Lunedì 15 Maggio gli studenti bolognesi si sono ripresi Piazza Verdi, in
barba ad autorizzazioni e divieti, polemiche sterili, strumentalizzazioni
politiche e provocazioni fasciste.
Abbiamo voluto trasmettere un messaggio semplice ma forte: gli studenti sono
in grado di prendersi la piazza, viverla e farla vivere, riempirla di idee e
di sogni, di allegria e radicalità con o senza l'autorizzazione della
Questura. Ci è sembrata l'unica risposta possibile alle posizioni di chi
vuole vietare ogni genere di iniziativa politica in Piazza Verdi per i
prossimi mesi, o alla provocazione di AN che chiede la piazza a giorni
alterni per i prossimi mesi al solo scopo di impedire la nostra 3 giorni.
Abbiamo riempito la piazza con mostre e infopoint, musica e microfono
aperto, basket di strada e macedonia per tutti. Crediamo di aver dimostrato
anche che le iniziative studentesche in Piazza Verdi non significano
necessariamente disturbo per i residenti, e che un conto sono i reali
accorgimenti da adottare per rendere sostenibile l'impatto delle iniziative
sul quartiere, un altro conto sono i deliri proibizionisti di "Stop al
Degrado".
Noi continueremo comunque ad aprire dal basso spazi di confronto, su Piazza
Verdi e in Piazza Verdi, ad attraversare quotidianamente la piazza con i
nostri contenuti e le nostre iniziative, a costruire momenti di socialità
libera e gratuita.
E in questi giorni costruiremo percorsi di mobilitazione e apriremo spazi di
dibattito in zona universitaria, in vista dell'assemblea pubblica su
"Europa, Università, Precarietà" a cui porteranno il loro contributo
studenti delle facoltà ribelli di Roma, Torino, Padova e Pisa e che si terrà
giovedì 18 alle 16 in Via Zamboni 38.
Rete Universitaria
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