[Lecce-sf] arcobaleno

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Autor: Verdi Lecce
Data:  
Asunto: [Lecce-sf] arcobaleno
il documento che si riporta di seguito è stato discusso nell'incontro
svoltosi a Riccione il 23 ottobre 2004

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Presentazione dell’Associazione Arcobaleno - Riccione



Palazzo del Turismo - Piazzale Ceccarini (prospiciente viale Dante)

Sala convegni - secondo piano (dalle ore 10:30)



Organizzano:


Circolo arcobaleno

Progetto Città – Cantiere sociale

Associazione linea Adriatica
Verdi per la pace di Riccione

L'Associazione Arcobaleno nasce all'interno dell'area ambientalista ed
ecologista, è una struttura aperta e connettiva che si propone come punto di
raccordo, di discussione e di confronto con la società civile. Essa aspira a
esprimere un punto di vista critico sull'esistente - fondato sulla difesa
delle libertà individuali e collettive, sulla valorizzazione delle
differenze, sulla tutela del lavoro e dell'ambiente, sulla lotta
all'esclusione sociale - e a radicarsi nel territorio facendo leva sulla
partecipazione dei cittadini e sul dialogo con i movimenti sociali.
L'Associazione lega la sua identità - incentrata sul pluralismo e sul
rispettodelle singole posizioni espresse dai suoi associati – ad
alcunediscriminanti di fondo: l'antifascismo, l'antirazzismo, la lotta al
sessismo e a qualunque altra forma di discriminazione fondata sul genere,
sulla razza, sul credo religioso.
L'Associazione Arcobaleno persegue l'obiettivo di innovare l'orizzonte
politico della sinistra, ripensandone i linguaggi, le forme di aggregazione,
le modalità di azione e mettendo l'accento sui grandi temi della pace, della
solidarietà e dello sviluppo socialmente sostenibile.
L'Associazione Arcobaleno intende svolgere la sua azione in quello spazio
vuoto creatosi in molti territori tra soggettività sociale e partiti della
sinistra, tentando di leggere - e di intervenire sulle - cause della
disaffezione e del disincanto manifestato da molti cittadini verso la
politica, troppo spesso avvertita come riservato dominio delle istituzioni,
come luogo impermeabile alle sollecitazioni e alle aspettative reali della
società civile. Le responsabilità del centro-sinistra, in questo senso, non
sono secondarie: troppo spesso è prevalso, in maniera diversificata all'
interno delle sue singole componenti, un atteggiamento rassegnato, una
tendenza all'omologazione che è trascesa talvolta in una vera e propria
condivisione delle politiche delle destre, in un sostanziale "abbandono del
campo" - prima culturale e poi sociale e politico - determinato dall'
accettazione acritica dei processi di ristrutturazione dei territori e della
vita sociale del paese, ritenuti "oggettivi" e ineluttabili. La remissività
del centro-sinistra è dunque una delle cause di quella disaffezione espressa
da una parte cospicua dell'elettorato, ormai "sorda" ai messaggi elettorali
e talvolta in rotta di collisione anche con lo schieramento di forze dell'
opposizione.
L'Associazione Arcobaleno elegge il territorio a dimensione privilegiata di
intervento, prefiggendosi di coinvolgere la cittadinanza nella gestione
della cosa pubblica, di creare i presupposti per un'attività amministrativa
trasparente e condivisa, attenta alle esigenze delle varie comunità, alla
piena integrazione delle minoranze etniche, sociali e religiose, alle
istanze di partecipazione e di protagonismo delle nuove generazioni. Ritiene
importante la presenza e l'incisiva attività nelle istituzioni elettive, ma
nello stesso tempo ritiene essenziale dare un maggiore ruolo agli strumenti
di democrazia diretta, alle iniziative dal basso, alla valorizzazione dei
comitati e delle associazioni, all'ascolto della società civile; ritiene
necessario richiamare il valore della politica come servizio intelligente
alla comunità. Meno "Palazzo", meno arrivismo, più trasparenza, più
democrazia, più società.
L'Associazione ritiene di potere condividere questi suoi obiettivi con un
vasto numero di persone: una parte significativa della società si ispira
infatti a valori di solidarietà, di giustizia, di tutela dell'ambiente,
vuole più partecipazione democratica; si impegna per una politica intesa
come servizio alla collettività. Ne è stata straordinaria testimonianza, tra
le altre, la partecipazione dei cittadini attorno al simbolo arcobaleno
della pace, che, con tale intensità, non si manifestava nel nostro paese da
molti anni.
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L’intervento che segue è tratto da “il manifesto” del 28.10.2004

SINISTRA
Il contributo arcobaleno
MAURO BULGARELLI
PAOLO CENTO
FRANCESCO MARTONE*
La discussione in corso ormai da mesi e ospitata dal manifesto, relativa
all'urgenza di costruire un progetto di sinistra nel paese, evidenzia alcuni
punti sui quali vale la pena di soffermare la nostra attenzione. Anzitutto
va sottolineato il carattere proprio dell'agire politico, che Jeremy Rifkin
nel suo ultimo Il Sogno Europeo definisce policentrico, perché nella
costruzione di una nuova soggettività, plurale e trasversale, si dovrà tener
conto della fine del monopolio della politica attualmente nelle mani delle
istituzioni e/o dei partiti. Da ciò consegue l'urgenza di costruire modelli
relazionali che riconoscano la pari dignità dei vari soggetti che,
mettendosi in rete, propongono alternative radicali e praticabili. Ciò sarà
possibile attraverso la moltiplicazione di forme meta-partitiche che rendano
più agevoli sinergie, scambi, collaborazioni. E' il caso del mondo
eco-pacifista, di quello dei diritti dei migranti ma anche dei nuovi
municipi e delle forme avanzate di disobbedienza civile. Il secondo elemento
da evidenziare è l'urgenza, non più eludibile, di dare a questo processo
radici verdi, se per verde si intende la dimensione ecologica della cultura,
della politica, dell'economia e della storia che verrà. Alberto Asor Rosa ha
sottolineato la relativa assenza - fino ad oggi - del mondo ecologista nella
discussione in atto sulla nuova soggettività di sinistra. Ha però omesso di
considerare come oggi molti di noi ecologisti si sentano parte integrante
dei processi multiformi in atto nella società italiana. Abbiamo accettano la
sfida della contaminazione e dello scambio, senza per questo rinunciare alle
nostre radici partendo dalla consapevolezza che non si può più parlare di
ecologia se non in relazione alla giustizia sociale ed economica, alla pace
e alla solidarietà internazionale, al passaggio dai diritti di cittadinanza
ai diritti umani cosmopoliti. Per noi, le pratiche di ecologia sociale e
politica non si esauriscono nella dicotomia tra beni comuni e merci, o tra
una visione conservazionista ed una utilitarista della natura e delle
risorse. L'ecologia e la giustizia ecologica devono essere alla base di una
trasformazione della politica, che riconosca la diversità, la
pluridimensionalità dell'agire politico, ma anche pratiche e rivendicazioni,
proposte ed elaborazioni che sono centrate proprio sull'imperativo
ecologico.
Una nuova sinistra radicale in Italia non potrà quindi non essere
innanzitutto ecologista e non contaminarsi con queste realtà, valorizzandone
la storia e le proposte, processo certamente più agevole in quell'ambito
meta-partitico delle reti e del nuovo associazionismo. C'è quindi bisogno di
un luogo di confronto aperto orrizzontale, dinamico, che non riproponga la
formula partito e mere scorciatoie elettoralistiche. Questo è il senso e
queste sono le finalità culturali dell'Associazione Arcobaleno nata a
Riccione nei giorni scorsi. L'Associazione si propone come interlocutore e
nodo di aggregazione ed elaborazione sui temi della pace, e dell'ecologia,
per contribuire alla creazione di un'identità non già monocolore, bensì
plurale, proprio come i colori dell'arcobaleno.
*Deputati verdi