[Incontrotempo] sul 6 e dintorni

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Autor: rafael@acrobax.org
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Asunto: [Incontrotempo] sul 6 e dintorni


sarebbe meglio fare una valutazione/bilancio complessivo sul contesto generale
all'interno del quale s'inserisce la manif/parade sul reddito, piuttosto che
schiacciare la ponderazione politica sull'aut - aut (y/n) - espresso finora in
lista precog, che rischia di essere solamente una consultazione superficiale ed
improduttiva.

premesso che la data verra' definita dall'assemblea nazionale del 24.

premesso che la posizione abbastanza omogenea di acrobax e' quella di spostare
la street al 20/11 poiche' tutte le impressioni espresse in questa lista sono
condivise e comuni a quelle che abbiamo ragionato anche tra di noi (vd:
sinistra di base antagonista vs sinistra compatibile alla governamentalita'
liberista, che in un clima generale di social confusione sarebbe, quanto meno,
poco auspicabile) rimane cmq la necessita' di ragionare su una strategia
comune alle realta' "autonome ed autorganizzate", prima di partire in quarta
con sondaggi poco produttivi.

chi sta spingendo sul corteo dell'ulivo e' rif. com:
questo e' un elemento imprescindibile del problema e sul quale bisognera'
ragionare. ovvero rifondazione sta tentando con questa forzatura di dare una
bastonata definitiva al movimento dopo averlo cavalcato a destra e a manca. e
su questo non possiamo fare finta di niente.
anche se la piazza e' stata gia' presa per la manif. sul reddito loro insistono
sulla manifestazione della gad con appuntamento alla stessa ora e nello stesso
posto...quasi una provocazione.

quindi, con tutte le difficolta' che rileviamo nel trovare una sintonia minima
con il sindacalismo di base sulla questione precarieta'/reddito - tanto che a
roma sta crescendo l'esigenza di tirare su un'assemblea metropolitana di
movimento composta da sole realta' sociali e autorganizzate - permane cmq.
l'esigenza di preservare quello spazio minimo e non minimale di relazione tra
sindacati di base e movimento che se posto su un terreno strategico puo' creare
un fronte (brutta parola) comune contro l'avanzata liberista delle sinistre
istituzionali e di governo (qualcuno le chiama novecentesche... ma ci siamo
capiti) ed evitare quindi cosi' di lanciare segnali di debolezza e
subalternita', rinviando la manif. reddito x tutti in programma il 6/11 da
almeno due mesi.

detto questo, il percorso comune e trasversale, il progetto autonomo del
precariato che attraversa vari territori e che vuole costruire un suo rapporto
di forza nella societa' al di la' della rappresentazione "politica", nn viaggia
in sintonia con chi vuole intraprendere percorsi gia' visti, cristallizzati in
partenza, di contrapposizione stantia tra sinistra di governo e sinistra
antagonista.

ovvero all'orizzonte, si prospetta chiaramente lo scontro con il probabile
futuro governo ulivo - forse gia' avviato da montezemolo alla guida di
confindustria - ma probabilmente nn con questi tempi e con queste modalita'.
cioe' se esiste questo progetto autonomo e trasversale del precariato esiste
anche una sua strategia che trascende il politicismo, lo supera, poiche'
dispiega un processo di dislocazione vincente - may day 04? - e opta quindi per
un suo calendario indipendente, reale e nn subordinato.
ma devo dire che entrambe le prospettive sono problematiche e rischiano di nn
essere valutate a pieno se nn si entra nel merito di cosa rappresenta questa
scadenza e di come la si dovrebbe far vivere al paese.

per molti ragionamenti fatti, il 6 e' un passaggio e nn la tappa
iniziale/terminale di chissa' cosa. un passaggio che si delinea all'interno di
un quadro sociale in costante ridefinizione e riconfigurazione.
se rimane il 6, ha senso concentrare le forze sociali ed autorganizzate sulla
mattina e produrre un salto di qualita' nella pratica della riappropriazione,
ponendo la questione del caro/vita e della generalizzazione del reddito con
delle iniziative di autoriduzioni, picchettaggi, blocchi, e quant'altro
l'immaginazione ipotizzera'.

rompere quel quadro di compatibilita' con un livello diffuso di complicita'
politicamente trasversale - dentro una strategia comunicativa comune - e'
necessario al progetto autonomo delle reti indipendenti del precariato sociale,
consapevoli che la qualita' sta anche nel messaggio che si produce: precari!
e nn disobbedienti/autonomi/centri sociali.

quindi e' fondamentale rendere inclusive le azioni senza determinare un clima
spigolosamente militante, ed e'altrettanto fondamentale far attraversare questa
giornata dalle lotte: dai vari comitati attivi sui posti di lavoro alle case
occupate, dai disoccupati ai lavoratori autorganizzati, dai collettivi ai
singoli precari, oltre che ovviamente da tutte quelle realta' di movimento gia'
coinvolte.

se riusciamo a dispiegare questo processo qualitativo ha senso concentrarci
sulla mattina del 6 anche se la manifestazione sul reddito dovesse essere
spostata al 20/ o al 3/12, volendo con una dislocazione nazionale in ogni
citta'. ma se l'indicazione dell'assemblea nazionale dovesse mantenere la data
del 6 dovremmo cmq. spingere comunemente verso una strategia di rottura e
discontinuita' con il quadro di compatibilita' concertativa delineata
dall'opposizione ulivista e rifondarola che ci ritroveremo progressivamente nei
prox anni ad operare in questo modo.
le contraddizioni cmq rimangono le loro, come dimostrera' la lettera aperta di
bertinotti alla rete x il reddito che domani uscira' su liberazione.

scusate ma ho molta fretta, e per ora taglio qui.
sperando in questo breve post di essere stato chiaro, invito tutti ad esprimersi
nel merito della giornata del 6 piuttosto che postare in lista, sondaggi e
monosillabi.