla corsa al riarmo che questa strategia non fa che alimentare e che la popolazione italiana sta pagando anche con i tagli e i sacrifici previsti nella Finanziaria.
Invitiamo tutti a firmare la Petizione Popolare che chiede la revoca dell'Accordo di cooperazione militare tra Italia e Israele, affinché finisca la complicità del nostro paese con la quotidiana oppressione del popolo palestinese e la politica aggressiva di Israele nella regione.
Assemblea Spazi Autogestiti - Ambiente e Futuro - Comitato lucchese contro la guerra
Revoca dell'accordo di cooperazione militare Italia-Israele
Petizione popolare
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Ministro della Difesa
Al Ministro degli Esteri
- viste le ultime operazioni militari del Governo Israeliano nel territorio libanese che hanno portato distruzione e morte soprattutto tra i civili, in gran parte donne e bambini, creato migliaia di profughi, distrutto infrastrutture vitali e provocato danni economici notevoli
- vista la reazione spropositata del Governo di Israele con bombardamenti e stragi (vedi massacro di Cana) in seguito alla cattura di 2 soldati israeliani
- viste le continue aggressioni militari subite dalla popolazione palestinese con la morte di numerosi civili, tra cui molti bambini, a Gaza e in Cisgiordania, aggressioni subite anche da parlamentari eletti democraticamente e ministri componenti dell'attuale governo, alcuni ancora in stato di arresto
- visto il regime di occupazione militare a cui sono sottoposti i cittadini palestinesi di Gaza e Cisgiordania che vedono quotidianamente annientati i loro diritti civili più elementari
- visto l'utilizzo da parte di Israele di armi vietate dal diritto internazionale come denunciato dall'Human Right Watch
- visto che Israele non aderisce al trattato di non proliferazione atomica ed è una potenza nucleare non dichiarata, l'unica del Medio Oriente
- visto che Israele viola le convenzioni di Ginevra, come ha dichiarato anche la Croce Rossa Internazionale
- visto che Israele non ha rispettato le decisioni della Comunità Internazionale, in particolare le numerose risoluzioni dell'ONU dal 1947 in poi
- visto che Israele continua impunemente la costruzione del muro nonostante la condanna della Corte di Giustizia dell'AIA
Chiediamo al Governo Italiano di:
- Revocare l'accordo di Cooperazione Militare tra Italia e Israele siglato dal precedente Governo Berlusconi nel maggio 2005, accordo che ha già consentito all'aviazione israeliana di partecipare ad esercitazioni militari in ambito NATO nel sud della Sardegna
- Bloccare la fornitura di armi ad Israele assieme ad ogni forma di collaborazione militare
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