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Sent: Thursday, September 01, 2005 4:51 PM
Subject: [saluteambiente] 1300 morti per amianto-Eternit
MORTI PER AMIANTO
ETERNIT SOTTO ACCUSA
Avvisi di garanzia per disastro doloso
ai proprietari dell'azienda svizzera
articolo pubblicato su l'Unità del 24 luglio 2005-09-01
DAL 1970 LE VITTIME SONO STATE 1.300
I LEGALI CHIEDONO UN RISARCIMENTO DI 60 MILIONI DI EURO
Tre avvisi di garanzia per disastro doloso, reato punito con il carcere fino
a dodici anni, sono stati invitati dalla procura di Torino ai proprietari
della multinazionale svizzera Eternit per la morte di quasi 1.300 persone
dovuta ad esposizione all'amianto.
La procura di Torino ha contestato ai fratelli Thomas e Stefan Schmidheiny,
membri di una delle più note e ricche famiglie elvetiche e al barone belga
Louis de Cartier de Marchienne i decessi avvenuti negli stabilimenti
italiani di Cavagnolo (Torino), Casale Monferrato (Alessandria), Rubiera
(Reggio Emilia), Bagnoli (Napoli).
Oltre al disastro doloso, il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello ha
contestato ai tre indagati anche il reato di omicidio colposo e quello di
omissione di cautele contro gli infortuni.
Il procedimento era partito nel 2003 per fare luce sul decesso di alcune di
decine di italiani che dopo avere lavorato in Svizzera erano morti per
mesotelioma e asbestosi, malattie legate all'esposizione all'amianto. In
seguito i pubblici ministeri torinesi (un pool composto, oltre che da
Guariniello, anche dai sostituti Sara Panelli e Gianfranco Colace) hanno
allargato i controlli a quanto è avvenuto negli stabilimenti italiani della
multinazionale, raccogliendo, alla fine, le <<storie sanitarie>> di quasi
1.300 persone morte a partire dal 1970. La tesi degli inquirenti, in quello
che - per numero delle parti lese - è sicuramente il più grande procedimento
mai avviato dalla magistratura torinese, è che i vertici della Eternit
debbano essere considerati responsabili. Molti processi, negli ultimi anni,
sono stati avviati per punire i rappresentanti italiani della
multinazionale, ma finora la famiglia Schmidheiny non era stata chiamata in
causa in nessuna occasione. Guariniello, adesso, ha convocato formalmente
gli indagati (firmando un <<invito a comparire>> che vale anche come avviso
di garanzia) per l'interrogatorio.
L'ipotesi del disastro doloso è stata formulata perchè - secondo gli
inquirenti - si è creato una situazione di <<pericolo per la pubblica
incolumità>> anche al di fuori degli stabilimenti. L'amianto veniva
impiegato per la lavorazione di strade, tetti, opere murarie, spesso
servendosi di materiale di scarto (il cosiddetto <<polverino>>) che le
aziende regalavano agli imprenditori, ma senza avvertire la popolazione dei
rischi.
Per la procura di Torino l'elevato numero di decessi dimostra che il
disastro è avvenuto. Ed è scattata l'aggravante che prevede, in caso di
condanna, una pena massima di 12 anni.
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PER 1.300 MORTI CAUSATE DA AMIANTO
INCHIESTA ETERNIT
TRE AVVISI DI GARANZIA
articolo pubblicato su La Repubblica del 24 luglio 2005
TORINO - Tre avvisi di garanzia per disastro doloso, punito con il carcere
fino a 12 anni, sono stati inviati dalla procura di Torino ai proprietari
della multinazionale svizzera Eternit per la morte di 1.300 persone dovuta a
esposizione all'amianto. Contestati i decessi negli stabilimenti di
Cavagnolo (Torino), Casale Monferrato (Alessandria), Rubiera (Reggio
Emilia), Bagnoli (Napoli).
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