http://www.repubblica.it/2006/09/sezioni/politica/commissione-g8/commissione-g8/commissione-g8.html?
ref=hpsez
Commissione su G8, Rifondazione minaccia
"Unione voti sì o salta la maggioranza"
Maggioranza divisa sull'indagine sui pestaggi di Genova nel 2001
Mascia, Prc: "Questione dirimente, è nel programma. Intervenga Prodi"
Franco Giordano, segretario nazionale di Rifondazione
ROMA- Rifondazione Comunista pone il veto al governo Prodi sull'inchiesta
sui fatti del G8 a Genova: se l'Unione non voterà per l'istituzione di una
commissione d'inchiesta, sarà la maggioranza a saltare.
Questo lo scenario proposto dal commento di Graziella Mascia, capogruppo del
Prc nella commissione Affari Costituzionali alla Camera, alle dichiarazioni
di Donadi di Italia dei Valori, e Piazza di Rosa nel Pugno.
I due parlamentari hanno, infatti, annunciato che non voteranno a favore
dell'istituzione della commissione d'inchiesta sui fatti di Genova. E Mascia
ha risposto: "L'istituzione della commissione sul G8 di Genova per noi è una
questione dirimente. E' nel programma di governo, vale quanto qualsiasi
provvedimento di maggioranza". E ha dichiarato: "Se non ci votano questo,
noi non votiamo gli altri a cominciare dalla riforma dell'ordinamento
giudiziario, la prossima settimana". E il capogruppo di Rifondazione ce l'ha
soprattutto con Mastella: "Potrei adottare anche io il suo metodo...Perchè
lui non si deve sentire vincolato e io sì?". E a proposito della possibilità
che si arrivi a un'intesa aggiunge: "Le mediazioni si fanno solo se tutti
rispettano gli impegni...".
La proposta di legge è da oggi nel calendario della prima commissione. Senza
i voti di Italia dei Valori, Udeur e Rosa nel Pugno, partiti che non hanno
firmato la proposta di legge, però, la commissione bicamerale non potrebbe
essere istituita. "Ma non è un problema di Rifondazione - ha detto Graziella
Mascia - è una questione politica enorme, ma è un problema di Prodi: il
tempo per risolverlo c'è". E conclude: "Chi ha firmato il programma
dell'Unione dev'essere conseguente".
(14 settembre 2006)
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=59621
Commissione sul G8, Unione divisa. Rc: maggioranza a rischio
I deputati di Italia dei Valori, Rosa nel pugno e Udeur hanno annunciato che
voteranno no. Un no che, unito a quello della Casa delle Libertà, mette
seriamente a rischio la nascita di quello che dal luglio 2001 chiedono a
gran voce non solo gran parte dei partiti del centrosinistra ma anche
cittadini, associazioni, movimenti: una commissione d'inchiesta sul G8 di
Genova. Ossia: accertare le responsabilità imputabili ai vertici delle forze
dell'ordine nelle violenze di piazza, nella caserma Bolzaneto, alla scuola
Diaz e sulla morte di Carlo Giuliani in piazza Alimonda.
Ma andiamo con ordine. Nell'agosto di cinque anni fa, era già stata fatta
un'indagine conoscitiva sui fatti di Genova, che per sua stessa natura si
era limitata genericamente "ad acquisire notizie, informazioni, documenti".
Per questo alla prima seduta del Senato, lo scorso 28 aprile, 55 senatori di
tutta l'Unione hanno presentato la richiesta di istituzione di una
Commissione d´inchiesta, un passo importante perché la Commissione avrebbe
gli stessi poteri dell'autorità giudiziaria.
Per questo l´appello dei 55 senatori ha in pochi giorni raccolto migliaia di
adesioni e, infine, l´iter parlamentare della Commissione, attraverso una
legge da approvarsi in Parlamento, è iniziato giovedì in Commissione Affari
Costituzionali della Camera con la relazione di Gianclaudio Bressa (Ulivo)
(il dibattito proseguirà mercoledì prossimo). Ma il no annunciato dai
deputati di Rnp, Idv e Udeur ha subito acceso la discussione visto che mette
a seriamente a rischio la maggioranza necessaria per far partire la
commissione. Fatti i calcoli, i voti favorevoli si fermerebbero a 23 ossia
meno della metà dei 48 componenti la commissione.
A denunciare il rischio che tutto si areni è quindi a porre una sorta di aut
aut agli alleati di maggioranza è Graziella Mascia (Rifondazione), prima
firmataria della Proposta di legge per l´istituzione della Commissione che
chiede l´intervento del premier: «la Commissione d'inchiesta è prevista dal
programma di governo. Quindi questo è un problema del presidente del
Consiglio. E poi trovo assurdo che ci si dichiari contrari prima dell'inizio
del dibattito».
Il capogruppo della Rosa nel Pugno in commissione Affari costituzionali,
Angelo Piazza, ha spiegato il no sottolineando il rischio di un'ingerenza
fuori luogo nelle indagini in corso (ma nella Rnp altri la pensano
diversamente). MA Rifondazione non ci sta: «Non c'è un problema di
sovrapposizione alla magistratura che sta facendo il suo lavoro. E poi la
magistratura deve accertare le responsabilità individuali, la commissione
d'inchiesta le responsabilità politiche e amministrative».
La speranza è che tutto rientri al più presto, ma se così non sarà Mascia
dice chiaramente che le ripercussioni possono essere sulla tenuta della
maggioranza: «L'istituzione della commissione d'inchiesta è prevista dal
programma dell'Unione - ribadisce - e migliaia sono le firme raccolte». In
ogni caso, «c'è un vincolo di maggioranza che deve valere per tutti. Se le
mediazioni saltano, allora useremo il metodo Mastella: o il vincolo di
maggioranza vale su tutto o ognuno fa come vuole. Comunque, il nodo politico
va sciolto subito».
A rivolgere un appello direttamente al premier è anche Heidi Giuliani, madre
di Carlo: «L'ho già fatto privatamente, ma adesso è importante che lo faccia
pubblicamente: sia Prodi ad intervenire sulle forze di maggioranza per far
nascere la Commissione : qui è in gioco la verità, e chi ha cuore la verità
non ha nessun motivo di opporsi a questa commissione. Solo chi ha qualcosa
da nascondere può essere contrario».
Pubblicato il: 14.09.06
Modificato il: 15.09.06 alle ore 10.44