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Autor: ugo
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Asunto: [NuovoLaboratorio] Amnesty denuncia Roma: grave violazione dei diritti
Amnesty denuncia Roma: grave violazione dei diritti

Un scarto «grave e ingiustificabile» tra le promesse e il modo in cui l'Italia
tratta concretamente i rifugiati. Lo scrive Amnesty International in un
nuovo dossier. Nonostante l'articolo 10 della Costituzione garantisca il
diritto d'asilo, il nostro paese non si e ancora dotato di una legge organica.
Con la Bossi-Fini, si legge poi nel documento, la situazione e peggiorata
ulteriormente. .
Tra i punti più criticati della legge ci sono: il trattenimento nei centri
di identificazione e la procedura semplificata per i migranti irregolari;
la composizione delle commissioni territoriali, che non è ispirata da criteri
di competenza indipendenzae trasparenza; e un diritto di ricorsogarantito
a meta.
Passando dalla teoria alla pratica, l'associazione denuncia il ponte aereo
in corso in questi giorni tra Lampedusa e la Libia perché «rappresenta una
grave violazione dei diritti umani che l?Italia, avendo rattificato appositi
trattati internazionali, ha l'obbligo di garantire». II decreto antisbarchi
del ministro Pisanu costituisce «una deroga, nero su bianco, al diritto
internazionale, che invece garantisce a tutti I'accesso alIe procedure
per il riconoscimento dello status di rifugiato». Ancora più esplicito Marco
Bertotto, presidente della sezione italiana dell' associazione: «L'assenza
di una legge sull'asilo spiega nel caso dei rimpatri collettivi non e un'attenuante:
siala Costituzione, sia la Bossi-Fini, per citare solo il diritto nazionale,
sono esplicite nel garantire a tutti i migranti il diritto a presentare
la domanda di asilo». E poi cosa succede ai migranti, dopo il rimpatrio?
Due casi documentati da Amnesty ci parlano di cittadini eritrei respinti
in Libia da Malta. Poi dalla Libia sono stati rimpatriati nel loro paese
d'origine, dove sono stati incarcerati e torturati. E' già successo e potrebbe
accadere di nuovo.
(laura genga)

Da IL MANIFESTO del 8/10/2004

Ugo Beiso