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Autor: Gabriele Focosi
Data:  
Asunto: [Forumlucca] Publiacqua, il comunicato stampa del comitato promotore
Rete dei Movimenti Toscana
Comitato Promotore
Legge Iniziativa Popolare per la Ripubblicizzazione dell’Acqua in Toscana

PUBLIACQUA-ACEA:

SI MERCIFICA IL DIRITTO ALL’ACQUA

SI PRIVATIZZA LA POLITICA

43.000 Cittadini della nostra Regione hanno firmato, nei mesi scorsi, la
Legge di Ripubblicizzazione del Servizio Idrico Regionale promossa dalla
Rete dei Movimenti della Toscana.
            In base a questo il comitato promotore aveva invitato i 49
Sindaci dell’ ATO 3  (Medio-Valdarno) ad aprire un Tavolo di Confronto
“Pubblico” in attesa che la Proposta di Legge d’Iniziativa Popolare seguisse
il suo iter in Consiglio Regionale.sospendendo le procedure di entrata in
Pubbliacqua S.p.A. della multinazionale ACEA S.p.A capofila di una  cordata
di privati tra i quali Caltagirone ed il Monte dei Paschi
Il 21 settembre ’05 i Sindaci dell’ ATO 3,  convocati dall’Assessore Paolo
Coggiola, con atto di imperio e grande cecità politica, hanno formalizzato l
’entrata di ACEA S.p.A.
Il Comune di Roma detiene il 51% delle azioni di questa società  i cui
comportamenti gestionali hanno provocato recentemente, in Honduras, una
rivolta popolare repressa col sangue. Chi controlla Acea? Forse il suo
partner tecnologico, la Belga Electrabel, che risulta di proprietà della
multinazionale “dell’ acqua” SUEZ le cui  politiche gestionali, impedendo l’
accesso  all’Acqua, generano analoghi effetti nelle aree più povere del
Mondo.  Gran bel risultato per la Toscana di San Rossore e Firenze Città di
Pace.


Riteniamo quest’ atto una risposta politica inaccettabile e grave venendo
da Amministratori, essenzialmente del Centro-Sinistra , che in tutti i
contesti pubblici hanno voluto connotarsi con l’ accoglimento delle istanze
partecipative sorte a livello internazionale e focalizzate nel Social Forum
di Firenze che ha rappresentato una delle iniziative politiche popolari più
grandi della intera storia europea.

L’arroganza di questo atto stupisce perché oltre a negare il civile
confronto con i Cittadini , ignora le conclusioni politiche dei loro stessi
Congressi e le elaborazioni programmatiche dell’ Unione proprio nella
specifica materia della Gestione Idrica.

Arroganza cieca che impedisce loro di vedere come queste pratiche politiche
li accostino a parti consistenti di quelle forze partitiche che intendono
sostituire nel Governo del Paese ma che in alcuni casi, come al Comune di
Milano, hanno accettato di sospendere analoghi processi ed aperto un tavolo
di confronto con la Società Civile, le Forze Politiche e Sindacali.

Arroganza ideologica che provoca, in strati sempre più ampi e trasversali
della Società Civile affiancati in questa e in molte altre vertenze in
materia di Beni Comuni., la crescita di forti dubbi sui reali interessi
perseguiti dalle Amministrazioni,

Arroganza ideologica e preconcetta nel rifiutare il dialogo con i soggetti
concretamente attivi nel territorio da un lato e dall’altro intuibile sotto
forma di pressione politica verso quei soggetti, interni alle maggioranze
politiche in essere , che hanno attivamente appoggiato questa Proposta d’
Iniziativa Popolare.

Riteniamo che queste chiusure ideologiche rappresentino una minaccia non
trascurabile del tessuto e delle dinamiche democratiche.

Invitiamo pertanto tutti i soggetti attivi sul territori ad alzare il
livello di vertenzialità; l’atto compiuto dai Sindaci dell’ ATO 3 non mette
in discussione la sola Proposta di Legge ma istituzionalizza un
inaccettabile “autoritarismo maggioritario”

Firenze 24/ 09/ 2005