Autor: cm-milano@inventati.org Data: Asunto: [Cm-milano] curcio - metodi e soggetti
se una sensazione mi ha lasciato la presentazione di curcio
e' che N.S.S.N (non si sa niente) o si sa veramente poco di come si stanno
ricomponendo le modalita' del lavoro o prestazioni lavorative
non si sa molto, ci si approccia confusamente ad alcuni fenomeni senza
capirli in profondita', sanno poco i lavoratori stessi delle condizioni
specifiche dei propri colleghi, sanno poco le centrali sindacali ma lo
stesso succede per il sindacalismo di base
quindi per me il significa di quell'incontro e' stato mettere come
centrale la studio delle nuove forme del lavoro, trovare un metodo, o
trovari i metodi
curcio utilizza *il metodo del racconto* credo che l'abbia chiamato cosi'
una sorta di mix interessante tra la ricerca qualitativa (partecipata,
autoinchiesta...) e quella quantitativa (questionari, campioni..)
insomma far uscire un approccio alla realta' tramite la somma di piu'
esperienze singolari raccontate
non ha caso e' tornato indietro nel tempo ai quaderni rossi e piacentini
e a ricerche fatte anni addietro (credo che si chiamassero inchieste operaie)
va beh ci voleva :)
comunque le cose stanno grosso modo cosi' (andiamo per categorie
sociologiche, che mi viene piu' semplice e' fa pure + pheeeeeko :)
il rapporto lavoratore/azienda si esprime sotto due forme principali tra
loro correlate
disponibilita' inclusiva
flessibilita'
la disponibilita' inclusiva prevede contratti a tempo determinato che
saranno poi eventualmente riconfermati a certe condizioni
la disponibilita' diventa totale, quindi il tempo viene manipolato a
seconda delle necessita' aziendale, fa nulla che il contratto preveda un
monte ore lavorative per semana, ma che fai se c'e' un picco di produzione
o servizio da colmare vai a casa? la risposta e' nella domanda
l'inclusivita' e' la faccia rovesciata della disponibilita' sei incluso
perche' volente o nolente sei interno alle sorti aziendali ai suoi
obiettivi, gli obiettivi aziendali divantano i tuoi
flessibilita': la flessibilita' non e' solo flessibilita' di orari (lui la
chiama disponibilita') la flessibilita' e' che ti impari capacita'
lavorative in corsa...es fai il pizzaiolo, sei assunto per quello, beh tu
fai ANCHE il pizzaiolo ma se c'e' da pulire l'autogrill mica penserai di
startene al caldo davanti alle tue pizze
acquiscienza: il lavoratore e' di per se stesso un consumatore(no qua non
c'entra una beata fava il consumismo edonistico degli anni ottanta, ve li
ricordate??? gli abbiamo aboliti tramite referendum in ciclofficina il 6
dicembre... + dadaismo :))
no ovviamente il lavoratore consuma per mantenere la sua forza lavoro...
e allora accede ai consumi di sussistenza tramite debiti...rate x
l'automobile, x la casa, x il mantenimento dei figli...x (aggiungere
tranquillamente elenco) oh ma come cazzo fa un lavoratore che e' sempre in
debito ad affrontare tranquillamente (ammesso che cmq lo si possa fare)
uno o piu' conflitti lavorativi???
e allora nascono nuove figure...il lavoratore-consumatore...lavoratori
che consumano di piu' di quanto guadagnano, che vanno in debito di reddito
mentre lavorano, perche' accettano qualsiasi tipo di lavoro pur di non
uscire dalla chiamata lavorativa...
spiega: questo sembra funzionare piuttosto bene in francia, in italia ci
arriveremo, siamo sempre un po' retro' si sa :))
insomma il flusso di distribuzione della merce_lavoro_in_affitto passa dal
controllo delle societa' interinali, indovinate cosa succede se saltate
una chiamata??? eh leggete cosa genera questo (leggere sopra...)
va buo' poi altre cose...
se i contratti si smarcano da una logica collettiva allora si passa da un
situazione di diritti da esercitare a diritti che non ci sono, se la
disponibilita' arriva all'accordo del singolo con l'azienda, esce dalla
sfera dei diritti ed entra in quella dell'accordo
esempino: una volta c'era il diritto alle 150 ora (autoformazione)
ora la cosa la si gestisce magari cosi' io singolo studente lavoratore
chiedo un tot ore per seguire un corso o per studiare in cambio che ne so
lavoro la domenica prolungo le giornate lavorative di un tot
le implicazioni sul lavoratore:
sono state sottolineate sostanzialmente due fenomelogie
l'ansia e la paura
l'ansia la si risolve con un po' di psicofarmaci (vi ricordate il natale
precario quando si distribuirono false scatolette di psicofarmaci...eh
a creazione di immaginario stiamo messi bene, peccato che a san vittore
c'e' la tranquilla somministrazione di 42 litri a settimana di valium,
eh ci vanno pesante sarebbe...) e ma se il carcere e' un'istituzione
sociale, una citta'_fabbrica_azienda (sbizzaritevi sulle terminologie) che
e' innondata di psicofarmaci che cazzo e'???
va buo' ci sarebbero un sacco di altre cose...ma cio' da fare...
io cmq il tipino lo ricontatterei
ultima cosa, comfermo blicero, curcio ha accennato piu' volte alla mayday
secondo me l'ha capita fino in fondo, e ha pure parlato della
*contraddizione* che cmq pur con una bellissima mayday a milano ci sono
situazioni lavorative aperte, l'ha detto con molto rispetto, senza nessun
tipo di critica supponente
rigiro a cm-milano, reload, chainworkers...giusto cosi'
+ situazionautica
EUROCICLOMAYDAY004
p.s.
se nei prossimi giorni mi vedete un po' stravagante :)
e' la frebbe mayday...tranquill* non passera' :))