Re: [Cm-roma] l'articolo del giornale

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Autor: viviciclica
Data:  
Dla: Prepariamoci a invadere Roma
Temat: Re: [Cm-roma] l'articolo del giornale
direi semplicemente di firmarla in tanti , nome e cognome , e di mandarla a
IL GIORNALE

..chissà che ne penserebbe il fondatore......
tale indro montanelli.....

ciclofficina don chisciotte <ciclofficina.donchisciotte@???> ha scritto: 
    io ritengo altamente offensivo ciò che il giornale ha scritto sia
sulle piste ciclabili terzomondiste che sull'ex snia, rea di aver
okkupato (scritto con la k cosi siamo ancora piu sicuri del messaggio
provocatorio) circa 35 centimetri di carreggiata in favore delle due
ruote a pedali, rigorosamente.
propongo come diceva andrea sul sito romapedala di scrivere una
lettera di protesta al giornale, ma di farlo in tanti, in modo da dare
la possibilità a lorsignori di chiedere umilmente scusa, e perchè no,
correggere il tiro.
dovremmo farlo tutti, presonalmente e come associazioni,
mantenendo ovviamente un certo distacco dal csoa, dalla pratica o
global e via cosi...
qualcuno ha l'indirizzo mail del giornale?


ecco la mia lettera, ne potete fare le copie che volete o anche
modificare quanto scritto


cari pennivendoli del "Giornale",

trovo altamente offensivo, in quanto ciclista urbano di lunga data, la
foto con didascalia delle piste ciclabili abusive tratteggiate sulla
prenestina dai ragazzi del centro sociale snia viscosa.
a parte il lapidario quanto erroneo titolo no global, che si sa, usate
ormai solo voi, direi che mancate della piu semplice ed elementare
capacità di analisi del contesto ciclabile di roma, che vado ad
illustrarvi, tanto per fare il lavoro che voi dovreste aver svolto
prima di buttare giu queste quattro scemenze una dopo l'altra.
roma è una metropoli urbana europea, e come tale, dovrebbe essere da
tempo impegnata nella stesura di piste ciclabili, come richiede la
comunità europea, gia da diversi anni
(http://ec.europa.eu/environment/cycling/cycling_it.pdf).
il 73% degli europei è fortemente favorevole alla creazione di piste
ciclabili, e alla loro tutela in quanto promotrice di uno sviluppo
sostenibile. non sono i no global a dirlo, è la commissione ambiente e
protezione civile della comunità europea tutta.

ma andiamo oltre:
da circa dieci anni le maggiori città europee hanno iniziato il
percorso di trasformazione delle vie di trasporto, e rispetto ad esse
il nostro margine di cattiva condotta va incrementadosi di giorno in
giorno. noi le piste ciclabili le critichiamo, gli altri pasei le
costruiscono il piu in fretta possibile, sia per rientrare nei
parametri di Kyoto (che si sa è una invenzione no global) che per
tutelare la salute dei suoi cittadini.
nelle zone di parigi ove ci sono state forti spese per le
infrastrutture ecologiche (vedi blocchi del traffico, isole pedonali,
piste ciclabili, e via dicendo) le malattie cardiovascolari, le
malattie respiratorie e numerosi sindromi da eccesso di inquinanti
sono drasticamente scese, e la popolazione locale, vedendone i
risultati, ne ha richiesto l'ampliamento.
(http://ec.europa.eu/environment/eufocus/clean_air_it.pdf)

e Roma? roma niente, o meglio, meno di niente, perchè a roma, oltre a
non avere un piano di rete ciclabile urbana come si deve, si permette
il lusso di costruirsi piccole e costosissime piste ciclabili che poi
okkupa (da sola) con meravigliosi stands piantati nel selciato pagato
dai romani contribuenti, e che nulla hanno a che vedere ne con
l'ecologia, ne con la bicicletta, ne tantomeno con l'idea di
democrazia da voi tanto plaudita. anzi, questi baracconi sorti sulle
piste ciclabili lungo il tevere hanno permesso ad altre macchine di
entrare a far parte del paesaggio lungo il fiume, per scaricare quelle
merci che ogni sera vengono vendute a caro prezzo a romani che dopo
aver parcheggiato le loro macchine alla meno peggio, si riversano sul
lungotevere ignari del fatto che i loro soldi siano stati buttati in
una opera inutile e costosa.

e cosi, potrei continuare per ore a citare gli ottimi esempi delle
città nord europa, guidata anche da politici di centro destra con una
visione davvero democratica della città.
Politici e persone, polis come si diceva un tempo, che sanno bene cosa
significhi per la comunità intera progettare piste, costruirle,
dialogare con le circoscrizioni interessate, con gli utenti e le
associazioni, e persino con i commercianti, che da questa visione
della città hanno tutto da guadagnare.

una ultimissima cosa, questa volta molto personale:
quando i vostri figli contraggono le malattie respiratorie che le
vostre automobili producono ogni giorno, di chi sarà la colpa? dei no
global che non l'hanno impedito?
e quando trovate parcheggio davanti alla sede del vostro "giornale",
pensateci, probabilmente quel giorno c'è qualcuno che ha rinunciato
all'automobile, e ha lasciato un posto in piu per voi.

cari sputasentenze a sbafo, vi saluto

giuseppe caprarelli
ciclista romano,
orgoglioso utente delle piste ciclabili

vivianne diaferia

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