Autor: cetrusco Data: Para: INCONTROTEMPO, NETWORK ANTICAPITALISTA Asunto: [Incontrotempo] Hmatu Lambarki è stato ucciso perché un patriota sahrawi
Hmatu Lambarki è stato ucciso perché un patriota sahrawi
Il 30 ottobre Hmatu Lambarki è stato arrestato, condotto in commissariato ad Al Aaiun, torturato fino alla morte e quindi abbandonato ai bordi di una strada. Lambarki era un attivista sahrawi ed è stato ucciso poiché, durante una manifestazione, aveva osato sventolare la bandiera della propria nazione nella capitale amministrativa del proprio Stato.
È l'episodio più recente di una guerra di aggressione mai dichiarata ma comunque condotta con ferocia dal Marocco contro la Repubblica Araba Sahrawi Democratica (R.A.S.D.), una repubblica nata nel 1976, composta da circa 200.000 persone, e riconosciuta da ventotto Stati africani, oltre che da Cina, India, Messico, etc. Da secoli il popolo sahrawi subisce i soprusi coloniali degli spagnoli (nel Novecento coadiuvati dai francesi), da trent'anni le torture sistematiche, le deportazioni nel deserto, la vita in campi profughi imposti dal governo marocchino, da quasi venti anni attende un referendum sull'indipendenza dal Marocco, stabilito nel 1988 dall'ONU con la risoluzione 621/88 e con l'istituzione della MINURSO (Missione delle Nazioni Unite per il referendum del Sahara occidentale). Nonostante ciò, il referendum, previsto per la prima volta per il gennaio del 1992, viene pretestuosamente rimandato dal Marocco, nel silenzio dell'ONU e con il tacito appoggio degli Stati occidentali, ovviamente avversi a ogni forma di autodeterminazione dei popoli, sebbene nelle sedi istituzionali siano pronti ad appoggiare a parole ogni rivendicazione nazionale.
Il copione è il solito: la comunità internazionale riconosce lo Stato palestinese ma poi non agisce contro le ripetute violazioni (delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU) di Israele e il suo arsenale nucleare fuori da ogni controllo[1], bombarda l'Iraq con la scusa di "punire Saddam Hussein per le violenze contro i kurdi" ma poi consegna Abdullah Ocalan alla Turchia fascista e non muove un dito contro la sistematica repressione turca del PKK, promuove gli accordi fra la Spagna e il Paese Basco ma non ritiene illegittima la messa al bando di Batasuna. Si tratta della stessa comunità internazionale che non ha nulla da obiettare sulla fondazione di numerose cattedre di linguistica sarda nelle università di tutto il mondo ma nulla dice sul pluridecennale processo di soppressione della lingua sarda viva e parlata attuato dallo Stato italiano.
Sardigna Ruja vuole esprimere la propria solidarietà alla lotta del popolo sahrawi contro l'egemonia marocchina, denunciare la gravissima posizione europea e ribadire il totale appoggio ai movimenti che lottano per la libertà nazionale e contro lo sfruttamento imperialista e capitalista.