[Incontrotempo] Precarieta' e proprieta' intellettuale

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Autor: Dario Biagetti
Data:  
Asunto: [Incontrotempo] Precarieta' e proprieta' intellettuale
Buongiorno a tutti,
vi invio quanto era uscito dai due incontri prima dell'estate
sul tavolo della proprieta' intellettuale.

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Precarieta' e proprieta' intellettuale

Nell'economia della flessibilita' totale si richiede al precario di
essere piu' intelligente possibile: per adattarsi, mettersi in
relazione con il "team" e per imparare e auto-innovarsi. Ma
l'intelligenza e' la nostra facolta' piu' incontrollabile. Proprio per
tenere sotto controllo l'intelligenza dei precari al lavoro nuove
catene globali sono state messe a punto: la ricattabilita', che
caratterizza ogni forma di flessibilita', e la proprieta'
intellettuale, che consente al potere economico di controllare i
flussi di conoscenze e innovazione.

Grazie alla proprieta' intellettuale (brevetti + copyright) si
impedisce l'accesso ai farmaci fino al genocidio, bloccando anche
sviluppi alternativi della ricerca farmaceutica, si ostacola la
cooperazione sociale bloccando le reti peer-to-peer, si alzano
barriere artificiali contro l'accesso alle conoscenze e alla
formazione, soprattutto a danno della formazione permanente.

Proprio la formazione permanente e' ormai un diritto fondamentale del
lavoratore precario, che innovandosi e acquisendo nuove competenze da
spendere sul mercato del lavoro puo' sfuggire, almeno in parte, alla
ricattabilita'. E la proprieta' intellettuale, ponendo balzelli sulla
distribuzione materiale e immateriale delle competenze, ostacola la
formazione permanente.

In poche parole, se le conoscenze costituiscono una risorsa economica
prodotta dalla comunita', la loro riappropriazione collettiva
attraverso la lotta alla proprieta' intellettuale e la creazione
di un "sapere di cittadinanza" diventa una posta in gioco
attualissima.

Durante Incontrotempo vorremmo creare questo collegamento tra
proprieta' intellettuale e precarieta'. Vorremmo per esempio creare,
durante i giorni del festival, un'area di autoformazione permanente e
libera. Oltre alla condivisione digitale, per la quale saranno messe a
disposizione reti e macchine, si vuole creare anche una sorta di
peer-to-peer sociale (precariato-to-precariato?), riproducendo
socialmente cio' che avviene sulle reti. Vorremmo dare spazio per
workshop, scambi individuali di saperi e esperienze varie di
autoformazione che possano diventare, automaticamente, autoproduzione
di diritti. Questa esperienza di "workshop diffuso", tuttavia, rischia
l'invisibilita' proprio a causa del suo carattere informale: sarebbe
dunque opportuno presentare il progetto all'inizio di Incontrotempo,
con una presentazione logistica ma anche politica del progetto.
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