non so, credo fosse questo il luogo giusto per qti miei pensieri.
rimwedio e rigiro.
-----Messaggio originale-----
Da: ciclostile-admin@???
[
mailto:ciclostile-admin@inventati.org] Per conto di annaradar
Inviato: luned=EC 23 febbraio 2004 1.17
A: ciclostile@???
Oggetto: [Ciclostile] riflessioni sparse
alla fine di questa domenica, che e' stata ancora una volta in gran
parte di ciclofficina, mi vengono alla mente tutta una serie di
riflessioni che forse sono inutili, ma tant'e'... (mica siete obbligati
a leggere)
*prologo on*
mentre ero al lavaggio bicchieri, nella fase iniziale di riordino della
ciclo, pensavo che dovrebbe essere naturale pensare ad una sorta di
rotazione, a dei turni per la gestione della ciclo; poi mi sono detta,
si ma turni tra chi? siamo sempre i soliti 4 gatti a mandare avanti la
baracca.
*prologo off*
la ciclofficina, inutile negarlo, non ingrana. funziona egregiamente
come localetto cool il venerdi' sera ma nn va oltre. il pomeriggio di
oggi (era un po' che mancavo alla domenica) ha rafforzato questo mio
sentire; non solo per la prima puntata del corso, partito un po' a
stento e con poca partecipazione, ma anche piu' semplicemente per l'aria
che si respira.=20
qlo che mi sembra mancare e' la voglia di inventarsi cose e situazioni,
di aprirsi e, perche' no, divertirsi. parlare, sognare, fantasticare,
raccontarsi esperienze.=20
questo vuoto profondo rispecchia la scarsa vitalita' che ormai
attanaglia la massa del giovedi' sera, diventata un accidente normale
della citta', a cui ci si e' tutti abituati; anche in massa e' come
finita la voglia di giocare per e con le strade, girare senza meta
(livio parlava un tempo di cicloesplorazioni), improvvisare...
allontanarsi dalle strade del centro sembra sempre piu' un problema, si
cerca di tornare in luoghi 'mitici' (la stazione centrale ad es) come se
fossero i luoghi e non le anime a riempire di senso il nostro andare in
giro...
questo vuoto profondo lo si colma in ciclofficina pensando a spostare
armadi, installare lavandini, sostituire i pannelli porta attrezzi,
costruendo cavalletti portabici. un fare cose, encomiabili in se, che
nasconde, a mio avviso, una totale immobilita' degli impulsi mentali e
creativi.
mi sembra che tutte le energie e le risorse vengano spese in modo
manageriale a far funzionare le cose relative al baretto. ma il baretto
dovrebbe essere solo un accidente, un accessorio che renda piu'
confortevole il nostro stare in ciclo non il motivo del nostro stare e
lavorare in ciclo.
e' triste ammetterlo, ma per quanto io ci abbia creduto e nonostante le
energie che ancora sento di volerci investire, la ciclofficina non e'
piu' qlo strano angolo di mondo in cui mi trovavo bene.
pedalo ancora, ma che fatica!!!
micol
PS
mentre scrivo l'indirizzo per qta mail mi coglie pure un moto di rabbia
feroce nei confronti della lista ciclostile (a cui peraltro sto
indirizzando la mail) che e' nata come necessaria (?) ml in cui far
confluire tutti gli sbatta strettamente logistici legati alla gestione
della ciclo e che sta diventando invece una sorta di ml parallela (gia'
altri pensieri, riflessioni, scazzi sono passati di qui). Mi sa che
stiamo proprio sbagliando tutto :(
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