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Autor: Roberto Guidi
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Asunto: R: [Forumlucca] Fwd: invio articolo
con episodi come questo è una vergogna essere lucchesi...
-----Messaggio originale-----
Da: forumlucca-bounces+roberto.guidi77=katamail.com@???
[mailto:forumlucca-bounces+roberto.guidi77=katamail.com@inventati.org]Per
conto di Marcantonio
Inviato: martedì 1 marzo 2005 21.59
A: forumlucca@???
Oggetto: [Forumlucca] Fwd: invio articolo



invio questa lettera giuntami da maria alessandra a conferma della
bassezza di questo centro destra

leggerla non fa altro che acuire l'amarezza che giornalmente ci portiamo
dietro davanti ad un paese allo sfascio dove il centro destra con arroganza
taglia i diritti conquistati dopo innumerevoli lotte dai cittadini e il
centro sinistra spende 400.000 euro (se non sbaglio) per delle primarie che
vengono sovvertite il giorno dopo

alla faccia di chi deve andare avanti con uno stipendio da operaio, un
contrattino flessibile o una pensione di anzianità e che non ha il tempo di
giocare con i soldi pubblici

... bello schifo




Le ultime amarezze di PAOLO CONTI Corsera 1 marzo 2005

FIRENZE - «Non raccontammo nulla per non addolorare un grande poeta e un
uomo di novant?anni», confida l?italianista Umberto Carpi, ex docente di
letteratura italiana a Roma e Pisa ma anche ex sottosegretario all?Industria
nei governi dell?Ulivo, ora sindaco del piccolo comune pisano di Crespina. C
?è dunque un giallo mai svelato, nelle ultime settimane di vita di Mario
Luzi. È lunedì sera, sono le 20, il suo volto candido e affilato si scorge
appena dalla bara deposta al centro della sala d?Armi a Palazzo Vecchio. C?è
gelo, silenzio, pace. Ma fino a qualche giorno fa, intorno a quell?uomo, che
ora sembra fatto d?aria, c?è stata una tempesta: non poetica ma politica.
Non sull?opera letteraria ma sul senatore a vita.
Un passo indietro. È sabato 11 dicembre 2004, siamo a Lucca. Si apre il
convegno dell?Aislli, l'Associazione internazionale per gli studi di lingua
e letteratura italiana, con una giornata dedicata a Mario Luzi. Il quale
regolarmente arriva, pacato e sorridente. Ma tra gli italianisti, guidati
dal professor Carlo Ossola del Collège de France, serpeggia una notizia:
dieci giorni fa il Comune ha tolto patrocinio e finanziamenti. Stupore.
Qualcuno ricorda la polemica scoppiata pochi giorni prima dopo un?intervista
del poeta a MicrOmega : «I fascisti sono confusi e senza un progetto
coerente. E quella di mettere Gianfranco Fini agli esteri è una scelta
grottesca e pericolosa». E poi la replica del ministro Maurizio Gasparri:
«Non so quali poesie scriva, dice solo sciocchezze. Era meglio, come aveva
suggerito Fiorello, nominare senatore a vita Mike Bongiorno». Dunque, quel
sabato mattina i professori dell?Aislli, riuniti con discrezione attorno al
professor Ossola, riflettono su un dato: la giunta di Lucca (città del
presidente del Senato, Marcello Pera) è di centrodestra, guidata da Pietro
Fazzi, di Forza Italia. Possibile che sia una rappresaglia politica?
La sede resta quella che era, villa Bettini di proprietà comunale. Ma,
secondo gli organizzatori, senza più appoggio né patrocinio effettivo.
Continua Carpi: «Ricordo molto bene la pena di quella mattina. Per età e
prestigio ci trovavamo di fronte a una delle voci più alte, non solo d?
Italia, della nostra epoca. Non rammento alcun rappresentante dell?
amministrazione. Ricordo soprattutto lo sconcerto, tra noi italianisti,
quando si seppe della marcia indietro del Comune. Ne parlo malvolentieri, ho
un grande concetto di quella città. Mi pento ancora di non aver organizzato
una raccolta di fondi tra altri comuni della Toscana. Fu un atto sciocco,
servile. Per questo decidemmo di continuare, onorando Luzi e tacendo su
tutto. Non rivelammo nulla ai giornali perché il poeta non sapesse. Ma ora
si può raccontare tutto».
Dal comune di Lucca arriva una durissima e secca smentita da parte del
capo ufficio stampa Massimiliano Paluzzi: tutto falso, il convegno fu
regolarmente finanziato dal Comune, inclusi i soggiorni dei convegnisti
(«non Luzi perché ripartì in giornata»). Venne confermata la sede ufficiale.
Mancò solo, sostiene Paluzzi, la distribuzione degli atti del precedente
convegno su Ungaretti ma solo perché gli estensori delle bozze non avevano
presentato il loro lavoro. Ma l?Aislli (e certo non solo Carpi) conferma
tutto: il patrocinio mancò. Conclude Carpi: «Dieci giorni dopo la nomina a
senatore a vita, dal centrodestra cominciarono subito a contestare Luzi. C?è
un dato oggettivo. Al di là di ogni possibile intenzione, gli attacchi a
Luzi erano attacchi a Ciampi».
Il poeta dunque si amareggiò non poco per ciò che accadeva intorno al
senatore a vita. Racconta la poetessa Alba Donati, che Luzi scelse con pochi
altri come «testimone» durante la giornata d?onore che Firenze gli dedicò il
20 ottobre per i suoi novant?anni: «Era senza dubbio turbato, fisicamente
affaticato durante quelle polemiche. Certe discussioni affaticano un uomo di
novant?anni». Forse un ulteriore carico arrivò dopo l?ultimissimo caso,
quello seguito a un articolo apparso su Il Messaggero il 3 gennaio. Nel
testo di un?intervista con lui apparve questa frase, attribuita a Luzi,
riguardo al famoso episodio del treppiede lanciato contro Berlusconi: «Un po
? se l?è cercata. Sta esagerando. Provoca. Ed è naturale che i risultati
siano questi». Spiega Stefano Verdino, anche lui italianista, docente a
Verona, curatore delle sue ultime opere: «Si ritrovò al centro di un
chiacchiericcio che lo turbò e lo infastidì moltissimo, era abituato al
confronto con i giornalisti. Ma non a certi ritmi».
Aggiunge Davide Rondoni, anche lui poeta, legato a Comunione e
Liberazione, assai vicino a Luzi negli ultimi anni: «Era molto dispiaciuto,
non si aspettava un livello così basso di confronto, si trattava di una
battuta al telefono, poi corretta, che ottenne un effetto smisurato. Di lui
resterà certo non questo ma la lettura altissima del mondo». In quanto all?
amicizia tra un poeta vicino alla sinistra e un letterato di Cl: «Era un
uomo cordiale e molto amico dei nostri ragazzi. Ci univa la certezza della
Resurrezione, quindi la Fede. Era un tipo ribaldo, toscanaccio, che amava la
frase spiritosa. Ma il suo magistero era quello umano, non politico».
Dice però Leonardo Domenici, sindaco di Firenze: «Non ho avuto la
sensazione di un uomo stanco ma anzi rinvigorito da una nuova carica,
motivato dalla nomina a senatore a vita. La viveva come un autentico impegno
civile: l?aveva presa molto sul serio». Infine l?ultima frase di Verdino:
«Vorrei sfatare una leggenda. A Luzi non importò nulla del Nobel mai
arrivato. Era incapace di brigare. Magari gli avrebbe fatto piacere. Ma
bastava il disordine della sua casa per capire come fosse fatto il vero
Luzi. E in quale conto tenesse gli onori».
Paolo Conti





*** E' ricercando l'impossibile che l'uomo ha sempre realizzato il
possibile.
Coloro che si sono limitati a ciò che appariva loro come possibile, non
hanno mai avanzato di un solo passo ***

www.marcantoniolunardi.it

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