[NuovoLaboratorio] Bolzaneto: archiviati 100 indagati

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Autor: brunoa01@aleph.it
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Asunto: [NuovoLaboratorio] Bolzaneto: archiviati 100 indagati
lavoro repubblica



Dopo le 47 richieste di rinvio a giudizio, i magistrati chiudono i fascicoli nei confronti di molti infermieri e militari
G8, scagionati cento indagati
Botte a Bolzaneto, niente processo per il giudice Sabella

Tra le righe un nuovo particolare: "pulizia" a tempo di record per l´arrivo di Castelli
MASSIMO CALANDRI


SOTTOSCRITTE e consegnate le 567 pagine di memoria, lucido atto d´accusa nei confronti dei 47 indagati per i soprusi e le violenze perpetrate nella caserma di Bolzaneto durante il G8, per i pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati è tempo ora di archiviazioni. I magistrati ne hanno istruite 102, in via di notifica: riguardano ufficiali, funzionari, militari, agenti, infermieri che a diverso titolo dall´estate di 4 anni fa sono stati iscritti nel registro degli indagati, e che oggi per diversi motivi escono definitivamente dall´indagine sul «centro di temporanea detenzione». Tra di loro anche Alfonso Sabella, pubblico ministero fiorentino, allora responsabile dell´Ufficio ispettivo del Dipartimento dell´amministrazione penitenziaria, ruolo dal quale si è congedato alcuni mesi dopo per presunti contrasti con il direttore Giovanni Tinebra. La notizia delle archiviazioni consente di precisare meglio ruoli e responsabilità all´interno della struttura allestita durante il vertice internazionale, e regala indirettamente un nuovo vergognoso capitolo di queste «brutte pagine» - così come sono state definite dalla Procura - : la notte della visita di Roberto Castelli, in caserma si fece in fretta e furia un po´ di «pulizia» per impedire al ministro della Giustizia di scoprire cosa stava in realtà accadendo. E questo tutto sommato potrebbe anche giustificare quel commento di Castelli all´uscita di Bolzaneto - «Non ho visto nulla di irregolare» - che ha sempre clamorosamente contraddetto le prove raccolte dagli inquirenti, provocando polemiche a non finire.
Nella stragrande maggioranza delle archiviazioni, la chiave sta nel riconoscimento dell´indagato: che il più delle volte non è abbastanza preciso («Mi sembra lui ma non ne sono sicuro», dice la vittima osservando la fotografia mostrata dal pm), altre è incerto o manca del tutto («No, non l´ho mai visti»), oppure è privo di elementi di riferimento («E´ lui», sostengono i fermati, ma non spiegano esattamente luoghi e tempi delle presunte violenze), o ancora manca di condizioni di procedibilità (E´ lui e mi ha preso a calci»: ma il picchiato non ha poi sporto querela). Diversa la posizione di Sabella: il magistrato - a lungo pm presso l´antimafia palermitana, protagonista degli arresti di Leoluca Bagarella, Pietro Aglieri, dei fratelli Brusca e del figlio di Totò Riina (proprio su mandato di Bagarella lo scorso anno avrebbe dovuto saltare in aria con la sua auto) - era stato presente nella caserma di Bolzaneto ad aveva assistito ad episodi sopra le righe, ma la sua presenza fu «intermittente». In altre parole, non era nelle condizioni di sapere che quelle forme di vessazione erano continue e ripetute. «A Bolzaneto si limitò a visite occasionali, anche se ripetute, nelle giornate più calde - scrivono Petruzziello e Ranieri Miniati - ; inoltre il suo arrivo in qualche modo era sempre preannunciato in quanto il Magistrato era sempre scortato nei suoi spostamenti. (?) Appare quindi verosimile che nel corso di queste visite, per di più in qualche modo preannunciate, non siano stati posti in essere alla presenza del magistrato singoli e specifici atti di violenza ai danni degli arrestati». Ancora due archiviazioni in particolare: sono quelle degli infermieri Marco Poggi e Marco Pratisoli, che accusarono il medico Giacomo Toccafondi il quale a sua volta li querelò per calunnia. E invece avevano ragione, da qui la chiusura del fascicolo.
La visita del questore. Ieri mattina il questore Salvatore Presenti ha visitato il VI Reparto Mobile della Polizia di Stato di stanza a Bolzaneto. E´ stato ricevuto da Maurizio Auriemma, dirigente del Reparto che da diverso tempo nella caserma organizza visite ed incontri - magistrati, politici, il cardinale Tarcisio Bertone - consapevole del «nuovo» volto di questa struttura e della necessità di aprirsi e confrontarsi il più possibile con la cittadinanza.


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