commento: va bene che siamo in una campagna elettorale perenne, pero' ci
dovrebbe essere un limite al delirio.
Pensare di contrabbandare una linea ad alta velcoita' ferroviraria TAV (con
le sue specifiche tecniche di pendenza e raggi di curvatura e
alimentazione) con la linea ferroviaria normale come quella che si sta
costruendo radodpiando la Ventimiglia - Albenga e' un insulto al buon senso.
Pensare di fare tutto questo senza una lira (pardon un euro), leggi
finanziaria, e' un delirio, appunto.
Nel frattempo tutte/i a Roma domani alla manifestazioen contro le grandi
opere a Roma.
ciao
antonio
lavoro repubblica
"Se la linea passerà in Val Susa, bene, altrimenti ci candidiamo a
un´alternativa a mare"
Burlando: "Pronti al treno veloce"
Il presidente replica a Di Pietro: non tifiamo contro
«Siamo come un giocatore in panchina: se si fa male qualcuno entra e dà una
mano a quelli che sono rimasti». Ha usato una metafora calcistica il
presidente della Liguria, Claudio Burlando, per commentare la querelle
sulle infrastrutture con il ministro Di Pietro, a margine della conferenza
con la delegazione cinese in visita all´Acquario, che oggi si appresta a
firmare un protocollo d´intesa con la Fiera. «Mi rendo conto della
delicatezza della vicenda - ha detto Burlando - ma neppure noi facciamo il
tifo perchè le cose vadano male. Se la Val di Susa farà il prolungamento
Torino - Lione, saremo tutti contenti perchè avremo uno sbocco per le merci
su un corridoio europeo poco distante da qui. Se invece ci si orienterà
diversamente, noi ci candidiamo a ospitare il Corridoio 5 spostato a mare,
con asse Marsiglia-Genova anzichè Torino-Lione, per poi raggiungere col
Terzo valico il corridoio più a Nord verso i grandi obiettivi di Budapest e
Kiev».
Burlando ha ribadito che altrimenti la Liguria resterebbe fuori da ogni
traffico: «se il rischio concreto è che il Corridoio vada oltre le Alpi -
ha detto il presidente - quest´area logistica non avrebbe più alcuno sbocco
perchè dovremmo bucare le Alpi per raggiungere il corridoio». Gli
interventi immediati riguardano «il raddoppio del collegamento con la
Francia, da Andora a San Lorenzo, che è in esecuzione, e quello da Finale
ad Andora, con il progetto pronto nei primi mesi del prossimo anno. Poi
contiamo di realizzare il grande nodo ferroviario di Genova, propedeutico
ad ogni altra operazione».
Del corridoio Torino-Lione si è parlato ieri mattina anche alla Camera di
Commercio di Genova, in occasione della riunione del comitato per la
Transapadana. Il comitato è nato proprio per sostenere la linea
Torino-Lione e ne fanno parte la Camera di Commercio genovese e quelle
piemontesi, gli enti locali genovesi e piemontesi e Confindustria. La linea
emersa dalla riunione è univoca: il corridoio Torino-Lione non può essere
abbandonato e tutte le alternativa indicate come quella valdostana e quella
marsigliese sono assurde. Lo ha ribadito nel corso della riunione il
segretario generale della Transpadana Bruno Bottiglieri ha sottolineato poi
che il comitato per la Transapadana appoggia anche il terzo valico e il
raddoppio della Genova-Ventimiglia, ma ha anche precisato che si tratta
comunque di discorsi che vanno mantenuti su un piano separato. Paolo Odone,
presidente della Camera di Commercio di Genova, ha puntato invece sulla
necessità di riprendere il discorso del terzo valico. «La posizione del
ministro Di Pietro sul terzo valico - ha detto - è inaccettabile e
pericolosa. Non si può fermare il sistema italiano dell´alta velocità,
tanto più che è già finanziato. I primi finanziamenti per l´alta velocità
sono stati inseriti nella finanziaria del 2002 e sono stati confermati in
tutte le finanziarie successive. Bloccare tutto rischierebbe di tagliarci
fuori dall´Europa».
A questo proposito Odone aveva anche scritto al presidente del Consiglio
Romano Prodi per chiedergli di ripensarci sul terzo valico. «Un sistema
ferroviario carente e poco affidabile - ha scritto Odone - penalizza
fortemente imprese, consumatori e lavoratori: categorie, queste, tutte
rappresentate in Camera di Commercio».
(n. c.)
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