non so se sono clamorosamente off topic con questo post, che arriva ex
post, postericamente alla dismissione di sentenze, ma posto che vi
immagino amici, la posta in gioco che è seria, voglio partecipare.
assente ai clamorosi eventi dei giorni scorsi, d'improvviso tornavo a roma.
Dopo una due giorni di ascolto di racconti, di epiche lotte criptonitiche,
di conversazioni criptiche, di informazioni criptate, di tentativi di
compenetrazioni, di versioni certosinamente comparate, di didplomazia
familiare ( chi vuol capir..capisceammè....)..non mi ritrovo molte
sicurezze..ma molta voglia di confronti.....
mannaggia che se sabato poi nonpossovenire..vabbè...senza offesa..il mio
anti-mantra degli inquieti ...degli a-determinati..o semplicemente degli
incasinati....,-) agli albertidi bene ducati ...con simpatia...e le dita
nel naso...
"Fra me e la vita ci sono sempre stati dei vetri opachi... Non ho mai
saputo se era eccessiva la mia
sensibilità per la mia intelligenza o la mia intelligenza per la mia
sensibilità.
Ho tardato sempre. Non so per quale delle due ho tardato: forse per
entrambe, o per l' una o per l' altra. O forse la terza ha tardato."
Il libro dell' inquietudine - Fernando Pessoa