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Aihe: [NuovoLab] dall'acquasola a ponte caffaro lacittà scippata dai parcheggi
da repubblica di martedi 7 febbraio 2006

L´INTERVENTO
Dall´Acquasola a ponte Caffaro la città scippata dai parcheggi
MICHELE MARCHESIELLO

Cara rEPUBBLICA, no, questa volta non posso lasciare sola Marina Poletti. a
gridare allo scandalo, permettendo che passi per un´ordinaria lite tra
architetti un po´ troppo impulsivi, premiati o delusi nelle loro
aspettative.
Questa volta la misura è davvero piena, e non possiamo più - per genovese
scetticismo, pigrizia, diffidenza dell´arena mediatica - impedire a noi
stessi di parlare pubblicamente, e se necessario attuare iniziative in
difesa della città.
Perché non si tratta più ormai della difesa di singoli "cortili" o
"ridotti", siano le Piscine Comunali ("Comunali", come le ricordiamo e come
vorremmo che restassero di nome e di fatto), Piazza Dante (pensate: ci
piace proprio per tutti quei falsi d´epoca che la compongono), l´Acquasola
(ancorché lasciata penosamente degradare a parcheggio per cani e bambini),
le mura di Malapaga (destinate a essere affiancate da un altro parcheggio
al posto della gloriosamente brutta caserma dei vigili del fuoco), i Parchi
di Nervi (meglio noti ormai come "I parcheggi di Nervi").
È la città intera che ci viene scippata, con l´illusione (puramente tale:
non è certo creando parcheggi e silos privati che si risolve il problema
della circolazione) di poter tornare - domani? - a viverne civilmente e
umanamente gli spazi.
Nel frattempo un gruppo di illusionisti e jongleurs cerca di distrarci con
il Mitico Affresco, le polemiche autoreferenziali che esso si sforza di
suscitare, i magnifici progetti e progressisti di una calviniana città
inesistente, se non come enclave assediata dal traffico.
Insieme, tutti, senza riserve e diffidenze ma con sacrosanta indignazione,
dobbiamo finalmente chiedere conto del nuovo sacco cui la nostra città sta
per essere sottoposta. Sacco imminente, ma non troppo: sino a ieri,
passando sotto la mega struttura - di ponte Caffaro, alcuni potevano
pensare che si trattasse di una mostruosità provvisoria, accettabile solo
come tale, e non come epifania o incubo degna di Metropolis, priva per di
più della sua truce bellezza.
La città del mare sta diventando davvero una città talpa, con sporadiche
emergenze in stile ‘giardini di plastica´, Luna Park tematico o
Mirabilandia?
Da un lato ci si vuole sedurre con la prospettiva di un futuro remoto
(ormai anche vent´anni sono spaventosamente lontani dal nostro presente),
con il miraggio di un improbabile ritorno alla "antica grandezza" di una
Superba che Linea Verde ogni mattina segnala come la città più difficile da
raggiungere e quella da cui è più difficile uscire. Incidentalmente: quale
blocco di interessi impedisce la realizzazione di un vero percorso di
circonvallazione?
Dall´altro lato - impossibilitati a muoverci dentro la città - siamo presi
in ostaggio da una miriade di progetti che cercano di venderci la loro
bruttezza e il loro carattere speculativo con la prospettiva di una vita
sotterranea e talpesca, noi e i nostri suv comprati a rate.
Le elezioni premono, improvvisamente per alcuni mesi le nostre opinioni e
le nostre domande al potere avranno un peso supplementare. Vogliamo
profittarne, tutti insieme e farci sentire?