[NuovoLab] La "PROTESTA" si fa anche sul web

Borrar esta mensaxe

Responder a esta mensaxe
Autor: Edoardo Magnone
Data:  
Para: forumgenova
Asunto: [NuovoLab] La "PROTESTA" si fa anche sul web
tratto da:
http://www.tgcom.mediaset.it/tgtech/articoli/articolo321439.shtml

___________________________________
La guerra si fa anche sul web
Attaccati siti israeliani e americani

Nell'era di Internet la guerra non si fa solo con i missili. Niente di strano
quindi se a un raid dell'esercito di Tel Aviv si risponde con un attacco a un
sito israeliano. Negli ultimi giorni non sono state poche le intrusioni nei
siti web americani e israeliani in segno di protesta contro i bombardamenti in
Libano. Ma quello che stupisce, è che gli attacchi non sono opera di terroristi
informatici islamici, ma di hacher di mezzo mondo.

Gli attacchi, principalmente costituiti da defacement (oscuramento di alcune
pagine di un sito web, sostituite con un messaggio o un immagine da parte
dell'autore dell'attacco), come sottolinea Zone-H , osservatorio indipendente
che dal 2002 tiene un monitoraggio dei crimini commessi via Internet colpiscono
le pagine web di enti commerciali e governativi sia israeliani che statunitensi,
tra cui la Nasa, l'università Berkeley, siti militari e governativi americani.

Di tutte le intrusioni registrate dal 13 luglio ad oggi, circa 8000 sono di
matrice politica e quasi 1500 hanno una motivazione di tipo patriottico. Ma
l'aspetto caratterizzante di questa vicenda è che le intrusioni non provengono
solo da hacker turchi, marocchini e in generale appartenenti alla comunità
internazionale che riunisce le persone di fede islamica in ogni parte del
mondo. Infatti, contrariamente a quanto accaduto in passato, la mobilitazione
va oltre le ragioni religiose e ha raccolto adesioni in tutto il modo,
soprattutto in Sud America.

Il sito della Nasa è stato attaccato da un team di hacker sudamericani noto come
"Beyond Hackers Team" che ne ha oscurato alcune pagine inserendo un messaggio
riferito alle azioni di guerra: "No war This is a cyber-protest". Molti
defacement riportano foto e dichiarazioni che mirano a sottolineare gli aspetti
più distruttivi di quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza e nelle zone
limitrofe, come il messaggio di EL_MuHaMMeD che attraverso una ampia galleria
fotografica si concentra sulla condizione delle famiglie palestinesi e conclude
con l'appello: "Europen Union and United Nations being silent to this don't shut
up to this oppression..!! When someone make a movement it's a blame but Israel
make it WHY everybody is silent". Questo è solo l'inizio, perchè la guerra
informatica proseguirà fino a quando andranno avanti il conflitto in Medio
Oriente, e forse continerà anche quando sarà firmata la tregua.