Re: [Hackmeeting] slogans indicibili e pupazzi bruciati.ual

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Autore: JayTee
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To: hackmeeting
Nuovi argomenti: Re: [Hackmeeting] slogans indicibili e pupazzi bruciati.
Oggetto: Re: [Hackmeeting] slogans indicibili e pupazzi bruciati.ual
Luca Brivio wrote:
> Non ce l'ho con te, ma con atteggiamenti che faranno pure fighi ma non
> credo portino lontano...
>
> Il giorno Mon, 20 Nov 2006 11:54:36 +0100
> JayTee <jaytee@???> ha scritto:
>
>
>> absynth@??? wrote:
>>
>>> ragazzi è ora di svegliarsi e di smetterla di fare i soliti
>>> teatrini che non fanno altro che dare ai fottuti media/politicanti
>>> vari il punto d'appoggio per strumentalizzare e denigrare
>>> un'iniziativa GIUSTA come quella manifestazione...
>>>
>>>
>> ....e quindi di farsi dettare ancora una volta i tempi, i modi e i
>> luoghi della protesta dagli stessi che vanno a braccetto coi governi
>> che massacrano i popoli.
>> No caro, i tempi, modi e luoghi me li decido io, se l'informazione in
>> questo paese fa cacare ed è in grado di far uscire come unico
>> contenuto di una manifestazione 3 manichini bruciati, non è certo
>> colpa di chi manifesta come stra-cazzo vuole il suo dissenso.
>>
>
> Io se devo esprimere il mio disappunto a mia nonna non mi metto a
> bestemmiare, non so tu.
>

Anche sì... ma non mi pare centri qualcosa...
> Qualunque comunicazione prevede un mezzo, e il mezzo determina _sempre_
> il contenuto della comunicazione.

Questa affermazione mi sembra una cazzata, però devo anche ammettere che
di comunicazione non so un gran ché, magari indicami qualche testo ove
questo concetto viene meglio spiegato.
> Possiamo scegliere tale contenuto in
> modo che esso determini modificazioni del mezzo (ti dico di alzare il
> volume del telefono, tu lo fai e poi mi senti meglio), ma se non
> facciamo alcuna scelta in merito è lecito attendersi che il mezzo non
> si modifichi.
> Per questo motivo presumo che non t'importi nulla di quale sia il
> messaggio che arriva dall'altra parte quando qualcuno brucia un
> manichino, né di quale sarà la prossima volta che qualcuno brucerà un
> manichino. Insomma ti va bene che arrivi qualunque cosa, anche soltanto
> del rumore privo al limite di qualunque significato e
> contestualizzazione. Dillo chiaro agli attivisti/compagni/etc. che si
> fanno un mazzo tanto per veicolare un messaggio attraverso mezzi/humus
> non ideali.
>
>
>> La "trappola", come la chiami tu, è un altro strumento di
>> auto-repressione per dividere il fronte; e non ci cado, non perchè la
>> conosco e la evito, ma perchè non la considero....
>>
>
> Sarebbe molto comodo se bastasse non considerare le trappole per non
> caderci, ma che io sappia in genere accade il contrario.
>
> La divisione la vedo appunto tra chi vuole che arrivi un messaggio
> per tanti e chi vuole soltanto mettere agli atti una comunicazione
> rivolta a pochi.
>
> (L'autorepressione è quella che pratico quotidianamente quando vorrei
> tirare un pugno a una persona invisa o fare altre cose
> tendenzialmente inutili e dannose.)
>
>
>> Ragazzi, è ora di svegliarsi sul serio!
>>
>
> Non posso che darti ragione, ma credo che per svegliarsi e fare
> svegliare occorra un atteggiamento più maturo. Se i media fanno schifo
> e l'opinione pubblica è sempre più bigotta, cambiamoli. Non è facile,
> ma se non lo facciamo il 95% delle persone non arriverà _mai_ a
> comprendere che bruciare dei manichini è un sintomo di una ben motivata
> rabbia e che le persone che hanno manifestato sabato scorso a Roma (e
> in buona parte pure quelle di Milano...) avevano davvero a cuore le
> sorti della Palestina e pure degli Israeliani (pur magari con un
> certo astio nei loro confronti) e la PACE.

Secondo me accettare gli "standard" dei media di oggi non è un
atteggiamento maturo, è un accettare lo status delle cose che certo non
fa crescere la società o la qualità dell'opinione pubblica.
Secondo me a lungo andare fottersene di questi standard non può che
migliorare l'opinione pubblica che si allontanerà sempre di più dalla
finta resa della realtà dei media.
Rinnovo quindi anche a te l'invito a svegliarsi sul serio.

JT