[Lecce-sf] Fw: Udienza preliminare

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Autor: Rosario Gallipoli
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Asunto: [Lecce-sf] Fw: Udienza preliminare
Questo governo, come l'altro, continua la persecuzione politica nei confronti di chi si oppone alle logiche imperialistiche di dominio del mondo, e lo fa nella maniera più subdola, impiegando le leggi fasciste totalitarie di mussolini: Art.270 bis e ter.
Solidarietà militante e lotta permanente contro le mire espanzioniste e imperialistiche del governo Prodi/D'Alema servi dell'impero Amerikano.
Per il collettivo "Iqbal Masih" di Lecce,
Rosario.


----- Original Message -----
From: Lizaveta63
To: Lizaveta63
Sent: Thursday, October 19, 2006 10:04 PM
Subject: Udienza preliminare


A compagni e amici in ordine sparso
Ricordate tutti, vero "l'operazione Tracia" o "1° aprile 2004", quando a Perugia due compagni turchi e tre compagni italiani - Maria Grazia, Moreno e Alessia - vennero arrestati con l'accusa (che ormai viene formulata anche per l'occupazione di case) di appartenenza ad associazione con finalità di terrorismo internazionale, precisamente al DHKP - C (art. 270 bis c.p.)? Ci sono novità. I due compagni turchi, in barba ai principi più elementari che si studiano a educazione civica, sono ancora in galera nonostante non sia intervenuta nessuna condanna e il loro processo va avanti, con una corte composta da un presidente che sembra lì per sbaglio, un giudice a latere che sembra Rasputin e i giudici popolari che sonnecchiano. Capitolo compagni italiani. Un breve riepilogo: il 24 aprile 2004 il tribunale del riesame scarcerava i tre compagni per insussistenza di gravi indizi di reato; la procura ricorreva in cassazione contro la scarcerazione di Maria Grazia e Moreno. A fine novembre 2004 la procura stessa notificava ai tre compagni la comunicazione di chiusura delle indagini per l'art. 270 bis. Chiarimento tecnico (che ovviamente ha rilevanza politica): l'avviso di chiusura indagini per una ipotesi di reato è un atto che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio per il reato stesso. I primi di dicembre la cassazione confermava per Maria Grazia e Moreno l'insussistenza dei gravi indizi; qualche giorno dopo la procura notificava ai tre un nuovo avviso di chiusura per il reato di assistenza a membri di associazione terroristica da parte di persone che non ne siano membri, art. 270 ter (in sostanza un favoreggianmento specificatamente previsto per i reati di terrorismo). Dopo il secondo avviso silenzio totale fino ad ora. Ieri i tre compagni hanno saputo dai loro legali che il 1° dicembre ci sarà l'udienza preliminare. Oggi uno dei tre ha preso dai legali copia dell'atto di fissazione dell'udienza cui è allegata la richiesta di rinvio a giudizio della procura. Ebbene, per non sapere nè leggere nè scrivere la procura di Perugia ha riepilogato i comportamenti dei tre compagni ed ha concluso nel senso che questi comportamenti costituiscono sia appartenenza al DHKP-C che assistenza ai membri del DHKP-C, chiedendo quindi il rinvio a giudizio dei tre sia per l'art. 270 bis che per l'art. 270 ter, il che è una contraddizione logica prima ancora che giuridica. Come si può essere membri di un organizzazione e contemporaneamente assistere altri membri dall'esterno? Come possono gli stessi comportamenti costituire appartenenza e nel contempo assistenza ad appartenenti dall'esterno? Queste considerazioni non sono sofismi, tecnicismi o quisquilie: la procura, per ragioni politiche, deve tenere i piedi in due scarpe e quindi giunge al paradosso di chiedere il rinvio a giudizio per due reati che sono alternativi e che non possono essere connessi o complementari fra loro se si afferma che a compierli sono state le stesse persone. Infatti, a memoria non solo mia ma anche dei legali, non si sono mai viste richieste di rinvio a giudizio per due reati alternativi fra loro: si chiede il rinvio per uno e l'archiviazione per l'altro. Altra chicca: la "legge Pecorella" che lorsignori si sono votati per salvarsi il culo prevede all'art. 3 che qualora la cassazione confermi l'insussistenza di gravi indizi di reato, come è avvenuto per Maria Grazia e Moreno per l'art. 270 bis, il procedimento debba essere archiviato a meno che non emergano nel corso delle indagini fatti nuovi prima sconosciuti. Non parliamo poi di Alessia, contro la cui scarcerazione la procura non provò neppure a ricorrere. Visto che i tre compagni erano così pericolosi da impedir loro nei cinque giorni successivi all'arresto persino i colloqui con gli avvocati, è logico ritenere che se fossero emersi (o meglio, se qualcuno fosse riuscito a far emergere) nuovi fatti indizianti nel senso dell'art. 270 bis i tre sarebbero stati di nuovo svegliati abbastanza presto per iniziare un nuovo soggiorno nelle patrie galere. Niente di tutto questo è avvenuto ma la procura, sfidando la logica dell'uomo della strada prima ancora del codice penale, ha comunque chiesto il rinvio a giudizio e non l'archiviazione anche per l'art. 270 bis. Questo conferma, se ce ne fosse bisogno, che il garantismo tanto sbandierato nell'approvazione della "legge Pecorella" è quantomeno selettivo e che non è vero che tutti sono uguali davanti alla legge e che la legge è uguale per tutti: nella migliore delle ipotesi ad alcuni la legge si applica, per altri si interpreta. Concludo con una considerazione di carattere squisitamente politico (quelle precedenti erano tecnico-politiche): chiunque di voi si prenda la briga di informarsi anche solo superficialmente sul DHKP-C capirebbe subito che i tre compagni italiani non potrebbero esserne membri, perchè è un'organizzazione estremamente caratterizzata dalla "turchità" (non lo dico in senso dispregiativo, ma non trovo altra espressione) ed inoltre estremamente selettiva nel reclutamento, per cui ho quasi la certezza che la procura stessa sia la prima a non ritenere seriamente fondata l'ipotesi di appartenenza. Appartenenza che peraltro, sempre secondo la procura, continua ancora, mentre l'assistenza sarebbe cessata con gli arresti del 1° aprile.
Spero di essere stata sufficientemente chiara perchè non è facile semplificare. Ovviamente potete chiedermi tutti i chiarimenti che volte per e mail o per telefono (347 9510036).
Saluti antimperialisti a tutti
Maria Grazia Ardizzone (portavoce del Campo antimperialista - Italia)