Autor: xawcos@tin.it Data: Asunto: [Consumo critico - Milano Social Forum] Solidarietà a Farid Adly
Molti di noi hanno conosciuto Farid a Milano, per il suo lavoro a Radio
Popolare e in alcuni giornali. In questi giorni Farid è stato minacciato
di morte dopo aver denunciato i danni causati dalle discariche a cielo aperto
nelle valli dei torrenti Inganno e del Furiano, ad Acquedolci vicino a Messina,
dove lui vive da tempo svolgendo attività politica.
Credo doveroso per tutti noi inviare messaggi di solidarietà a Farid: anbamed@???.
Di seguito trovate le spiegazioni di quanto successo.
Abbracci, Stefano Costa
LA NONVIOLENZA È IN CAMMINO n. 895
Foglio quotidiano di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per
la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini.
Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail:
nbawac@???
EDITORIALE. CON FARID ADLY
[Farid Adly, autorevole giornalista (apprezzato collaboratore del "Corriere
della sera", "Il manifesto", Radio popolare di Milano, ed altre notissime
testate) e prestigioso militante per i diritti umani, è direttore dell'agenzia-stampa
"Anbamed. Notizie dal Mediterraneo" (per contatti: anbamed@???);
Alcuni giorni fa ad Acquedolci, il centro siciliano in cui vive e lavora,
ha subito una grave intimidazione mafiosa: è stato minacciato di morte per
impedirgli di svolgere il suo lavoro di inchiesta, documentazione e denuncia,
con particolar riferimento alla sua concreta azione in difesa dell'ambiente,
della legalità, dei diritti di tutti. Per più dettagliate informazioni cfr.
anche il n. 890 di questo notiziario; per contatti ed informazioni ulteriori:
tel. 3398599708, o anche 0941730053]
A Farid Adly, prestigioso intellettuale e giornalista, vittima alcuni giorni
addietro di una grave minaccia di morte, stanno pervenendo numerose, autorevoli
attestazioni di solidarietà. Insieme a lui il prossimo venerdì 15 aprile
sarà ad Acquedolci, il centro dei Nebrodi in provincia di Messina in cui
Farid Adly vive e lavora, il parlamentare europeo Claudio Fava, figlio del
martire della resistenza antimafiosa Pippo Fava; insieme alle ore 21 in
piazza del municipio terranno un comizio che sarà un momento forte di riflessione,
di denuncia, di testimonianza, di resistenza e di liberazione; di lotta
per la verità, per la legalità e la democrazia, per i diritti di tutti,
per la difesa della biosfera, per contrastare il potere mafioso e le mille
forme di complicità con la violenza, la menzogna, la corruttela. Deve essere
chiaro a tutti che Farid Adly non è isolato: che lui ed i suoi compagni
di lotta di Acquedolci hanno il sostegno persuaso, la solidarietà autentica,
l'aiuto concreto di tutte le donne e gli uomini che condividono la loro
lotta per la salvaguardia della biosfera, per i diritti civili e sociali
di tutti, per la convivenza democratica e lo stato di diritto.
Che le intimidazioni mafiose contro di lui non riguardano solo lui, ci riguardano
tutti. Che a lottare contro le intimidazioni mafiose, contro le devastazioni
ambientali, contro una gestione discutibile - o pusillanime, o peggio -
della cosa pubblica, non c'è solo lui: ci siamo tutti.
* Ma c'è di più: Farid Adly all'impegno civile e professionale che ha fatto
sì che da decenni in Italia ed in altri paesi del bacino del Mediterraneo
sia uno dei più stimati operatori sia dell'informazione democratica, sia
del dialogo interculturale, sia del pensiero e dell'azione di solidarietà,
di giustizia e di pace, aggiunge una qualità ulteriore: l'essere un amico
della nonviolenza. Farid Adly è quindi non solo un lottatore per la verità,
la democrazia, i diritti, ma questo impegno adempie con quel peculiare rigore,
quella particolare coerenza, quella profonda limpidezza ed intransigenza
che il concetto di nonviolenza designa. Ad Acquedolci insieme a Farid Adly
e i suoi compagni ci sono anche le ombre grandi di Danilo Dolci, e di don
Pino Puglisi, e di Peppino Impastato e di Pippo Fava e delle tante e dei
tanti che all'intimidazione mafiosa e al saccheggio della natura e alla
violenza sulle persone hanno resistito. Ed insieme ci sono e ci saranno
le persone in carne ed ossa, gli esseri umani viventi, che di quelle ombre
si sono messi alla scuola, che recano nel cuore l'eredità di Ninni Cassarà
e di Libero Grassi, di Giovanni Falcone e di Salvatore Carnevale.
* A tutti i nostri lettori ed a tutte le nostre lettrici che non lo avessero
già fatto chiediamo ancora di esprimere solidarietà a Farid Adly, di prendere
pubblicamente posizione, di far circolare l'informazione sulla lotta che
Farid Adly sta conducendo, sul rischio cui è esposto. Se qualcuno può aver
pensato che un singolo Farid Adly possa essere "mandato a casa in una bara"
(questa l'esplicita minaccia proferita dal latore dell'intimidazione mafiosa
la sera del 2 aprile), sappiano sia i sicari che i mandanti che a contrastare
i loro crimini non c'è un solo Farid Adly, ma innumerevoli: siamo tutti
Farid Adly, come siamo tutti Fuenteovejuna. Tutte e tutti vi invitiamo ad
inviare dichiarazioni di solidarietà con Farid Adly all'agenzia "Anbamed.
Notizie dal Mediterraneo": e-mail: anbamed@???
LA NONVIOLENZA È IN CAMMINO n. 890
1. APPELLI. PEPPE SINI: SOLIDARIETÀ CON FARID ADLY, MINACCIATO DI MORTE
[Farid Adly, autorevole giornalista e prestigioso militante per i diritti
umani, è direttore di "Anbamed. Notizie dal Mediterraneo" (per contatti:
anbamed@???)]
Farid Adly, persona buona e coraggiosa, prestigioso giornalista impegnato
per la verità e i diritti di tutti, operatore di pace e di giustizia, costruttore
di dialogo, amico della nonviolenza, ha ricevuto una grave minaccia di morte.
A Farid Adly esprimiamo la nostra piena solidarietà. A tutti coloro che
ci leggono chiediamo di prendere posizione, di diffondere la notizia, di
esprimere sostegno a Farid, di far sapere a chi lo minaccia che Farid non
è solo con i suoi compagni di lotta di Acquedolci, ma che insieme a lui
vi sono tantissime donne ed uomini che con lui lottano per la verità e la
giustizia, per la pace e i diritti umani di tutti gli esseri umani, per
la difesa della biosfera e una società libera, giusta, solidale.
Le dichiarazioni di solidarietà con Farid Adly possono essere inviate all'agenzia
"Anbamed. Notizie dal Mediterraneo" di cui è direttore: e-mail: anbamed@???
* Riportiamo di seguito un comunicato stampa emesso il 4 aprile 2005 dall'unità
di base di Acquedolci dei Democratici di sinistra che dà notizia dei fatti.
"Il nostro compagno ing. Farid Adly, della direzione provinciale Ds - federazione
dei Nebrodi, nonché giornalista, collaboratore del "Corriere della Sera",
di Radio Popolare e del "Manifesto", è stato oggetto di minaccia di morte
da parte di una persona sconosciuta che lo ha affrontato in auto nel centro
di Acquedolci, paese in provincia di Messina, suo luogo di residenza. Le
minacce fanno riferimento ad una trasmissione televisiva, sulla rete regionale
Onda Tv, di confronto con amministratori locali durante la quale l'ing.
Farid Adly ha denunciato i mali del territorio acquedolcese ed in particolare
le discariche a cielo aperto nelle valli dei torrenti Inganno e del Furiano.
Uno sconosciuto ancora da identificare si è avvicinato in auto e ha intimato
all'ing. Farid Adly, in dialetto siciliano, di "parlare di meno in tv, altrimenti
ti manderemo al tuo paese in una bara". Alla pronta azione dell'ing. Adly
che ha chiamato a raccolta i cittadini presenti nella via Nazionale nei
pressi della piazza municipale, il 'picciottò è fuggito in macchina.
Queste inqualificabili minacce sono avvenute la sera di sabato 2 aprile
2005, successivamente all'azione di linciaggio morale compiuta lo stesso
pomeriggio durante i lavori del consiglio comunale, quando un consigliere
comunale ha avuto l'ardire di chiedere retoricamente i risarcimenti per
i danni arrecati, a suo dire, all'immagine di Acquedolci. Il sindaco aveva
ulteriormente rincarato la dose, facendo un discorso sopra le righe e senza
la possibilità di ribattere da parte nostra, accusando l'ing. Farid Adly
di essere all'origine del ritardo della bonifica delle bombe ecologiche,
"perché le sue denunce con le 'gite turistiche', ha affermato il sindaco,
avevano allertato l'Antimafia, i Carabinieri e la Guardia di Finanza e provocato
il conseguente sequestro dei siti definiti vere e proprie bombe ecologiche".
"Non facciamo un collegamento diretto tra i discorsi del consiglio comunale
e le minacce mafiose, ha detto il segretario dei Democratici di sinistra
di Acquedolci, Giuseppe Carone, ma il linciaggio morale e l'istigazione
all'odio dei politici, possono dare l'impressione dell'isolamento del nostro
partito presso i 'picciotti' e da lì il passo è breve verso l'azione intimidatoria.
Ma non ci intimidiscono! Noi continueremo a denunciare i mali di questa
città e il fallimento di questa amministrazione, che ha portato al declino
di Acquedolci".
L'ing. Farid Adly ha sporto regolare denuncia alle autorità competenti per
l'identificazione dell'autore dell'atto intimidatorio. "Sono per natura
e per impegno un seguace della nonviolenza, ha detto Adly, chiunque abbia
messo in atto questa azione si qualifica da sè; noi risponderemo con la
fermezza, la legalità e con la massima fiducia nelle istituzioni. Chiediamo
a tutti di rispettare il confronto democratico e di rispondere alle nostre
critiche con la dialettica politica. Altrimenti - ha aggiunto - si darebbe
spazio a coloro che vogliono pescare nel torbido. I nostri amministratori
devono dimostrare determinazione contro le illegalità palesi che si compiono
quotidianamente nel nostro territorio. Non è ammissibile rovesciare la logica,
sostenendo che chi denuncia i mali del territorio infanga il nome della
città. Noi riaffermiamo che il nome di Acquedolci è infangato da chi non
compie il suo dovere di amministratore. Che si faccia un esame di coscienza
prima di pronunciare accuse. Il signor sindaco non può dire in televisione
che io sporco i giornali, piuttosto faccia pulire le strade del paese e
provveda alla bonifica delle pattumiere a cielo aperto nelle valli dei torrenti".
"Ringraziamo i tanti che ci hanno espresso solidarietà, fiducia e sostegno
- ha concluso il segretario Giuseppe Carone - e promettiamo loro che non
demorderemo dall'azione legale e coerente per l'interesse collettivo di
tutti. Siamo sicuri di essere in tanti e in buona compagnia". Così il comunicato
stampa dei Ds di Acquedolci. Per ogni ulteriore informazione: tel. 3398599708,
o anche 0941730053.
* Ci permettiamo di chiedere a tutte e tutti coloro che ci leggono di fare,
subito, un gesto di solidarietà, diffondendo la notizia e scrivendo a Farid
Adly (presso "Anbamed. Notizie dal Mediterraneo", e-mail: anbamed@???);
un gesto di solidarietà che è anche un segno di gratitudine per quanto Farid
Adly da tanti anni sta facendo.