[Cm-roma] Il Manifesto....

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Autor: Andrea T
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Asunto: [Cm-roma] Il Manifesto....
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Cosa c'entra il "Manifesto"? Leggete questo editoriale recentissimo, in
prima pagina l'11 marzo, che parlando di Fiat affronta la debolezza
dell'economia italiana e ne indaga le cause: «Da noi la domanda è
sostenuta, il risparmio è forte, la creatività non manca. Ma tutto questo
non
basta. Il pil non cresce perchè manca il contributo dell'industria.
Piangersi addosso lamentando l'invasione di prodotti cinesi a basso costo
non
serve .... Il problema è che servono politiche di sostegno dell'offerta
per rilanciare la produzione su basi innovative. Insomma, in Italia non
si consuma poco. Anzi: le classifiche internazionali sulle vendite di auto
e telefonini sono la dimostrazione che i consumatori italiani sono
agguerriti e spendaccioni. Ma mancano prodotti italiani nei settori che
contano in una società industrializzata. Oggi i lavoratori Fiat non
sfilano solo per il loro posto di lavoro e per il loro stipendio - in ogni
caso sarebbero nella ragione - ma perdono un'altra giornata di paga per
urlare che senza l'industria, senza la Fiat che è l'esemplificazione
dell'industria, l'Italia è un paese senza futuro». Galapagos. Potete
leggere
tutto l'articolo su www.ilmanifesto.it . Non c'è traccia, in questo
articolo, di preoccupazioni legate allo stato delle nostre città, alla
qualità dell'aria, ai 600 morti ogni anno nella sola Roma, al degrado
urbanistico e umano in cui siamo precipitati con l'ideologia dell'auto
privata. Non c'è traccia di idee e proposte diverse, di strategie
produttive che incontrino non solo i consumatori "agguerriti e
spendaccioni" ma
anche quelli che vogliono vivere in città più sane ed umane. Per non
parlare poi di effetto serra e di guerre per accaparrarsi le fonti
energetiche. Quando si inizierà a ragionare non in termini di classifiche
di auto vendute ma di città diversamente organizzate, e di treni, tram,
metro, bus, e di biciclette? Anche battendo nuove vie ci possono essere
occasioni di lavoro, a tutti i livelli. E' un problema cui allude anche
Lazzaroni in uno dei suo "pensieri sparsi" in alto a sinistra. N.B.
Sull'argomento "invasione dei prodotti cinesi" v. anche l'articolo
segnalatoci da Otreblig, il docum. 246/2 in
www.unpodisinistra.it/quartiere/quart_doc.html ) (mv)
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