[NuovoLab] Il 60% dell'opinione pubblica italiana contro le …

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Autor: Edoardo Magnone
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Asunto: [NuovoLab] Il 60% dell'opinione pubblica italiana contro le truppe in Libano

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Edoardo Magnone

----- Messaggio inoltrato da Forumpalestina <forumpalestina@???> -----
    Data: Tue, 10 Oct 2006 17:11:32 +0200
    Da: Forumpalestina <forumpalestina@???>
Rispondi-A: Forumpalestina <forumpalestina@???>
 Oggetto: Comitati ritiro miltari
      A: "Undisclosed-Recipient:;"@???


Mail: forumpalestina@???
Sito: http://www.forumpalestina.org


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Il sessanta per cento dell'opinione pubblica italiana contro le truppe in Libano

       Comunicato stampa


La propaganda di guerra incespica di fronte ad una realtà, a corto di argomenti
e soprattutto in affanno per i costi di una finanziaria lacrime e sangue, dalla
quale emerge che i "dividendi di guerra" sono esclusivamente appannaggio dei
soliti noti: Finmeccanica, ENI, grandi imprese edili, ONG filo governative
pronte a preparare il terreno per l'atterraggio degli investimenti italiani.

In questo contesto il consenso per le truppe in Libano cala vertiginosamente,
come evidenzia il sondaggio dell'Eurisko apparso domenica 8 ottobre sulle
pagine di Repubblica. Oltre il sessanta per cento degli italiani dice di no
alla presenza delle "nostre" truppe nel paese dei cedri, togliendo così ogni
legittimità a coloro i quali continuano a difendere una missione che giorno
dopo giorno si rivela per quello che è: la copertura del fianco nord di Israele
contro la resistenza libanese.

Dall'Afghanistan all'Iraq, passando oggi per il Libano, il piano politico
militare è uno solo ed ha come obiettivo quello di sottomettere i popoli al
volere delle grandi potenze occidentali, siano esse rappresentate dalla volontà
unilateralista anglo-americana e israeliana o da quella multilateralista
europea.

Chi tenta in Italia di distinguere i vari fronti di questa aggressione,
chiamando a manifestare solo per lo sganciamento dall'Afghanistan non aiuta né
la lotta dei popoli mediorientali per la loro emancipazione, tanto meno la
ripresa del movimento contro la guerra nel nostro paese.

La sindrome del "governo amico" non può appannare la vista dello scenario che
abbiamo di fronte, pena la subalternità alle mutevoli ma coerenti politiche di
potenza dei paesi europei o degli Stati Uniti.

Il 30 settembre il movimento italiano contro la guerra ha mosso i primi passi di
un cammino di chiarezza ed emancipazione dalle pastoie di una ex sinistra
"pacifista" e "non violenta" arenatasi in questi mesi nel voto a favore di
tutte le missioni di "pace". Questo percorso continuerà con la manifestazione
del 18 novembre a Roma per l'abrogazione del trattato militare Italia-Israele,
al fianco del popolo palestinese e dei popoli del Medio Oriente

Il Comitato nazionale per il ritiro dei militari italiani

info@???

----- Fine messaggio inoltrato -----