Si potrà finalmente ultimare il tratto di sei chilometri di binari che manca
tra la Flaminia e la Salaria. Gli artigiani di Tor di Quinto saranno
trasferiti a Prima Porta.
Il sogno di vedere Roma circondata da un anello di binari su cui corrono i
treni metropolitani bianchi e blu diventerà una realtà. Dopo 60 anni di
attesa e di polemiche potrà essere ultimato il circuito ferroviario, il
percorso su ferro che si muove intorno alla zona centrale della Capitale cui
manca l'ultimo tratto, quello della zona di Tor di Quinto, dove si vedono
ancora le distese di lamiere multicolori degli sfascia carrozze.
I lavori per il completamento dell'anello, che permetterà di agevolare gli
spostamenti da una parte all'altra della città con una sorta di nuova
metropolitana, potranno essere finalmente avviati grazie alla soluzione
trovata per lo spostamento proprio dei capannoni degli artigiani che operano
lungo il tracciato
.
L'operazione, i cui particolari saranno illustrati domani dal sindaco,
prevede in particolare il trasferimento degli sfasci di Tordi Quinto in
un'area a Prima Porta, la mossa strategica che consentirà la chiusura della
tratta ancora impraticabile a nord.
Insomma, finalmente sono pronte le documentazioni per gli espropri dei
terreni occupati e si è trovato il punto di svolta per la realizzazione di
quei sei chilometri di binari tra la Salaria e la Flaminia che a tutt'oggi
disegnano un circolo spezzato.
Il Campidoglio è passato alla fase finale del progetto, il timing è serrato.
L'accordo con le ferrovie è stato a lungo limato. I trasferimenti già
previsti e così si potrà ricucire il filo, congiungere le ultime propaggini
dei binari per i quali era indicato un tracciato preciso. Una ricongiunzione
inseguita ormai da quasi 25 anni, che sembrava cosa fatta ai tempi dei
Mondiali di calcio del 1990, ma che purtroppo allora sfumò.
Le attività di artigiani, fabbri e anche piccole aziende della siderurgia,
falegnami, carrozzieri e sfasci, alcuni dei quali hanno anche un regolare
contratto d'affitto con Fs, sono state censite e per loro si pensa ad
un'area di proprietà pubblica a Prima Porta.
Poi potranno partire i lavori, e uno dei punti nodali sarà il nuovo ponte
ferroviario sul Tevere che per la prima volta consentirà ai treni che
corrono verso nord, verso Viterbo, di poter continuare la marcia in maniera
circolare e andarsi a congiungere con la stazione di Tor di Quinto e, più in
là, a Prati Fiscali. E proprio a Tor di Quinto il piano regolatore prevede
un nodo di scambio metropolitano che congiungerà una stazione della
metropolitani C, la ferrovia Roma Nord e l'anello ferroviario.
Articolo di Paolo Boccacci, tratto da "Roma - Cronaca" de "la Repubblica" di
sabato 28 Gennaio 2006, pag. VII.
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