ho letto la piattaforma linkata dal ciclocuoco assente.
mi trovo d'accordo.
la parte sulle differenze di quest'esperienza, unica nel suo complesso e differenziata nei suoi dettagli, un po' come gli organismi umani, è quella che sottoscriverei subito senza riflettere un attimo.
quanto alla partecipazione alla vélo-city, è una scelta del gruppo promotore. non la contesto, come ho fatto due anni fa (sbagliando in parte, perchè mi fidavo troppo all'"alterità" rispetto all'"istituzione", mentre oggi non non do' troppa retta neanche all'"alterità": crescite e sviluppi), anzi auguro la migliore riuscita possibile all'iniziativa.
trovo che la vera forza dei movimenti sia avere un'idea semplice e alla portata, con una forte connotazione sociale e territoriale: che poi quest'idea si declini in tutte le versioni possibili è per me solo un bene.
mi piacerebbe che ogni idea portata avanti venga guardata per quella che è e non valutata a seconda della provenienza, magari con facili ironie e retropensieri che non fanno altro che umiliare la bella azione che il ciclofficiname sta promuovendo, tra le difficoltà che si conoscono.
per quel che mi riguarda spero di trovare presto un luogo stabile e utile per tutti alla ciclocentrale, e poi dedicarmi alle cose che avevo cominciato a fare tempo fa. come contributo mi piacerebbe portare, e lo farò, la costruzione e definizione della cosa definita "bici popolare", come derivata della cosa che mi piace di più, cioè la bici che induce sogni e stati perfetti di realtà nello stesso segmento temporale.
la semplicità fatta movimento.
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butta la macchina, usa la bici
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