[Forumlucca] IMPORTANTE CENA DI SOLIDARIETA' CON UNA PRIGION…

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Autor: aldo zanchetta
Data:  
Para: FORUM LUCCA
Asunto: [Forumlucca] IMPORTANTE CENA DI SOLIDARIETA' CON UNA PRIGIONIERA POLITICA PERUVIANA - DIFFONDERE GRAZIE












      RIFONDAZIONE                   ARCI                         FONDAZIONE 


      COMUNISTA            NUOVA ASSOCIAZIONE          NENO ZANCHETTA




                 MONTECARLO - PODERE OPERAIO




                         VENERDI' 8 SETTEMBRE ORE 20,30




                 CENA DI SOLIDARIETA' PER LA DIFESA LEGALE DI 


                                   NANCY GILVONIO CONDE


                            PRIGIONIERA POLITICA PERUVIANA




                         Al termine proiezione di un video e discussione






      PER PRENOTAZIONI TELEFONARE ENTRO MERCOLEDI' SERA 6 SETTEMBRE A : Eugenio Baronti 335.848.4819 - Maurizio Fatarella 348.441.0861 - Aldo Zanchetta 338.670.2858 Giuseppe Cavalli 339.227.4163 - ARCI 0583.490004 - Lucca Libri 0583.469627






                     UNA BREVE INFORMAZIONE SU NANCY SALVONIO




Alle 28,30 del 17 dicembre 1996 un commando di 14 persone capitanato da Nestor Cerpa Cartolini, il "Comandate Evaristo", assalta la residenza dell' Ambasciatore giapponese a Lima, in Perù, dove si svolge un ricevimento con circa 500 invitati che vengono presi in ostaggio con la richiesta di liberazione di 440 prigionieri politici. Tra gli ostaggi la madre e la sorella del presidente peruviano di allora, il tristo Alberto Fujimori, che vengono liberate con altri 38 ostaggi due giorni dopo. Il 22 vengono liberati altri 225 ostaggi e così mano mano, mentre proseguono le trattave fra alti e bassi finchè il 22 aprile restano in mano agli assalitori poche decine di prigionieri.



Scrive Luis Sepulveda su Il Manifesto del 25 aprile : "Erano le 15,30 del 22 aprile. Ha squillato il mio cellulare, era il comandante Cerpa Cartolini. << Mezz' ora fa l' ambasciatore del Canada si è ritirato.L' assalto all' ambasciata è cominciato. Ci uccideranno tutti, fratello. Moriamo per il Perù e per l' America Latina >>. Sepulveda con altri si era offerto come scudo umano per favorire la partenza per Cuba del commando in cambio della liberazione di un numero imprecisato di prigionieri, accordo che sembrava concluso con il governo. Era un espediente per guadagnare tempo; il governo, mentre trattava, fece scavare a una trentina di minatori una galleria che sboccava sotto l' ambasciata. Dopo 126 giorni di assedio un reparto scelto di militari irrompe dal tunnel. I 14 membri del commando guerrigliero vengono tutti uccisi, alcuni subito, altri successivamente (testimoni oculari ne hanno visti uscire alcuni prigionieri ma vivi dall' edificio). Degli ostaggi nella sparatoria muore solo il giudice costituzionale Giusti che, sia detto per inciso, era stato l' unico ad opporsi all' autogolpe costituzionale di Fujimori. Alcuni degli ostaggi liberati hanno dichiarato: "Quei ragazzi ci hanno risparmiato. Non abbiamo saputo proteggerli."



Fra i prigionieri politici di cui si chiedeva la liberazione, la moglie del Comandante Evaristo, Nancy Gilvonio Conde, condannata all' ergastolo con un processo farsa. Scriveva all' epoca il New York Times (!) : <<La maggior parte degli abitanti di queste carceri medioevali non dovrebbe essere in carcere perchè non è stata giudicata; invece alcuni languiscono lì per anni, per essere poi dichiarati innocenti.>> E ancora: <<Camminare attraverso un carcere peruviano è come entrare in un trittico dell' inferno di Hieronymus Bosch>>. Personalmente ho potuto vederne dall' esterno uno, di notte, vicino a Cuzco, a oltre 4.000 mt di altitudine, con la temperatura assai sotto zero. Alle finestrelle





sbarre ma niente vetri. I detenuti, mi si dice, dormono senza materasso e con una sola coperta, su una tavola di cemento.



I figli bambini di "Evaristo", con la madre di Evaristo, Felicitas Cartolini, e la sorella Lucia, si rifugiarono in Francia dove vivono tuttora. Solo una volta, grazie alla Caritas internazionale, hanno potuto visitare la madre in carcere. Felicitas da allora tenta, con l' aiuto finanziario di pochi amici, la revisione del processo. A giugno scorso finalmente la sentenza, tuttavia ancora negativa : la condanna è stata tramutata da ergastolo a 30 anni, per terrorismo. Adesso l' estremo e ultimo tentativo, il ricorso, per il quale Felicitas è partita per il Perù, con scarsi mezzi finanziari. Per montare il nuovo processo gli avvocati chiedono soldi, ma quelli di cui dispone Felicitas sono pochi, messi insieme dal solito piccolo numero di persone che da allora la aiuta. Questo il motivo per cui organizziamo la cena di solidarietà dalla quale vorremmo raccogliere più soldi possibile.





PS Una breve di biografia del Comandante Evaristo fu pubblicata su Il Manifesto del 27.12.1996. In una lettera da lui scritta nei giorni dell' occupazione dell' ambasciata si legge : "A volte nella vita non resta altra scelta che compiere atti estremi". (A.Z.)